domenica 1 aprile 2007

Cosa vorrei dirti?

E non riesco a dirti.
Mi hai chiamato quando avevo smesso di pensare di farlo io.
Non l'avevo fatto.
Per orgoglio, per paura di un'eventuale risposta fredda e distaccata.
Mi hai chiamato, anche se era tardi.
In due minuti abbiamo deciso che non saremmo andati alla festa.
Che non saremmo restati a casa, soli.
Sei venuto a casa mia con due birre, che abbiamo bevuto.
Con due video che non abbiamo visto.
Con i Ching, che non abbiamo aperto.

Abbiamo parlato fino alle quattro.
Abbiamo deciso il film che andremo a vedere mercoledì.

Non ci siamo sfiorati.
Ci siamo guardati, annusati da lontano.
Ci abbiamo pensato entrambi, lo so, lo sai.

Siamo in una situazione di stallo.
Una parte di noi vorrebbe tornare indietro, vorrebbe osare.
Potremmo farlo.

Ci sono troppe parole fra noi?
Assurdo:
bloccati dalla difficoltà di trasformare la complicità in intimità.
Dal timore che le cose cambino e dal desiderio di cambiare.

Facciamolo!
Il resto si vedrà.
Ecco cosa ti voglio dire.