domenica 22 ottobre 2006

Ancora donne

Serata in casa, pizze e birra.
Cinque donne.
Le single, due.
Le mamme, due.
La donna che ama le donne.
Non le lesbiche, le donne.
E finisce sempre per essere abbandonata.
Non sedotta e abbandonata.
E' lei che seduce, che "caccia" le prede che le piacciono tanto.
Il suo target sono donne extra femminili, quasi caricature della femminilità.
Esagerate. Fuori moda. Troppo tutto.
Finisce che mollano per un uomo.
Ma il passaggio dura tanto.
E ci credo!! Lei è un'ottima compagna.

La serata prende una doppia piega.
Argomenti due.
Bambini, tutta la gamma possibile.
Vizi, tutta la gamma possibile.
Ricordi, fotografie, prese in giro.
Chiarimenti.
(Vengo sgridata per una mia mancanza)
La serata si chiude.
Tardi per le mamme che già pensano alla pupa di due mesi all'alba,
tardi per la single che teme il lavoro del sabato mattina,
tardi per me che non ho dormito niente
e che devo fare dieci km in moto sotto la pioggia.

Ripenso ad una definizione uscita stasera:
le donne invecchiano diversamente,
il loro spirito ringiovanisce con gli anni.

Non so se si possa generalizzare.

IL LETTURISTA

Sembra il titolo di un film.
Surreale.
Invece è realta.
Telefono staccato, cellulare spento.
Ore otto, vado a dormire dopo il turno di notte
( e piccolo giro nel mercatino di quartiere all'alba.)
Campanello, forte.
Una voce nelle scale dice "lettura del gas".
Apro. In tenuta da notte.
Arriva. Gran sorriso.
E parte una lunga chiacchiera.
Tempo dieci minuti e ho tanti dati su di lui.
Segno zodiacale, ascendente, data di nascita, nome e cognome,
città di residenza, attività varie, lavori precedenti, infartino due anni fa,
attività come speaker in una radio locale e qualcosa in tv...
Parliamo anche di lavoro, di cambiare lavoro.
Ridiamo.
Rido anche della situazione.
Appoggiata allo stipite della porta, lo guardo e cerco di leggere chi sia.
Vagamente mi affascina. Vagamente.
Non ha fretta.
Mi invita. Prima a fare un giro sulle mura di Ferrara.
Poi cambia idea, meglio, se ne avessi voglia, una bella festa privata di quelle simpatiche con musica dal vivo che organizza un suo amico pianista.
Penso: "vai a vedere che si incontrano anche così le persone!".
Viene spontaneo, ci scambiamo i numeri di telefono.

Ieri mi ha mandato un sms,
un saluto con un augurio di solidarietà nel caso stessi facendo il turno di notte.
Si è firmato "il letturista".
Non ho ancora risposto. Perchè?
Perchè è stato troppo chiaro.
"se gradito messaggio, rispondi".

Ma chi è questo?
Un matto? Un uomo che intorta le donne in casa loro?
Una simpatica canaglia?
Magari gli rispondo. Poi si vedrà.

mercoledì 18 ottobre 2006

Poesia? Sì, ci piace

FILO SPINATO
ZUCCHERO FILATO
TRINCEA DI ROCCIA
CILIEGIA ED ALBICOCCA
LAGO GHIACCIATO
GELATO PROFUMATO
ROSSO NERO
AZZURRO CIELO


1986 ero proprio piccolina!
L'emozione è piacevole e dolce, morbida:
vedo la ragazzina che ero e provo affetto, tanto.
Così.

lunedì 16 ottobre 2006

abbracciata alla roccia

Metafora.
Imbragata, legata alla mia "sicura"
- un simpatico nonchè affascinante uomo
con tenuta indiana viola e un ampio sorriso empatico-
aderente alla parete, salgo. Ci provo.
Silenzio. Gli altri guardano dal basso.
Tifano per me.
Un passo strisciante, dita infilate nelle fessure,
mani che palpano e cercano, piedi che provano la tenuta.
Mi dai una mano? Saltello, cambio piede.
Sù, sù.
Guardo giù. Guardo dietro. La valle è splendida.
Non ho paura, sento la solidarietà,
percepisco chiara la mia fiducia
crescere e posizionarsi dove nessuno e niente potrà spostarla.
Corpo e mente lavorano insieme.
Cuore e muscoli in armonia.
Fatto. Tocco la catena.
Scendo.
Sodisfatta e felice.

A casa. Le braccia sono indolenzite,
l'anima si gode questa dolcezza del corpo stanco.
La lezione viene dalle piccole cose:
corpo, mente, fiducia, cuore.

sabato 14 ottobre 2006

L'autoperdono è possibile?

L'auto-perdono duraturo è possibile
solo quando cambiamo le cose che facciamo
e che ci derubano del nostro auto rispetto

Cercavo un titolo per questo post,
un'ispirazione.
Trovato questa frase di raja yoga.
Adeguato?
dovrei proprio modificare alcuni atteggiamenti sclerotizzati?
uscire da una certa routine?
Inserire novità, cambiare volti e attività.

Non so.
Sono confusa e poco motivata.
Annoiata. Sfuggo tante cose.
Le persone mi risultano misteriose. Non tutte.
Non riesco a correre in nessuna direzione.
Ho comprato un bel vestito.
Riproviamo.
Ripartiamo.
Reinventiamo.

lunedì 9 ottobre 2006

mi sto trattenendo

Da...
chiamare Mr Tantrico.
Insofferenza. Voglia di serata "scema quanto basta".
Né parlavo l'altra sera con la mamma del super baby di un anno.
Concordava con me sul fatto che anche se donne serie (?),
avremmo voglia di una sbronzetta ogni tanto.
Questo ruolo da sante-lucide-perfette donne micacidivertetanto.

Non vorrei chiamarlo e rimanerci male.
anche perchè- si sa, vero?- quando appoggi a qualcuno'altro un aspettativa
finisce spesso che il tuo senso di amaro in bocca peggiora.
Mi ha chiamato la mia amica.
A lei ho detto la verità.
"Mi girano le palle".

Il collega acido è riuscito anche oggi a tendere i miei nervi.
Appena gli rivolgi la parola scatta "Siete dei deficienti".
Nulla di più odioso di essere appellati al plurale.

Fuck you.
Se non fossi intimamente politically correct,
mi scapperebbe un "checca isterica, sparisci".
Passa. Ovvio, di lui non mi frega nulla!
E' che appena ti dimentichi di quanto sappia essere stronzo,
appena si scambia due parole gentili,
riparte all'attacco.
E' la sua natura.

Non mi trattengo.
Sapendo il rischio, intuendo l'inutilità e il masochismo legato al gesto,
LO CHIAMO.
Se mi va bene, non mi risponde.

Demenza del lunedì sera.
(la motosexi non mi ha giovato, eh??)

domenica 8 ottobre 2006

SEXI MOTO

Desideravo questo giro in moto.
La moto è una mia passione.
QUESTA moto è una meraviglia del creato.
Parole grosse?
Sento questo.

"Sono sotto casa tua. Fumo"
Avevi smesso di fumare.
Scendo. Non c'è proprio nessuno sotto casa.
Guardo in profondità. A duecento metri, lo vedo.
Cammino nella sua direzione.
Casco in mano. Giubbotto quasi invernale.
Zaino-borsa con schiacciato schiacciato maglioncino e sciarpa.
Troppo? Inadeguato?

Abbraccio.
Approvazione: giacca perfetta. Hai maglioncino? Sì.

Come salgo?
Mi stringe la mano. Sali sù e butti la gamba.
"Questa è la mia bestia. Lo sai?"
Sì. "Lo sa anche lei che lo sai".

Motore. Forte. La gomma è larghissima, tostissima.
"Mi appoggio alla tua schiena?! Sì?"
Brava, certo.

Si parte alla ricerca di un bar per un caffé.

Sono già felice.
Tre minuti in cui sento che il driver ascolta il suo passeggero.
Passo l'esame.
Accellera. Rettilineo. Andiamo forte. Insieme.
180 km/h.
Aderisco alla sua schiena. Il mio sedere si fa tutt'uno con la sella.
Curve, anzi pieghe. Non ha dubbi su di me .
Ricordi di moto e schiene aderenti. Ginocchia e cosce in sintonia.
Incrocio le dita alla prima curvona.
Poi me la godo un mondo.
Ai semafori alziamo le visiere in sincrono e ci sorridiamo, parliamo.
Stiamo bene.
E' felice anche lui di avermi sulla sella.
Io assaporo ogni curva e ogni accellerata, il vento e-
ammetto- anche gli sguardi ammirati dei pedoni.
E' una super-bellissima-specialissima moto.

Casa in campagna.
L'uomo, il padrone di casa, K.,
ci si è appena trasferito.
Fuori sgarruppata, dentro bellissima,
frigo letto stereo due poltrone bianche- finito.

Zanzare. Mi aggrediscono.
Un bebè. Due bimbi. Un paio di bellissimi africani.
Donne simpatiche.

Peccato che la festa è per stasera.
Assistiamo all'accensione del fuoco e all'arrivo della griglia e della carne.
Intravedo gente che conosco.
Questo sarà un party "vero".
l'uomo che adoro ora è dispiaciuto.
Vuoi rimanere? Io devo andare.
Lo so. Ho capito. Ho sentito che lo dicevi.

Ripartiamo. Moto. Fa freddino.
Quando si viaggia al tramonto o di sera in moto è così.
Si respira all'unisono, non si perde tempo, si sta stretti e concentrati,
si decide insieme la strada con il corpo, si trattiene le emozioni.

Sotto casa.
I muscoli vorrebbero infilarsi in un letto. Insieme.
Conosco bene questa sensazione.
Mi sa anche lui.
Mi abbraccia.
"La prossima volta sarà più completa", dice.

Deve andare a casa. Dalla ex moglie che non sta bene.
A medicarla.
Gli voglio bene anche per queste cose...
Ma CAZZO CAZZO CAZZO

che ci faccio ora con tutta 'sta eccitazione???

Risveglio

Il corpo è indolenzito, riprendere coscienza un'operazione lenta e faticosa.
Mi alzo. E' tardissimo.
Cosa ho fatto nelle ultime ore?
Ho sognato. Tanto. Tanto che non riesco a ricordare nulla.
Immagino che la mia mente abbia cercato di organizzare ed interpretare.

Ieri.
Telefonate interurbane.
Una internazionale.
Nonno. Novantacinque anni. Lo amo. Profondamente, serenamente, appassionatamente.
Vive in solitudine, in giornate identiche l'una all'altra, legge e divora film.
Aspetta con pazienza il contatto con ciò che lo tiene in vita. Noi.
La sua famiglia lontana. Tre minuti di parole.
"Grazie della telefonata. Ti voglio bene."
ANCH'IO.

Chiamo anche il mio amico di B.
Lo amo. E' l'uomo migliore che conosco.
Sapere che avrò il suo affetto -per sempre-
mi da sicurezza e speranza.

Chiamo C. La mia amica di sempre.
Ossessione. Faccio fatica a reggere la telefonata.
Le dico quello che vuole sentire ma aggiungo a piccole dosi
qualche consiglio. Ti prego: ritorna in te.
Per fortuna l'uomo migliore che conosco
si è affezionato a lei e alle sue figlie e le tiene d'occhio per me- con me.

Serata post lavoro con vecchia amica di passaggio a Bo.
In centro, in mezzo alla gente alla moda,
ci prendiamo due bicchieri di daiquiri
che sembrano due opere d'arte contemporanea frozen.
L'uomo del tavolo vicino tiene il braccio sulla mia sedia.
Mi chiama la sua fidanzata. Sorride.
Sorridiamo.
Mi saluta dicendo "dormi bene tesoro".
Scemo ma simpatico.
Molto virile nelle sue spalle forti e la sua sexi pelata.


L. , l'uomo che adoro,
mi passa a prendere alle tre con la sua bellissima moto.
Andiamo in campagna da amici suoi.
Ecco una variante che mi piace.

Stordita, cerco di stare nella vita.

giovedì 5 ottobre 2006

Lacrime

Lacrime.
Quanti anni è che non vi fate vedere?
Che non vi decidete a scivolare dolci o disperate sulle mie guancie?
Quanto ancora volete farmi aspettare?
Quanto ancora combatterete con il mio pudore o la mia superbia?
O con la mia paura,
il mio terrore che una volta sgorgate non vi fermerete più?
O con la presunzione che niente e nessuno
potrà sostituirsi alla mia piccola e debole corazza?

Ho bisogno che veniate a salvarmi da questa forza che mi sta uccidendo.
Da questa illusione che un giorno tutto tornerà come era,
come piaceva a me.
Da questa supponenza che non mi permette di esprimere la mia fragilità.

Lacrime.
Vi invoco!!
Liberatemi dalle parole che non dico, dalle rabbie che non esprimo,
dai desideri che non inseguo, dalle richieste che non faccio,
dalle pretese e dalle condizioni che non so dare.
Lacrime.
Vi esorto: aiutatemi a scaldare la mia anima. Ho freddo.

Plain, mi dispiace tanto.
Ma tanto tanto.
Tanto che i miei occhi sono gonfi di liquido trasparente e caldo, salato.

Credo che mi fermerò
Credo che rifletterò
Credo che ripartirò

mercoledì 4 ottobre 2006

Aperitivi 3

Dormire?
Non avrei proprio voglia di farlo.
Diciamo che fra tutte le opzioni è quella che scarterei.
Ma devo alzarmi alle sei.

Giornata fra le nuvole, le mie nuvole, quelle belle e colorate.
Aperitivo in centro con S. e B.
S. con sguardo assassino al mio arrivo.
Vero, sono in ritardo. Scusa. Mamicatisuccedeniente..
Titti, paziente e complice, mi strizza l'occhio.
Ha cercato di non farla stressare.
Titti è un mio fan.
Lo so. Lo sento.

Gli strizzo l'occhio io. Si allunga sul bancone del bar per darmi un bacio.
Fuggo dal tabaccaio di fronte.
S. mi guarda interrogativa mentre parla al telefono.
Cosa vuoi che sia. Fra due minuti torno.
Titti ride. Ci prepara da bere.
Per strada incrocio M, il cantante,il flirt di dieci minuti di super baci appassionati in una notte d'estate
(ricordi Plain, quello che hai visto con il GC quest'estate?).
Saluto veloce. bel saluto.
Ritorno al tavolo. Bella musica.
Poi arriva B. Poi arrivano R.- Bobby e supermiticabimbapreferita Alice.

Bobby ed io ci abbracciamo in un lungo bacio.
Il suo sguardo è amorevole. Tanto.
Non smette di tenere la sua mano sulla mia schiena per dieci minuti.

Mi pento di certi momenti di incomprensione e intolleranza- miei.
Amore di amica è prezioso. Sempre e comunque.

martedì 3 ottobre 2006

una delle cose

che ho capito è:
basta con le identità sclerotizzate.

Ergo:
ho desiderio di fisicità e scambio
Traduzione: sesso

eh? si inizia riconoscendo la questione, dicono

PRONOIA

Dieci giorni senza scrivere.
Dieci giorni in cui ho fronteggiato, senza riuscire a reagire,
il mio lato d'ombre.
Ombre.
Tutto passa. Tutto scorre. E si trasforma e ci nutre.

Ho la mente piena zeppa di avvenimenti
che mi hanno "provato" ma anche insegnato
e belle parole che hanno illuminato gli ultimi giorni.

Alla rinfusa:
1 cenetta greca con Plain,
in moto la conclusione "non mi piace essere depressa"
2 a spasso per il centro con il naso all'insù
3 cena africana alle 23.00 di un sabato sera nella casa
"grande come il suo naso"
della mia collega del Togo. Cibo piccante!!
Fotografie, fotografie. Racconti africani e di raduni ferraristi
(i possessori di Ferrari si trovano ogni due domeniche.
Cosa facciano non so.
Cosa faccia Bienvenue neppure)
4 la mia amica S. finisce all'ospedale con un simil-infarto.
Destini difficili eredità delle nostre vite famigliari
5 quali scarpe compriamo per il new look di quest'inverno?
6 FELICITA' è avere sul mio tavolo,
fra le mie mani
il libro di Brezney (succosissimo)
7 Un'amica che non si accorge che dice cose durissime
"faccio guidare la mia macchina solo a chi ha soldi sufficienti a ripagarmela completamente in caso succedesse qualcosa"
8 capito tante cose
9 grazie a tutti