martedì 14 gennaio 2014

Mi sento in un lago ghiacciato

"pensavo fosse tutto a posto".
Mi ha detto.

La verità è che non mi sento nulla a posto. E non ho neanche le parole per dire cosa sia.
Comunque sono preoccupata. Per questa sensazione di non comunicazione che mi pesa addosso.
Come se si fosse interrotto un flusso di parole ed emozioni.
Ghiaccio intorno, freddo dentro.

E lui? Lui è distratto? Per lui va tutto bene?
Sono io. Evidentemente sono io.
E gli altri? Le persone con le quali sognavo, giocavo, parlavo?
Dove sono finiti tutti quei momenti in cui mi sentivo a casa?

Mi sento in prestito ( così si dice da queste parti).

E quel maledetto senso di colpa, quello che ho combattuto in tutta la sua meschinità...

Da dove arriva questo senso di vuoto, questo che assomiglia tanto al nichilismo della giovinezza?

Il senso di colpa per non riuscire ad essere felice?
Per non riuscire ad accontentarmi...
Per questo sentirmi perennemente stanca e costretta al....mutismo.

E vedo tutto come una grande recita, teatranti e maschere che si muovono intorno a me.
Non con tutti, con molti.

Ci sono troppe regole, troppe condizioni che mi fanno soffire e rinuncio.
Rinuncio ad esprimermi e il senso di claustrofobia cresce.

Qualcosa è uscito dal suo posto, un meccanismo si deve essere inceppato.

Il solito dilemma o uno nuovo?
Da dove sarà arrivato questo senso di oppressione?

Qualcosa, più di qualcosa, " nonmbabbene".
Per me. Gli altri facciano come posssono, come vogliono.

Mi dispiace sentirti lontano. Anche se mi dispiace, non posso risolvere sempre con il mio tentare di fare finta di nulla. La pentola a pressione non può contenere più di tanta pressione, no?


venerdì 3 gennaio 2014

Anno nuovo e tutto vecchio

I problemi sono immobili e sinceramente li sento decisamente antichi.
Desiderio fortissimo: basta con le cose che non si sbloccano!