martedì 30 giugno 2009

Al dunque

C'era una simpatica pubblicità qualche tempo fa per radio, un uomo parlava con una voce femminile e le diceva che l'avrebbe lasciata a casa, che non le avrebbe permesso di rovinargli la giornata. Alla fine dello spot si scopriva che il dialogo avveniva con l'Ansia. Ecco, E' una conversazione che tengo da un paio di giorni con la signora. Sarà che scaccio un pensiero da una settimana, sarà che ho incastrato un lavoraccio in casa in giornate in cui non sono per niente pronta, sarà che la stanchezza di un anno senza sosta dal lavoro non è il massimo. L'air condition ha dato forfait proprio nel momento sbagliato, chi per settimane non era disponible ora propone inviti che non posso accettare, sarà che a volte azzardo e a volte mi tocca sbattere il muso per terra. Non importa. Ho un biglietto in tasca per la Grecia. Dopo sarò molto contenta (quando la mia casa dei Puffi avrà ripreso sembianze decenti). I complimenti inattesi fanno sempre piacere. Sapere che gli amici sono pochi ma buoni e si riconoscono nel momento del bisogno...Chi vivrà vedrà.

Impacchetto il pc, le mutande, i libri di una vita, la mia pazienza e mi accingo ad affrontare qualche giorno di caos e stress. Olè

Chissà le elezioni in Albania

domenica 28 giugno 2009

JR party, si parla d' amore

Ritmo circadiano un po' confuso. Bella serata.
JR dice cose sagge a commento della giostra appena conclusa. I due si fronteggiano con argomenti difficili, tra il serio e il faceto. Da una parte del tavolo parla un avvocato dagli zigomi marcati e gli occhi profondi e scurissimi, due metri di muscoli forti e sorriso spavaldo e dolce. Accanto a lui, in piedi, tre o quattro sostenitori. Dall'altra parte, sempre in piedi, pone la questione il bell'uomo senza capelli, occhi verdi, sguardo ironico e diretto, il venditore di libri dalle braccia tatuate. Sedute accanto a lui, due o tre donne. Argomento: perchè la coppia scoppia e sotto temi vari. Noi ascoltiamo, ridiamo, poniamo domande. Il dibattito è allegro ma serio, non si sentono stupidaggini, se a qualcuno sfuggono viene rimesso all'angolo. Si sentono cose interessanti. Realizzo che quando gli uomini parlano dicono senza paura e il loro punto di vista andrebbe preso più spesso in considerazione. Realizzo anche che le donne hanno le idee poco chiare sugli uomini, su quello che pensano e, ma questo lo sapevo già, che la trasparenza è una gran bella cosa. Anche che c'è tanta gente che si impegna a fare del proprio meglio nelle relazioni. Mica male.

Adone


Per la cronaca, non mi ha chiamato. Io neppure. Adone è un cane. Molto, ma molto simpatico e dolce e serio, un bellissimo boxer con cui ho finito la serata fra ringhi e affettuose cose. La giornata è stata struggimento e rilassate cose. Siamo partiti con il diluvio universale in corso confidando...e il pomeriggio è stato bellissimo, in spiaggia solleone piacevole con tutto il conseguente. Siamo poi partiti alla volta della collina bolognese dove il gruppo è stato MOLTO divertente e gradevole, ho riso molto, ho scattato foto mitiche e son stata molto bene fra le varie cose e le affettuosità dei motociclisti più intimi (persone splendide con cuori deliziosi che esprimono in bellissimi modi, bravi). Sì, mi mancherebbe un segno da qualcuno che forse non lo darà. Ma, tutto bene, serata con gente che guarda me e con me vuole scambiare. E, finale al bar di Miki innamorato che va bene lo stesso. Adone coccolone, suo padrone ok, la mia omonima simpatica come sempre, lei e le sue Sambuca e i ma.terassi che offre a risoluzione problema imminente Buonanotte a tutti. Domani abbiamo lavoro da fare. Qualcuno ci sarà, altri no. Così è.

sabato 27 giugno 2009

Cause di forza minore

Se la forza maggiore, da definizione di diritto, è "energia esterna contro la quale il soggetto non è in grado di resistere e che perciò lo costringe necessariamente ad agire"...In questo caso siamo al caso opposto: l'energia non so quale sia, la faccenda sfugge all'interpretazione, che supporre non significa molto. Il dato di fatto parla ma non spiega. La forza minore indica la via di fuga, di chi non importa, entrambi? Tutti? Tempo e spazio si dilatano e lasciano varchi indefiniti. Resisti, mi viene detto. Resisto. Peccato che non riesca ad essere ottimista. Delusa? In parte. Che lo so che non si può mai sapere. Che i parametri nella loro varietà hanno però linee guida che sappiamo leggere. Due più due fa quattro. Nonostante le virgole decimali che ci puoi mettere.

Diluvia.

"Tu che credevi che oramai le tue piantine
si eran seccate e non sarebbero cresciute più!
Hai aspettato un po', ma senti come piove
sulla tua testa! Senti come viene giù!
Non eri tu che ormai ti eri rassegnata
e che dicevi che non ti saresti più innamorata?
La terra a volte va innaffiata con il pianto,
ma poi vedrai la pioggia tornerà!"

Sai che ti dico? Mi scappa da ridere!

mercoledì 24 giugno 2009

Guarda che luna, guarda che mare

"Resta soltanto tutto il rimpianto
perché ho peccato nel desiderarti tanto
ora son solo a ricordare e vorrei poterti dire
guarda che luna, guarda che mare!"

Il musicista poliedrico la canta con voce rauca (che non è un cantante) e dall'alto dei suoi due metri di magrezza emana la serenità che la musica racconta delle nostre piccole verità ordinarie. La notte è fredda e la campagna bellissima, ci rilassiamo riposandoci dai nostri pensieri, mangiamo una fetta di mortadella e rientriamo in città con una bella serata alle spalle e i semplici progetti del prossimo futuro. Sono con due persone che mi vogliono bene, è molto, è abbastanza. Li accarezzo con lo sguardo dal sedile posteriore e mi permetto il lusso di non parlare.
Riascolto con la memoria il ritmo afro-beat-romagnolo della ballata finale, Afro Derrick, e me la rido sotto i baffi. Sì, penso agli occhi blu, ma con calma, come deve essere.

Che mi aspetta un'avventura terribile e risolutiva: macerie in casa per esaudire un sogno che da troppi anni aspetta. Speriamo che non piova.

domenica 21 giugno 2009

La curva è la più graziosa distanza tra due punti." (Mae West)

Che poi il trucco o il punto è tutto lì. Che spesso ci facciamo prendere dalla fretta o dalla visione unilaterale o dall'illusione che il controllo sia il modo per vivere meglio. Quando invece si tratta sempre di seguire il flusso, di prenderla con disinvoltura e con serenità, fiduciosi di alcune verità non discutibili seppur nella loro variabilità ed elasticità. E certo, ovvio. Spesso ci arrivo, spesso no. Che poi la curva è più divertente. E ricordarsi che tutto cambia, tutto si trasforma, tutto ha una storia, tutto finisce e tutto ricomincia...mica vuol dire che non ha senso, dipende da come la guardi.

Que aquí estamos de prestao,
que hoy el cielo está nublao,
que uno nace y luego muere,
y este cuento se ha acabao........ depende.

Depende, de qué depende,
de según como se mire todo depende

E che lo so, l'ho sempre saputo che ogni cosa ha un suo significato, se lo sappiamo leggere. E so che ogni incontro è un occasione da riconoscere e guardare. Un paio di stimoli arrivati per caso mi sono già molto utili.

(ps: tesoro di hermanita, ti ricordi come siamo state bene a quel concerto?)

sabato 20 giugno 2009

I Chakra e la bistecca

Sì, la mia amica è stravagante. Colta e preparata ma anche esagerata. Non che non abbia ragione, in parte. Ma...e ancora lo fa (e temo lo farà per sempre) tenta di convincermi che dovrei mangiare SOLO 3 etti di carne rossa due volte al giorno. E niente carboidrati, niente frutta, solo due foglie di insalata ogni tanto e tè e basta. Cara, ti adoro, ma dopo dieci minuti di questa solfa, ti saluto volentieri. Ci rivedremo fra un po' di giorni, mesi e km (quelli che macina lei per terra e per mare senza sosta, che non sai mai dove sia e quando tornerà).

Che fretta c'era maledetta primavera

Voglia di stringersi e poi
vino bianco, fiori e vecchie canzoni
e si rideva di noi
che imbroglio era
maledetta primavera
...
non so più fare
come se non fosse amore
se per errore
chiudo gli occhi e penso a te.

E la balliamo abbracciati tutti e quattro mentre il locale chiude e ci inventiamo il nostro finale in spiaggia che la serata è bella e l'acqua è calda. Non rimaniamo a dormire, grazie. Buonanotte

giovedì 18 giugno 2009

Il pollice che parla

Le dico che ho fatto un volo e mi sono fatta male. Dove? Lo so che cosa farà, lo fa. E ride ma è serissima. Il Sig Pollice sinistro, oltre ad essere violaceo e gonfio, racconta che...e che... Il testo sacro così decreta. Che non ci crederemmo se non fosse che, quasi fosse un oracolo, dice le stesse cose che abbiamo detto due minuti prima. E non si può che accettare che il pollicciotto è molto più avanti di noi. Non vedo l'ora che riprenda sembianze normali, che senza di lui ogni movimento diventa uno studio, che se ti dimentichi di lui, ogni piccola azione si trasforma in un dolore acuto, piccolo e veloce ma fortissimo.

Ambizione del quì e ora dare un premio al dito parlante: una giornata "ferma" in posizione orizzontale, sotto il solleone.

mercoledì 17 giugno 2009

Dall'Egitto al Brasile a Chicago

Nel fresco giardino del quartiere dove l'insalata di trasforma in un concerto appassionato. E il ragazzo brasiliano interviene sul nostro discorso senza imbarazzo, con modi garbati e rilassati. E si parla di paesi lontanissimi con popolazioni così diverse. Duecentomilioni di persone. Che numeri ragazzi. Parla consapevole della sua condizione di privilegiato che non nasconde. La sua musica era bellissima e dolcissima. Si allontana con la formula che non si usa quasi più in questo paese "è stato bello conoscervi e piacevolissima la chiacchierata".
Poi arriva Von, Von che ha chiuso il concerto con l'isurrezione dei suoi colleghi musicisti che hanno abbandonato il palco visto il suo delirio, non ricordava le canzoni e faceva un gran casino.
Dai suoi due metri di pelle scura e dentatura smagliante, mi si avvicina tendendo le braccia "Sei tu! Come stai?".
Von che è in questa minuscola città da molti anni e comincia ad avere l'aria di chi tornerebbe nella sua metropoli maledetta di corsa.

Il messaggio che mi arriva è dolce e affettuoso. Il sogno, anzi, l'argomento del sogno in realtà è vivo, in carne ed ossa, vicino fa meno male.

La strada notturna in bicicletta mi piace. Sotto casa mi distraggo e volo per terra, un po'. La mano mi fa male, è ora di chiudere questa giornata.

Che di tutt'un po' è pieno il mondo.

martedì 16 giugno 2009

Sogno o son desta?

Vorrei essere desta. O meglio, vorrei sapere se sono desta o sogno.
Qual'è, se c'è, la veglia? Questa?

Il sogno che ho fatto è stato terribile e allo stesso tempo liberatorio.
Mi sono alzata barcollante e mi sono messa a scrivere come fossi in trance.
Il fatto è che non so decidere se voglio starci dentro o scrollarmelo di dosso.

E la vita? Quale sarebbe? Scrivere dice qualcuno. E come si fa a stare dentro a quel mondo e a questo? Insieme è possibile?
Scissione o immersione? Difesa può essere libertà?
E la libertà quale sarebbe?
Non certo quella... che "quella" mi fa solo male, non è mia, non è di nessuno. E figlia della paura e del disimpegno che si nutre degli errori peggiori, quelli pensati e ragionati. Non sapere mi urta e mi destabilizza. Ma sono sicura di cercare la stabilità? E a quale condizione?

Questo periodo è strano assai. Dovrei rimandare al mittente qualcosa, lo farò presto. Sempre che il mittente esista.

lunedì 15 giugno 2009

Della noia

"Stato di disinteresse o mancanza di energia, come reazione a stimoli che si recepiscono come ripetitivi o soporiferi. Cresce con la mancanza di cose interessanti da vedere, sentire, ecc..."


"La noia proviene o da debolissima coscienza dell'esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo" U.Foscolo

Indifendibilità appresa...

Risolvere un problema comicia quando lo riconosci, lo vedi, lo accetti, lo guardi, lo affronti e decidi di dimenticare la vecchia prospettiva per incamminarti per una nuova strada.

Non sento interesse per alcune dinamiche che qualcuno mi porge, recepisco come soporiferi (al limite dell'irritante) alcuni atteggiamenti di pseudo comunicazione che mi vengono proposti. A volte cado in un tranello retaggio di cose antiche e confondo le cose. E voglio vedere qualcosa di attraente anche quando non c'è. Ma questo è un altro discorso. La coscienza eccessiva va frenata come gli stimoli deboli vanno guardati e abbandonati prima che facciano danno.

Ma ho visto chiara una cosa e non posso, non voglio fare altro che seguire quell'intuizione dell'ovvio che ancora non avevo riconosciuto.
Voglio giocare al gioco dei no e dei sì. Con leggera serietà, con sobrio divertimento, con strumentali scintille di amnesia e impegno costante.

Che di percorsi e allegre scivolate è piena la via.

domenica 14 giugno 2009

Leggi, non ti fermare!

In mezzo al verde che più verde non si può, sotto casa dell'amica che rimpiange la sua casa in centro, in versione "amiche semi nude al sole sotto la canicola tremenda". Il romanzo è finito. Il file ancora non l'ho aperto ma la stampa è lì con un paio di formiche a passeggio. "Ecco, vedi che lei non ha esitato e se lo legge senza timidezza". Guardo i loro sorrisi che mi dicono di leggere. E, saltando un po' in quà e in là, finisce che leggo per due ore, scoppiando a ridere quando riconosco qualcuno o un episodio, fermandomi a suggerire una virgola da mettere o togliere. Non mi mollano: quando esito (per mancanza di saliva) mi passano l'acqua, quando allungo un po' la pausa per svoltare pagina mi incalzano "leggi, leggi, non ti fermare", mi suggeriscono di spostarmi in ombra per non peggiorare la situazione della mia abbronzatura da muratore (giro di tre ore in bicicletta scordando la protezione solare). Sudaticce e allegre mangiamo un paio di rusticani e ci salutiamo dandoci un ipotesi di appuntamento alla Biennale di Venezia. Solo se pioverà.

Aperitivo con le bolle

Che qualcuno ha impostato la modalità "scomparsa automatica" e il fine settimana ha cambiato faccia. E, nervoso e delusione a parte, invento varianti.
E non è male quello che salta fuori. L'amica di sempre mi propone un paio di birre e si inventa un gioco strepitoso. Chiudiamo e, lusso dei lussi, siamo le principesse che si regalano un tuffo nella vasca idromassaggio più bella che ci sia, la musica è quello che ci vuole, l'ambiente con le mattonelle belle e le candele profumate ci fa sentire in un film, un centro benessere tutto per noi! L'allegria che ci piglia è figlia di un'amicizia che in tanti anni ha visto tante cose e non teme niente. E sguazziamo fra i getti e le bolle finchè ci pare e ci facciamo un paio di foto con gli accappatoi d'ordinanza, beviamo l'ultima, caldissima, birra e usciamo in strada che è già "dopo cena".
E la saluto mentre scappa via in bicicletta e penso a quante cose abbiamo fatto insieme, a quanto siano importanti per me le relazioni con belle persone, alla serenità che mi regala sapere che per qualcuno l'amore è semplice cosa.

sabato 13 giugno 2009

Barca in secca?

Che a volte mi domando se sia una regola nuova quella di non dare definizioni MAI. Non so che pensare, non so che dire. Forse semplicemente devo stare in silenzio assoluto fino a che la chiarezza magari deciderà di farsi vedere. La sensazione non è bellissima, non vorrei mai essermi imbattuta in un ennesimo frainteso. La solita cosa? Che evidentemente devo imparare a prendere con le pinze le parole e i gesti degli altri. Che forse cambiano idea senza avvisare, che forse dicono e fanno cose che non intendono. La mia ingenuità? Sarà che per me è regola non dire se non penso, dire se c'è da dire, rispettare la parola data ed essere coerente con quello che ho detto che mica possiamo andare in giro con oracoli tascabili o istruzioni per l'uso da seguire quando due più due non fa quattro. Oppure, o anche, sarà meglio non perdere la bussola e non avere fretta e ristabilire un equlibrio che non ha bisogno di conferme esterne e che sia libero da aspettative varie.
Che un pochino delusa e arrabbiata sono, capita.

giovedì 11 giugno 2009

Io non amo i centri commerciali

Anzi. Che ogni volta che ci vado perdo un sacco di tempo a cercare in mezzo alle mille porcate qualcosa di decente a prezzi decenti. Che pare, pare solamente, ci siano cose buone a prezzi buoni...E invece è pieno di roba con il "trucco": le taglie fantasiose (xxx small o xxx large), i materiali tossici, cose decisamente orribili etc. E ti fanno girare a destra e a manca e perdi un sacco di tempo per uscire con sicuro mal di testa e un senso di tristezza provocato dal vedere tutti quei bambini trascinati in luoghi dalla luce terribile e musica che stordirebbe un sordo. Sarò pure strana io...ma alla fine non trovo quasi niente. Il massimo è un superstore di scarpe dove non sono mai riuscita a trovare niente di vagamente acquistabile. E avranno almneo 500 modelli fra plastica pura e simil pelle!

E guardo la gente e mi chiedo che strana fauna sia. La stessa che incroci se vai (ancora mi chiedo come ogni tanto ci finisca) in certi locali da ballo dove il senso della musica è pari a zero e ci sono corpi di strano vestiti che si muovono con grazia pari a un radiatore smaltato.

A volte penso che la mia capacità di adattamento stia decisamente calando. Sarò sulla via dell'estinzione? Darwin dove mi classificherebbe? Sarà che il nervosismo in questi giorni mi solletica in modo antipatico...

Ma, insomma, porca vacchetta
SE L'ACQUA E' POCA LA PAPERA NON GALLEGGIA

mercoledì 10 giugno 2009

Burritos dinner

Con le colleghe di tre lavori fa. E i bimbi deliziosi. Pettegolezzi vari e aggiornamenti che mi fanno essere contenta di stare dove sono. E felice di averle incontrate e che noi si sia amiche divertenti e divertite. E sono tante le storie. Lei, con i due bimbi dagli occhi splendidi, è tornata dopo sette anni nei Caraibi. Peccato che il marito debba lavorare in un'isola della Spagna, peccato che al job facciano i furbi e le diano uno stipendio da fame. Ma le cose vanno bene, la casa è bella e i bambini stanno bene (anche se ora parlano bolognese e quasi si vergognano di parlare spagnolo), lei è serena mentre arrotola e taglia petti di pollo scalza. Il fratello è stato massacrato in una rissa dove è capitato per caso, assurdo: fratture multiple e due operazioni da fare perchè si rimetta in piedi.
Lei, l'altra dal bebè che appena cammina, ride dicendo che no, non ci andrà mai ad abitare a Londra. E il suo simpatico uomo dall'accento inverosimile viaggia in aereo 5 volte al mese dividendosi fra il piccolo figlio di un anno e l'altro di 22.
E svenimenti di persone che conosciamo e battute e le canzoni con il bimbetto di 5 anni ottimo ballerino come il papà professionista.
Con noi che ci abbracciamo e raccontiamo e ridiamo godendoci il fresco sul terrazzo che si affaccia sul centro anziani dove si balla alla grande.

Che di mille e una notte è piena l'avventura.

domenica 7 giugno 2009

Semplicità e felicità

Che oggi lavorare non mi è costato affatto. Che poi ho preso la bici e la musica e sono partita. Fra gli alberi, con il venticello bello e la musica bella. Guardando il cielo bello e le facce serene sulla ciclabile. Pensavo che non lo avrei visto, evidentemente ha fatto tardi. Al semaforo ho sentito il telefono, strano. Un quarto d'ora? Al capolinea del 27. "Sei bellissima, sembri proprio felice". Ho risposto che sì, la mia gita in bicicletta mi rende proprio felice. E quando la felicità è frutto della semplicità non può che migliorare. Il quarto d'ora è diventato un po' di più, sulla panchina non abbiamo fatto altro che sorriderci e finire un paio di discorsi di ieri, senza fretta e senza complicazioni. Pace e calma e gioia di stare insieme ristabilita. Un abbraccio e un arrivederci, sabato o prima? Vediamo.

Ho ripreso la strada pedalando velocemente nella serata fresca, canticchiando. Declino l'invito a cena, troppo lontano, troppa tensione nella voce dell'amica. Mi serve ancora aria. Chiamo la mamma, cenetta a base di insalata e guinness nel giardino delizioso vicino a casa. In braghetti e canottiera rientro a casa semplicemente felice

sabato 6 giugno 2009

Sentimenti contrastanti

E segreti. Che non so come parlarne. Forse per adesso non parlerò.

La gita è stata così densa che di più non si poteva immaginare. Forse tutto questo è un'occasione per guardarmi bene dentro e allo stesso tempo per distrarmi dal rimuginare sui miei soliti temi.
La parte in cui ho deciso io è stata ottima, piacevolmente gradevole e rilassante. Ho riscoperto che la solitudine è un buon affare: ho passato uno splendido pomeriggio in una spiaggia semideserta dai colori meravigliosi, ho fatto i bagni più rigeneranti degli ultimi tempi, ho conosciuto persone molto piacevoli con cui sono stata benissimo e con cui ho instaurato una comunicazione decisamente serena e divertente. Appena sono partiti è arrivato lui, anzi loro. Ho capito subito che non sarebbe stato facile. Non lo è stato. L'errore c'era alla base e anche se noi abbiamo gestito la cosa, qualcun altro non nè aveva la capacità.
Ed è un rischio che andava calcolato, lui doveva pensarci, non lo ha fatto e nemmeno ha capito dove avrebbe potuto essere più saggio. Si deve essere previdenti e accorti.

Niente di che, in fondo, per noi. Quest'uomo ha un sorriso e uno sguardo che parlano chiaro, le sue parole parlano chiaro, la nostra sintonia parla chiaro e forte. Poi c'è qualcos'altro...e lì la nebbia è fitta, fitta, densa, appiccicosa.
Mi serve un po' di tempo per capire se stare o andare.
Sottrarre intanto, rallentare e guardare e ascoltare

giovedì 4 giugno 2009

Chi di spada ferisce

Ho una brutta abitudine da un po' di tempo. Spesso non rispondo alle chiamate di mia madre. E, dopo due giorni che la chiamo e non mi risponde, alla fine mi sono preoccupata. Un pochino, non troppo (che è una vecchia storia). Faccio un paio di telefonate. Quindi? Vado a casa sua. Da lontano, mi pare di vederla entrare con qualcuno. Mi chiama la donnapretaporter: zia, vedi che la nonna sta bene, l'ho sentita prima, era con un amico.
Ben mi sta. Capito che le cose vanno rimesse in un ordine di migliore gestione.
Che snobbare la famiglia non risolve granchè.

Sarà che l'uomo alto ha a cuore certe cose e me ne parla e mi induce a riflettere. Non a cosa sia giusto fare ma a come fare la cosa migliore per tutti.

A proposito, stamattina inaugurato un movimento nuovo, rimesso in careggiata una determinazione, con due lacrimucce di verità dette a qualcuno che è stato felice di sentirle. Poi mi sono fermata al bar con un capuccino per festeggiare.

E quando ho parlato con l'uomo alto è stato facile. Che il viaggetto bis con variante treno/mare e libro/cena/sopralluogo in cantiere ci piace. Mi ha fatto promettere che lo chiamerò e non farò la donna "che non deve chiedere mai".
Anche a me fa piacere, sai.

mercoledì 3 giugno 2009

Sogno

Che strano, me lo ero scordato.
Ho sognato che l'uomo alto aveva una chiavettina nella schiena.

La vita è bella

Mi dice il collega carino (che quando è di buo umore è molto carino). Sto uscendo dalla depressione, sono per strada...
E lo guardo e penso che gli voglio bene. E che la complicità è una bella cosa. Che incontrare qualcuno che diventa tuo collega per caso e con cui puoi scambiare belle e interessanti parole è un regalo di cui sentirsi grati. Che l'ironia va a braccetto con la sensibilità. Corro a casa a finire il lavoro di riassesto casa abbandonata. Ho poco tempo, ho un appuntamento. Avevo. Intoppo: deve scappare, deve rientrare di corsa e oggi non lo vedrò. La porta del suo locale è rotta e deve "liberare" la persona che doveva chiudere. Non fa niente. Improvvisamente ho tempo. La vita è bella. Più tardi organizziamo, vediamo chi si muoverà verso chi. Non sono tanti km, per fortuna.

E riesco anche a ristabilire un contatto con il collega dimissionario, è in crisi ma si sta calmando. Lo capisco, in fondo la sua posizione è scomoda e si sente impotente. Ce la farà.

Che le valli e le vette sono per tutti.

martedì 2 giugno 2009

La meraviglia bambina

"Ecco la curiosità, pronta a riempirti di gioia. Svegliati e lasciala. Ripulisciti da ciò che ti offusca gli occhi, con l'autoacettazione e l'attenzione. La meraviglia bambina del tuo cuore ti aspetta per trasformare la sua immediatezza e giocosità in una poesia o in un dipinto. Crea.
Con occhi pieni di meraviglia. Occhi che non sanno, ma sono pronti a correre in ogni direzione per vedere cosa c'è. Occhi innocenti, occhi vergini. Ricorda di restare capace di provare questa meraviglia bambina”.

osho

La sirena suona a squarciagola

I ragazzacci probabilmente si sono voluti divertire. E ci troviamo con la sirena dell'antincendio che urla, quanto urla!!! L'incendio non c'è. Neppure la chiave che serve per zittire il falso allarme. Ci mettiamo mezz'ora e dieci telefonate. Ridiamo solo quando riusciamo a farla smettere.

lunedì 1 giugno 2009

Quella sensazione lì

Che non sai mai quando arriverà e quanto durerà.
Mi chiedono come sia andato in fine settimana, rispondo "bene" e mi accorgo che l'ho detto con "quella voce". Mi guardano, sorridono e decretano che si vede, benissimo. E sono serena e calma e morbida in tutto quello che faccio. Che poi non so mica cosa e quando e come.
Ma quella sensazione c'è, oggi, nel quì e ora.

Il collega carino cerca con me un accessorio per il nostro i-pod e mi racconta del suo letto del settecento sulla cui testata si vedono i segni delle testa dei passati proprietari. "Tristissimo, vedi che uno deve essere morto molti anni prima dell'altro". Che stai dicendo? Ma lui è convinto.

I fornitori arrivano pieni di sereno entusiasmo. I musicisti di Branduardi sono particolarmente piacevoli, il gruppo di parrocchiani arrivano chiedendo di me, gentili e affabili, le vecchiette tedesche emanano grande pace e la loro tour leader è precisa e molto simpatica. Esco dal lavoro tardissimo e non piove: gioia. Al supermercato ci scambiamo cenni di condivisione nel constatare che la verdura è terribile, non si può comprare. La eterogeneità dei negozi del centro mi affascina sempre e comunque.

L'amica mi chiede ma mi vuole in realtà dire. Il suo "fidanzato" è freddino. Mi dispiace per lei (se fosse venuta con noi avrebbe avuto anche lei un po' di coccole, lo sa anche lei). Che di colore e abbracci e baci e possibilità è pieno il mondo.

Non c'è stress, solo cose da fare e pregustare.