martedì 7 ottobre 2008

Ferrara 1 & 2






Sabato. Cotta un po'. Che dormire è diventato un optional.
Ore 18.00 si parte.
Plain e La Occhi e lui con il sorrisone.
Ferrara piena di gente e colori. Nella piazzetta dove facciamo una fila per vedere Gipi che si conclude alla porta nel momento esatto in cui chiudono il flusso di entrata, vedo il mio mito, il cantante, musicista sud americano dell'Orchestra di Piazza Vittorio. Mi emoziono tantissimo.
E mi giro verso di lui e mi rendo conto che a quest'uomo posso dire "certe" cose che aspetto di poter dire da tanti anni. Forse le ho sempre dette... ma non sentivo corrispondenza e comprensione. Concerto bello, ballato tanto, sentito di essere dove volevo essere con chi volevo essere. Preziosa sensazione.
Ritorno a casa, sotto le coperte a smaltire l'umidità insieme.

Risveglio duro. E' sempre tardi. Un po' vorrei non andare. Un po' vorrei rimanere in questo spazio morbido delle nostre risate del mattino, finalmente senza fretta. Vado. Il sole è la sorpresa gradita. Le donne che amo sono una perpetua conferma, ormai una certezza che regala serenità e ore piacevoli senza frizioni o indecisioni di nessun tipo. E le foto sono strazianti e meravigliose. La corsa al posto in prima fila una piccola armonia che mi ha ricordato quella dell'anno scorso (vero, plain?). Al ristorante spassosi racconti dello stile che ci diverte tanto (che abbiamo resistito all'ennesimo maltrattamento del servizio delle ostesse, del resto molto carine). Un piccolo "disservizio" gestito con serenità e solidarietà (l'amica che si innervosisce e viene coccolata e accontentata). Rientro tutte stanche e spossate.

D'accordo: prossimo giro estense a mero scopo di shopping sfrenato.

(al telefono realizzo che, anche se il nome non l'abbiamo coniato, abbiamo una bella relazione).

Nessun commento: