martedì 14 settembre 2010

La vita continua, senza paura

Tribunale dei minori, un portone, un cortile, la scala e gente che aspetta l'avvocato. Che arriva in scooter (a Bologna gli avvocati si muovono in scooter, in bicicletta o in trampoli 10 cm a spillo, brutti) con la sua borsa e il suo cellulare ultimo modello in mano. Francesco sorride e incoraggia, parla chiaro e diretto, avvisa che non sarà lui a parlare. Lei mi guarda, le avevo appena detto che avrebbe dovuto avere chiaro cosa dire al giudice e mi aveva detto con un fil di voce "ma non ci pensa l'avvocato?". Allora accenna un sorriso, lui si allontana di qualche secondo...Ci sorridiamo con lo sguardo d'intesa di due che lavorano nella stessa squadra. Quando escono lei ha finalmente l'espressione che aspettavo da mesi, non ha più paura, è tornata in sè. E' andata bene, come doveva andare. Mi dice che non le ha chiesto di spiegare perchè. Sono mesi che cerco di dirle che non è sotto accusa, che non ci si deve sentire in colpa se qualcuno ti fa del male o sparisce nel nulla lasciandoti un bambino piccolo. Andiamo a pranzo. L'avvocato festeggia il suo sorriso. Fra il primo e il secondo arrivano due chiamate, due proposte di lavoro per lei. Tempismo perfetto, la vita continua

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