sabato 30 luglio 2011

Quando le parole ti scaldano

e non sono parole dette in superficialità. E sono bellissime radici dalla potenzialità indistruttibile.
Insomma, qualcuno mi ha detto "ti voglio dire una cosa".
E mi sono ritrovata seduta nell'angolo che avevo scelto per chiudermi in me stessa e diffidare, temere, pentirmi delle cose dette poco prima, perdermi un po' nella fatica della comunicazione.
Insomma, qualcuno ha fatto qualcosa che aspettavo da molto tempo, mi ha parlato per chiarire, per costruire, per spiegare, per rassicurarmi, per farsi ascoltare e capire, per capire e per "pulire" ogni gap comunicativo.
E, miracolo, in due minuti tutto è andato a posto. Che quelle parole erano precise, profonde, sincere, vere, efficaci nella loro forza semplice.

Camminiamo, andiamo
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venerdì 29 luglio 2011

Con un piede sulla soglia

Libertà e perline colorate, ecco quello che io ti darò. E la sensualità delle vite disperate, ecco il dono che ti farò. Donna che stai entrando nella mia vita con una valigia di perplessità, non avere paura che sia già finita, ancora tante cose quest'uomo ti darà...

...vie di fuga...
...roccambolesche invenzioni...
...a volte mi domando dove sia finito il manuale d'istruzioni...

domenica 24 luglio 2011

Sui colli, nel vento

C'è questo posto in collina. Ci lavorava un ex collega, mi ha sempre detto che è un posto magico e che si mangia molto bene.
Verissimo.
Eravamo in sintonia assoluta: "stasera si "sboccia", si festeggia, ci regaliamo una bella serata, vero"?
I colli sono bui, le strade si arrampicano in mezzo al verde, la serata è fresca, ventosa. Siamo allegri, sereni, decisi, leggeri.
Il posto è in un angolo nascosto, bellissima posizione, allestito con cura e semplicità. Il tavolino che scegliamo è sotto un albero, ad un metro dal crinale ripido, è buio ma intravediamo il panorama mozzafiato.
Il vento arriva a raffiche, facciamo fatica a trattenere anche i bicchieri, ridiamo e ci organizziamo alla scarsa luce della candela.
Lui legge il menù mentre io devo scrivere i moduli delle tessere. Ordiniamo il cibo e siamo entusiasti dei piatti quando arrivano. Il vino prodotto a dieci metri è ottimo, tosto ma buono.
Gli altri avventori sono lontani, sotto qualche altro albero, si sta proprio bene ognuno nel suo angolino appartato. Il vento c'è sempre ma scendiamo a patti con lui e stiamo benissimo. La musica comincia mentre lui ritorna indossando la giacca rossa. Eloisa canta in modo delizioso, è proprio brava, il repertorio è esattamente giusto per la situazione.
La bella serata è proprio la bella serata che avevamo desiderato.
Eccoci quì
"il vento fa il suo giro"

Ad occhi chiusi

ad occhi chiusi a volte capita di immergersi in qualcosa di meraviglioso.
A cui non sai dare il nome, che non vorresti finisse mai, che ti trasporta in un luogo altro del tempo e dello spazio.

E rimani abbandonata a regalarti una pausa da tutto.
E gli accordi sono lì per te, solo per te.
Una voce calda canta parole bellissime, per te, solo per te.
E, ad occhi chiusi, ti prendi quella voce e il suo proprietario per te, solo per te.

sabato 16 luglio 2011

Luna piena e moto

Non voglio rimanere in casa. Chiamo prima lei. Stasera esce con la V. L'ho intravista ieri al telegiornale. Che strana cosa.
L'impulso mi fa chiamare Beby, Il Barbone, Alì. Il mio compagno dei tempi della preistoria. Va bene, ti vengo a prendere. Con la moto? Ho solo quella.

La moto è un'altra, mi fa così effetto si sia deciso a comprare qualcosa di diverso dopo vent'anni della stessa cosa. Quando vedo i suoi occhi mi intenerisco e penso che questa telefonata è stata una buona idea.
Mentre viaggiamo in moto, guardiamo la luna in cielo e parliamo mentre un fortissimo sibilo dovuto al vento che passa fra i caschi ci rende le cose difficili.
Non lo dico ma mi sento un po' agitata. Che non ero più salita in moto dal funerale, che la moto sulla quale ho fatto tanti km era quella di Mr C, che questa moto è così diversa da quella bellissima che lui amava tanto.

Bella serata, rilassata e serena. E nessuno aveva sonno, anche alle 4.30 quando abbiamo deciso che fosse meglio andare a dormire.

Qualcuno mi disse un paio di giorni fa che le serate di luna piena possono essere "usate" per abbandonare qualcosa, per intraprendere nuove strade...

giovedì 7 luglio 2011

Radicali liberi

L'omino si chiama Tolotti. Per quattro anni non ha detto una parola, ora si chiacchiera. Oggi di traumi e punteggi americani e del test dei radicali liberi. Che, dice calmo, si deve stare attenti quando l'età avanza e lo stress è ovunque. Due parole interessanti con chi non avresti detto.
Cerco sul web 'sti radicali...
E mi lancio sulla ciclabile dopo un bel film triste sulla malattia e sulla vita, cinema d'essai in pomeriggio afoso di luglio, casuale ma perfetto.

E mentre pedalo mi vengono le idee. Quelle sognate e abbandonate. E mi dico che potrei fare, osare, semplicemente regalarmi qualcosa che mi merito. Che poi non è proprio così male avere mollato un lavoro del cavolo e avere quel pochino di soldini. E pedalo veloce e penso ad una donna che mi piace che ho visto settimana scorsa. E dieci minuti dopo mi chiama. Che lei pensa che abbia ancora lavoro da "spacciare", quanto nè ho spacciato ai tempi d'oro!

Radicali liberi, liberi e radicali, radicalmente, faticosamente liberi.
E la collega part time, vecchia guardia rientrata in scena dopo tanti anni, mi chiama per farmi una domanda intelligente relativa al lavoro. E penso che non li sopporto 'sti uomini indolenti che mi frullano intorno. Meno male che non ho potere di licenziare nessuno...

Casco e giubbotto per bici in notturna, deciso.
Le donne, le donne