mercoledì 23 febbraio 2011

Complessità e immersione nel flusso

"Non sono confuso”, diceva il poeta Robert Frost. “Sono solo ben miscelato"

Imparare a vivere ed accettare la complessità e il nuovo.
Piccoli passi, rispettare gli impegni presi con se stessi, con la propria pianta che ha bisogno di essere nutrita.

Visto prezzi biglietto per la Grecia, maggio, diretto dalla mia città, andata e ritorno costano quanto freccia qualcosa per Roma...
Ci penso, comunico al job e ci provo.

Intervento difficilissimo e dispendiosissimo? Fare subito, devo fare subito e fregarmene del lavoro, che se ho 40 giorni di ferie arretrate...

Oggi c'è un raggio di sole e il blocco del traffico non c'è, c'è però l'amica con cui farlo: passeggiata sui colli. Sì

giovedì 17 febbraio 2011

Il Grillo parlante


Anzi, urlante, sprezzante e spruzzante...

"E penso che nessuno, a partire da me, possa permettersi di fare il grillo parlante e accusare genericamente gli altri. E' vero che la perfezione non esiste e che nessuno è santo, ma se ciascuno modificasse in positivo i propri comportamenti non responsabili, avremmo tutti una convivenza decisamente migliore."

Così scrive Giorgio ed è la sensazione che mi sono portata addosso, quella che in fondo cercavo di ispirazione, dallo spettacolo di Grillo.
L'ultima volta che ho visto lo spettacolo di Grillo era il 1993, diceva le stesse cose, ora aggiunge qualcosa che condivido da quando avevo quattordici anni: non siamo credibili se facciamo finta di non sapere. Mica viviamo in una bolla separati da tutto. In quest'epoca tecnologica dove le informazioni sono alla portata di tutti, continuare a mettere la testa sotto la sabbia è solo autolesionismo e auto presa per i fondelli. Ci indeboliamo e ci lasciamo indebolire, spaventare, togliere le speranze e le aspirazioni da un manipolo di fetenti che nemmeno fanno più grandi sforzi per convincerci che agiscono per il bene comune.

Oppure, che mi rende ancora più triste, trovato il nostro piccolo angolo di comodità, giustifichiamo tutto con un fatalismo molle e complice.
Non sono un grillo parlante, ho un discorso aperto con me stessa ogni giorno, mi dico che voglio trovare la forza per fare di più, per fare meglio, per non essere pigra...Non faccio quanto vorrei ma cerco come cambiare la rotta.
E mi deludono i miei vicini di gradinata, mi lasciano perplessa e amareggiata.
Quelli che non trovano di meglio da dire dopo avere sentito urlare Grillo per due ore...Che avrà perso 3 kg di sudore anche per te, bello.
"Tanto è così e non cambierà mai, tanto non c'è niente da fare che è costituzionale, genetico, culturale l'atteggiamento di noi Italiani".
Commento demoralizzata "così tu dici che siamo dei semplici qualunquisti?".
IO NO, bello.

PS: Sto leggendo "paura liquida" dove il gioco terribile de "la divisione fa la forza del potente sfruttatore di turno" è delineato sapientemente

martedì 15 febbraio 2011

Roma e dintorni




Si mangia romano:
Mario's, donne in ciabatte, avventori solitari, bagno nel cortile, amatriciana bianca
La baguette, insalate formato maxi, pane casareccio a tre euro per quattro fette
Ulisse, classica trattoria delle capitali, carciofo fritto, trippa, cacio e pepe

Musei:
Ara Pacis e Chagall
Maxxi, cemento armato e ferro cemento, architetto donna iraniana e Nervi che innova e inventa e costruisce barche in cemento

Km lungo il Tevere, il Colosseo che sembra lontano ed è lontano, piazzetta con un bicchiere di vino mentre la camionetta dell'esercito effettua il cambio turno, il Palazzaccio, la finestra del Papa che è dove dicevo io e il vigile ci porta in mezzo alla strada per farci vedere meglio, la Banca Prossima, che il nome dovrebbe farci capire che si tratta di banca vaticana, da Piazza Colonna pare che tutti aspettino un autobus e che per Termini non sia dato sapere quale si può prendere, la metro è la soluzione migliore, peccato che siano i quindici minuti più tosti del fine settimana, sottoterra in mezzo ad un fiume di corpi che penso che stare male quaggiù sarebbe morte sicura, la stazione sembra un aeroporto, il treno un aereo, il ritardo annunciato di 25 minuti sulla tratta che sarebbe totale 40 minuti...sembra di essere in Italia, 59 euro e ringraziamo sempre quando arriviamo a destinazione.

In tutta Italia manifestazioni e cortei, a Roma sit in, che tradotto significa "fermi, chiusi nella gabbia delle transenne dedicate", che sul treno pensiamo che avremmo voluto esserci a Piazza del Popolo.
Lo slogan la dice lunga
SE NON ORA, QUANDO?

mercoledì 9 febbraio 2011

Mare

Malinconoia, la primavera s'avvicina

Esco dal lavoro e sento l'aria frizzante ma tiepida della notte, peccato sprecarla, penso, sento. E mi ricordo cose piacevoli e serate rilassanti. Quanto tempo è passato? Troppo. Che la mia parte vitale è stanca di starsene compressa, opressa, depressa. Che sì, ci sono i problemi e gli ostacoli, ma l'arietta fresca arriva sempre e vorrei condividerla passeggiando, fantasticando, sognando. Anche se, anche ma, anche oggi, anche domani.

Oggi ho visto lo sguardo vivace e allegro di mia nonna in video, affascinata dalla tecnologia che non conosceva. Ottantanove anni, sorrideva gongolante mentre mi parlava su Skype a qualche migliaio di km da casa mia. Le ho mostrato un po' la casa con la web e lei era felicissima e stupita. Continuava a dire "come sei bella, come sono contenta, ti vedo e ti sento come se fossi quì". Non è affatto "spenta" o rassegnata la mia nonnina, la sua forza è tutta lì.

Uscita dal lavoro non avevo voglia di andare a casa. Così ho rispolverato una vecchia cosa che facevo tempo fa, ho preso e sono andata in un bar-amico a bere una birretta. Sola, come fanno gli uomini e come non fanno abbastanza le donne. E ho apppoggiato il sedere sullo sgabello, ho ascoltato un po' di bella musica bevendo la mia piccola birra simbolo della mia voglia di uscire, di non rimanere incastrata nelle "pozze di infelicità". L'oste è sempre felice di vedermi, che sono due parole e un abbraccio ma anche questo è qualcosa.

Facile non è, facile non sarà, ma la primavera la sento già e sono felice che i miei sogni si stiano svegliando, da troppo tempo sono rimandati, abbandonati, bistrattati...

Rammendiamoci, dai!

Salutandolo gli dico che ho bisogno di mare. Mi risponde che se compro un bel biglietto...

sabato 5 febbraio 2011

Maschi contro femmine

Che poi ho visto anche l.u.c.m.p... e con lui abbiamo riso tanto festeggiando l'ironia che, per fortuna c'è e c'è sempre stata. Lui, lui che appartiene alla categoria uomini B, quelli con cui si parla di Ulisse senza imbarazzi e che, da semi-cinico, inUtile uomo saggio che si permette il lusso e la libertà di filosofeggiare e di scegliere la trasparenza, è sempre bello sapere che c'è.

Il tutto ha a che fare con un ritorno di gente del passato, di un amico e compagno di liceo che ho visto ieri sera. Che non mi voleva mollare e fino alle ore piccole mi ha tenuto in ostaggio per i suoi scopi poco innocenti. No, mi sono ribellata alle ore tre della mattina, no, io non c'entro un piffero con la tua idea della donna, delle donne. Come posso avere alcuna responsabilità perchè tua moglie ti ha lasciato? Un'altra volta!!! NO NO NO. Ma parlaci tu con la signora con cui hai vissuto diciottoanni, non chiedere a me.
Lasciatemi in pace, che io non sono rappresentativa di un bel niente, men che meno delle donne che vi hanno lasciato, delle mogli con cui non parlate, delle vostre storie di scarsa comunicazione coniugale che cavolo posso sapere io???

E allora mi siedo con L al baraccio con le panche di legno. E gli dico che mi sono stufata, che voglio essere "cattiva, perfida". Non c'è trippa per gatti, lui ride appassionatamente sfoggiando i trent'anni della nostra amicizia e mi dice, senza mezzi termini, che se c'è un'impresa in cui è sicuro sarò sarò sempre fallimentare è proprio quella: a chi la voglio raccontare?

E, d'incanto, mi sento grata per essere quì e ora, quello che sono, a ridere con lui della società che colpevolizza chi, come noi, è "solo come un cane". Ma vaffà...
Chissà perchè diamo fastidio?
Forse perchè non giochiamo al gioco della responsabilità appoggiata a destra e manca?
Forse perchè sappiamo che la vita è anche ostacolo, dubbio, incidenti di percorso, piccoli passi e debolezze ma anche libertà, sincerità, trasparenza, libero arbitrio.
Boh, che noia che barba.

SMETTILA, intanto so che la mia nuova parola d'ordine sarà questa. Senza se e senza ma. E penserò ad un paio di occhi verdi, egoisticamente verdi e limpidi, che mi dicono SMETTILA e basta. Grazie Plain. Grazie L.

venerdì 4 febbraio 2011

Crepe oscure, acque inquinate






C’è una crepa in ogni cosa, è da lì che entra la luce.

Così dice qualcuno che spesso mi mormora piccoli suggerimenti.



La sensazione è di alienazione, friabilità, imbavagliamento interiore (esteriore).
Le crepe sono parte del tutto, il tutto è sgretolato, corroso, instabile, smarrito, diluito e spalmato sul greto di un torrente che non scorre.
Lo sguardo non riesce a fermarsi, i muscoli non fanno il loro dovere, come se una forza misteriosa e magnetica mi attragga verso la lenta spirale del nichilismo.
Acqua torbida, parole spezzate, incapaci di comunicare.
Paura liquida, vischiosa inerzia, sbalzi umorali, dolore inespresso.

Il mostro osserva e ride. Non ho risposte da dargli, forse la cosa migliore è convivere con lui e non preoccuparsi troppo, magari deciderà di uscire dalla partita.