mercoledì 22 settembre 2010

Suscettibile cioè cretina

Alle 9.00 ho letto una e-mail, una frase dentro una e-mail e mi sono innervosita. Non ho reagito se non dando un invio con tre punti interrogativi ma per mezzoretta ero un po' scocciata. Sei ore dopo leggo la risposta e capisco che ho sprecato un'occasione di sottrazione, non c'era nulla per cui impermalosirsi...

Ho fatto ridere i vecchietti e l'ho fatto: ho la mia macchinina da usare quando mi servisse. Dopo anni che ci pensavo, sono proprio contenta.

In ospedale la cinghialessa-medico mi urla in corridoio gli aggiornamenti sulla nostra ragazzina. Si dimentica di dirmi che nella notte ha avuto un mezzo shock anafilattico. E quindi decido di rischiare il suo mandarmi a f.i.c. e le chiedo udienza per mezzo minuto, ringhia sotto i baffi e mi risponde. La dimettono. Starò un pochino ancora e poi vado. Che quattro giorni di ospedale sono tanti.

Pranzetto veloce con amica che mi dice "sono in città, vieni a fare la doccia"?
Un vecchio amico di passaggio in città per un caffè.
La caldaia nuova arriva domattina.
Saltata la gita nella mia città natale.
Danza con le monetine sonanti mi piace.
L'uomo mi manda tutte le password in tempo record.
In banca mi fanno anche un favore con un bel sorriso che fa piacere.
Il ginocchio sta meglio ma mi ricorda di non essere permalosa e cretina.

martedì 14 settembre 2010

La vita continua, senza paura

Tribunale dei minori, un portone, un cortile, la scala e gente che aspetta l'avvocato. Che arriva in scooter (a Bologna gli avvocati si muovono in scooter, in bicicletta o in trampoli 10 cm a spillo, brutti) con la sua borsa e il suo cellulare ultimo modello in mano. Francesco sorride e incoraggia, parla chiaro e diretto, avvisa che non sarà lui a parlare. Lei mi guarda, le avevo appena detto che avrebbe dovuto avere chiaro cosa dire al giudice e mi aveva detto con un fil di voce "ma non ci pensa l'avvocato?". Allora accenna un sorriso, lui si allontana di qualche secondo...Ci sorridiamo con lo sguardo d'intesa di due che lavorano nella stessa squadra. Quando escono lei ha finalmente l'espressione che aspettavo da mesi, non ha più paura, è tornata in sè. E' andata bene, come doveva andare. Mi dice che non le ha chiesto di spiegare perchè. Sono mesi che cerco di dirle che non è sotto accusa, che non ci si deve sentire in colpa se qualcuno ti fa del male o sparisce nel nulla lasciandoti un bambino piccolo. Andiamo a pranzo. L'avvocato festeggia il suo sorriso. Fra il primo e il secondo arrivano due chiamate, due proposte di lavoro per lei. Tempismo perfetto, la vita continua

domenica 12 settembre 2010

Velocissima corsa nel crepuscolo

Con due bicchieri di vino Pecorino nel sangue e musica bellissima nelle orecchie. La solita ciclabile verso sud, il cielo striato della sera di fine estate, il gilet di pile infilato davanti al campanile che sembra un fumetto, gente nella penombra che cammina, pedala, passeggia nelle stradine dove mi sembrano tutti così pacati e sereni. No stress sulla ciclabile. Tempo dilatato, nessuno ha fretta. Se passeggi o pedali o corri con la musica nelle orecchie non hai fretta, è tempo perfetto.
Giocatori di cricket, micro cani con le orecchie a punta, giganti pezzati e non (gruppetto alani e pitbull e pastori tedeschi), bambini e cuccioli di uomo in bicicletta, pattinatori e carrozzine di giovani e vecchi, di tutt'un po'.
Aria, serve aria fra le orecchie, nelle gambe, nella mente.

Ho un invito per un week end a Bordeaux. Devo studiarmi gli operativi Ryanair.
Lanciato invito a cena, va benissimo.

lunedì 6 settembre 2010

Incidente di percorso

Di corsa dal benzinaio, la riserva è tanto oltre la linea dell'emergenza e sono in ritardo, mi fermo comunque. Apro la sella, il tappo e cerco il bancomat. Non c'è, non c'è lui, non c'è il portafogli...
E quindi? Niente benzina, tento di arrivare al lavoro. Blocco il bancomat, la carta di credito aspetto. Cosa è successo? Dove sarà? Spero che sia caduto in casa. Non c'è. Chiamo e blocco la carta. Anche se è mezzanotte la donna che risponde è gentile. Domani mi tocca un tour uffici vari, polizia e fax e banca. Dici che alla serata danzante ho sottovalutato il pericolo ladri in agguato? O mi è caduto da qualche parte? Non ricordo quanti contanti avevo, un po'. Patente da fare e documenti vari, troppi. Le tesserine varie? Domattina mi devo fare un elenco. Sarà che mi hanno regalato un portafogli nuovo, l'avrei usato lo stesso, dai!