venerdì 4 febbraio 2011
Crepe oscure, acque inquinate
C’è una crepa in ogni cosa, è da lì che entra la luce.
Così dice qualcuno che spesso mi mormora piccoli suggerimenti.
La sensazione è di alienazione, friabilità, imbavagliamento interiore (esteriore).
Le crepe sono parte del tutto, il tutto è sgretolato, corroso, instabile, smarrito, diluito e spalmato sul greto di un torrente che non scorre.
Lo sguardo non riesce a fermarsi, i muscoli non fanno il loro dovere, come se una forza misteriosa e magnetica mi attragga verso la lenta spirale del nichilismo.
Acqua torbida, parole spezzate, incapaci di comunicare.
Paura liquida, vischiosa inerzia, sbalzi umorali, dolore inespresso.
Il mostro osserva e ride. Non ho risposte da dargli, forse la cosa migliore è convivere con lui e non preoccuparsi troppo, magari deciderà di uscire dalla partita.
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