martedì 27 settembre 2011

C'è aria pesante

e non mi spiego che accada.
Come se improvvisamente molti si siano messi a guardare il bicchiere mezzo vuoto...
Non ci sto. Non vorrei giudicare, non vorrei criticare le stanchezze altrui.

Ma quest'aria pesante a cosa servirà mai?
I musi lunghi che quasi toccano terra?
La rabbia incondizionata e indiscriminata?
E' sempre la solita storia, c'è chi continua a sorridere anche nei guai e affronta le cose con calma o agitazione ma non soccombe al malumore. Altri no.
Altri pretendono di spalmare i loro malesseri sugli altri.
Non ci sto.
Le vette e le valli, le cose tristi e le gioie quotidiane, piccole e grandi.
Ce n'è per tutti, tutto passa, tutto cambia.

Magari passerà presto, speriamo.

Io vado avanti con il mio passo, con amore ma con determinazione:
le pozze di infelicità non mi interessano, la vita e le sue possibilità molto di più.

Non mi devo fare coinvolgere, ho tante cose da fare.

lunedì 26 settembre 2011

Fai la cosa giusta

Che ieri mi sono sentita un po' in colpa, poco ma il pensiero c'era...
Avevo detto alla Maria che sarei andata a pranzo da loro domenica. Prima che il f. mi comunicasse che si era liberato dalle beghe famigliari e dal lavoro per passare la domenica insieme. Che volevo andare al mare. E ho chiamato la Maria per dirle che, contrordine, non sarei andata. Ci è rimasta male, ha fatto fatica a dissimulare, sincera com'è. Tant'è.
Era la cosa giusta che desideravo questa giornata al mare da un mese.
Ed è stato il mio giorno di festa, una pausa rilassante che ci siamo goduti e che ci ha fatto tanto bene. Che bella la spiaggia deserta al tramonto!

Oggi avevo il pensiero della Maria e, in modo determinato, ho deciso.
Con un po' di fatica iniziale...che avrei voluto andarmene a casa finito il lavoro.
Moto e bus. Tutta moto non mi andava, in autobus il tempo è morbido e ho letto in pace fino a destinazione.
Era la cosa giusta: la gioia dei vecchietti, il loro abbraccio sorridente e allegro mi hanno ripagato del senso di colpa per il bidone e dello sforzo del viaggetto.
Sono stata così contenta, erano così contenti loro di vedermi. Una gioia.

Tornando con l'autobus deserto ripensavo alla nostra storia e mi sentivo fortunata di avere due amici ultraottantenni così simpatici, divertenti, in gamba. Che le ore passate con loro sono sempre piacevoli e interessanti.
E non è vero quello che diceva il f. ieri, non tutti gli anziani stanno bene solo se rimangono "fermi" nelle loro abitudini e routine. Maria e Valter sembrano rinati dopo il cambio casa e tutte le fatiche del trasloco e hanno voglia di re-inventarsi.
Hanno fatto la cosa giusta.

giovedì 22 settembre 2011

L'uomo forte parla

che corre, corre tutto il giorno e poi corre da me.
Vedo lo sguardo carico della giornata infernale ma anche la bella espressione che mi piace tanto, quella che dice che è quì, adesso.
E lo abbraccio e ascolto la sua stanchezza. Non la nasconde ma mi racconta con calma i problemi chiedendomi consiglio, senza caricarmi delle sue preoccupazioni, semplicemente condivide e spiega. E mi spiega anche cose che non sapevo e mi piace che non mi tratti come una che non capisce le cose dei cantieri e dei contratti, degli operai in sciopero e della gara d'appalto truccata.
E' lui quello stanco che deve fare 800 km...eppure non perde l'occasione di prendersi cura di me con un bel sorriso. E mi chiede scusa se non mi ha svegliato, mi chiama dalla FIPILI per rassicurarmi che non sta guidando addormentato che ha deciso di spostare appuntamento e dormire un pochino.
E, quando discutiamo su una mia scelta, mi dice "assolutamente" se gli dico che valuterò la sua proposta ma deciderò autonomamente.
E, decidiamo per l'ennesima volta, che la trasparenza CI farà sempre bene.

Sogno o son desta?

martedì 20 settembre 2011

Autunno alle porte, cambiano i colori

Dice il caro Willy:
" sarai più ricettivo ai nuovi piaceri che si possono provare quando ci si rende conto che tutto cambia continuamente".

Oggi mi prese strana allegria, allegria leggera che vive del quì e ora più che dei piani quinquennali e delle analisi. E' un misto di precisa sensazione di soddisfatto appagamento e atteggiamento fatalista, disilluso. L'ansia non c'è se non come buffa cosa che molto senso non ha. Siamo quì ora e domani chissà...
Complice l'uomo serissimo che mi accompagna in atmosfera giocosa vagamente "mielosa", in compiaciuta allegria, rimaniamo connessi e ci occupiamo del tutto con rinnovata leggerezza. Felici di esserci, grati di questo "insieme" che non avevamo premeditato ma che c'è, fortemente c'è. E tutto scorre, i colori cambiano, la luce mostra che la stagione cambia, siamo e saremo, caldo e freddo, morte e vita, le cose si chiudono ed altre si aprono.
Anche le cose difficili sembrano più accessibili, che tutto ha una soluzione, quasi tutto (e penso sempre a Mr C ma oggi non mi spaventa come prima)

lunedì 19 settembre 2011

Non ci sei ma ti vedo

Mi sono svegliata così,
sentendo una presenza rassicurante e coinvolgente,
che racconta di una voce che è molto di più.
Impagabile visione, che credo non dimenticherò, quel sorriso mentre impugna la chitarra e mi guarda, mentre canta e ascolta quello che dico, mentre gioca con i bambini seduto per terra, mentre mi chiede di aspettare ancora cinque minuti.

sabato 17 settembre 2011

Sulla terrazza di Maraz

Che il nome è esotico, mi ricorda qualcosa che potrebbe essere in un romanzo di inizio secolo. Mi sembra di andare chissà dove, in moto sulla statale, una sera di venerdì. E' un posto strano ma accogliente, semplice, i ragazzi sono gran professionali nelle loro tenute che poco hanno a che fare con un ristorante. Si sta benissimo. Quando arrivano il polpo alla griglia e le vongole in zuppetta allegra con i crostini ci sorridiamo e brindiamo con il vino che è buono anche se non assomiglia al Fiano solito.
Cinque minuti e siamo noi, felici di dove siamo e con chi siamo...

Quando leggiamo insieme il messaggio pieno di ansia del fidanzato che cerca di trovare equilibrio fra i suoi ostacoli e il desiderio di accontentarmi, scatta l'operazione "sistemiamo le cose". E, in quattro e quattr'otto, confezioniamo la risposta per lui. E mi diverte vedere che le mie amiche conoscono tanto me da sapere che posso fare tutto, non conoscono bene lui ma gli vogliono già bene tanto da capire il suo stato d'animo. L'sms parte e aspettiamo la risposta. Tutto bene, ha capito esattamente lo spirito e risponde un semplice "grazie" che festeggiamo insieme. Siamo tutti piccoli cuori che tentano di districarsi con minor danno possibile fra le difficoltà della vita.

Allegramente chiudiamo la serata piacevole salutando i gattini della mia amica e la nipotina in crescita che accetta il mio regalino con una disinvoltura che mi diverte. Ci salutiamo guardando il cielo e le piccole stelle e godendoci l'arietta profumata della campagna. E penso che la famiglia è qualcosa di più e di meglio dell'istituzione standard, che l'amicizia porta risorse molto importanti nella mia vita.

Sulla statale, a notte fonda, la moto corre tranquilla e mi godo il fresco della campagna ripensando all'espressione usata da AR rispetto all'uomo "giusto".
Ci sono gli uomini e le donne GIUSTE, nessuna remora, è bello sapere che intorno a noi ci sono valori validi e persone che li rappresentano.

lunedì 12 settembre 2011

L'oblio nella modalità silenziosa

Dimenticato il telefono nella modalità silenziosa.
E conseguentemente, irremidiabilmente, dimentica di me, mi risveglio ad un orario improbabile che è buio, la luna piena alta nel cielo, il silenzio assoluto e meno male che abito in città. E la giornata è scivolata via. Avevo pensato di fare una piccola siesta mettendo la sveglia che avevo due, tre cose da fare prima di sera. Anche la sveglia si è persa nella modalità silenziosa, ha strillato afona, inefficace.
La sera è già inoltrata, volge alla fine.
E ora?

Implosione vagamente simbolica

Non so, mi viene da chiamarla implosione: il tv ha emesso un soffocato suono come se esplodesse all'interno e ha dato forfait, morto, kaput, done for, perdido. Ho subito pensato "addio, questo era il tubo catodico" nonostante non mi sia affatto chiaro di cosa si tratti.Ho annusato l'aria senza scompormi affatto e ho serenamente accettato che quel vago sentore di bruciato significasse una nuova epoca. E ho velocemente fatto mente locale. Che mi è venuta subito in mente sia la manna dal cielo, la piccola mano del destino che mi vuole ricordare che dovrei proprio rimanere concentrata sulle cose che mi interessano. E la "casalinghite" inoperosa e rassegnata non è fra le mie ambizioni, né sola nè in compagnia.
E la improvvisa departita del tv qualcosa c'entra: non riesco a leggere e vorrei leggere, per esempio. Quale migliore occasione?

Le riflessioni poi si ampliano. Perchè sabato ho avuto un piccolo momento di incomprensione con il fidanzato...che ho deciso, liberamente ammetto, di accompagnarlo al centro commerciale per fare la spesa. Dopo dieci minuti il tutto mi disgustava e non vedevo l'ora di fuggire (credo di aver deciso di evitare i centri commerciali, di sabato innanzitutto, almeno quindici anni fa).
Quando lui mi ha detto sorridente "una volta potremmo anche cenare quì da Mc Donald" mi sono sentita male e ho risposto tutto d'un fiato che avrebbe potuto significare la fine di una storia appena cominciata. E lui c'è rimasto male.
Piccole prove di trasmissione? Incomprensioni all'orizzonte?

Tant'è, non mi pre-occupo ma mi sovviene che sarà meglio chiarire dove si è, come si vuole fare etc etc.

Io so che non potrò cambiare idea, non sui centri commerciali almeno:-)
Il resto è musica da suonare e ascoltare.
E comunque mica glielo dico che il tv è defunto, che magari si prodiga a comprarmene uno e io ho voglia di stare senza!

domenica 11 settembre 2011

Sei bottigliette ghiacciate

Sono in frigorifero, la loro funzione è saltata.
Oggi era giornata che si doveva andare in gita al mare. Lui, io ed i suoi ragazzini.
Niente panini, che non avevo voglia di passare subito alla modalità famiglia bis.
Saremmo andati anche con una coppia di amici e una famigliola che conosciamo entrambi da trent'anni. Giornata che si prospettava simpatica anche se piena di incognite. Ma i ragazzi sono molto sereni e piacevoli, noi tre avremmo gestito bene il papà che invece rischiava di essere ansioso rispetto al nostro essere insieme per la prima volta.

Niente, la piccola ha pensato bene di risvegliarsi in preda a conati di vomito.
Che non fosse pronta per la giornata? Magari è solo un piccolo virus passeggero.
Lui mi invita a casa, io passo, vedremo nel pomeriggio.
Perchè gli uomini non capiscono che a volte i figli hanno bisogno di sentire che possono stare con il padre da soli? Anche quando stanno male, soprattutto quando stanno male.

Mi dedico alla micro economia domestica, ogni tanto telefono, giusto per sollevare lui che si sente un po' triste che vorrebbe guarirla e non sa bene come fare.
La giornata è bella, magari poi mi avvicino alla piscina per una nuotatina ma questa mattina tranquilla va benissimo.

martedì 6 settembre 2011

Siamo pericolosi

Dice lui. Io sto ridendo e non capisco. Poi capisco e ricomincio a ridere.
Che non mi capitava da molto tempo: riusciamo a inventarci mille stupidaggini simpatiche e ridiamo molto.
Siamo pericolosi: finisce che...
Che non lo so dove finirà ma la direzione mi piace.

Se il pericolo è lo scambio e la complicità che non si tira indietro né nelle cose "frivole" né in quelle molto serie (che finalmente c'è un uomo nella mia vita che parla e non ha paura di risolvere)...che sia.

Intanto il mio appuntamento con la mia bici dopo due mesi fallisce. Mi intristisce che la bellissima sella sia rovinata (mangiuchciata dai topi? che schifo) e che la super pompa nuova di zecca non sia riuscita nel suo scopo. Tant'è: mi metto in marcia e i tre km di pedalate diventano un passo veloce che mi riporta a casa al buio sudata e contenta.

Tristezza: le foglie e il tramonto anticipato preannunciano la fine dell'estate. Non sono pronta!!!

domenica 4 settembre 2011

Della serietà, della comunicazione, dell'amore

Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è quella di gettare un'ombra di diffidenza sulle cose troppo serie.
In questi tempi l'unico modo di mostrarsi uomo di spirito è di essere seri. La serietà come solo umorismo accettabile.
Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo!

Aforismi etc

Che poi, ed è il bello della vita, capita di inventare varianti, di stupirsi a mettere in atto dinamiche nuove, di usare metodologie diverse.
E anche di notare con stupore, ma anche con piacere, che siamo ognuno specchio per l'altro. E allora, invece di usare la solita insofferenza e chiusura, invece di rimanere arroccati nei soliti comportamenti e nelle solite convinzioni, può succedere di giocare a ribaltare il tavolo e di dare alla persona accanto a te una nuova possibilità di inventare la vostra storia, insieme.

Non sapevo che sarebbe stato possibile, sono felice che lo sia stato.
Perchè quando si è sul punto di litigare è difficile tornare indietro, lo sappiamo tutti. Ma è possibilissimo se si guarda l'altro negli occhi e si ricorda quale sia la cosa che si sta facendo, non quella di quell'istante di nervosismo e di incomprensione, quella GRANDE, quella che esiste prima...quella che ti ha fatto scegliere quella persona per stare al tuo fianco.

E allora, via la supponenza e la diffidenza, via la paura, via la serietà spicciola, libera azione invece alla leggerezza, alla trasparenza, alla comprensione e alla complicità, all'ironia che ti rende possibile non distinguere fra le tue debolezze e quelle dell'altro: la solita storia, il nemico non esiste se non nella tua testa.

Certo, non sempre è facile, non con tutti.
Ma che gioia quando l'azzardo funziona e si riesce a ridere del momento di gap comunicativo e riprendere la marcia, insieme!

venerdì 2 settembre 2011

Compleanno tutto l'anno

Quest'anno è così frenetico il festeggiamento...
arretrato di sonno mi lascia stordita fino all'inconsapevole felicità.
E si accumulano festini della vigilia compleanno (mezzanotte e quindici regalo inaspettato, inizia la gara delle scarse ore di sonno), giorno canonico con la sorella logorroica e i vecchi amici (arrivo della nipotuzza con gattino importato alle 23 e un po', ecco è già tardi), mercoledì pausa da tutto e tutti (in casa da sola, in sette giorni ci voleva), ieri sera di corsa alla Festa dell'Unità dove l'umidità e il caldo uccidono ma la combriccola delle famigliole splendide mi regala gioia e abbracci che valgono tantissimo (noi, che siamo così sfrontati ultimamente, riusciamo a fare tardissimo un'ennesima volta).
Stasera sarebbe la serata "ufficiale", il gruppo è folto, ho voglia di vedere tutti, insieme mi fa un po' strano...
Le colleghe ridono quando mi vedono un po' provata a metà mattina, oggi mi strizzavano l'occhio "mi raccomando, oggi mica crollare, balla fino a mattina".

Domani guai a chi mi sveglia!

Al telefono con la Maria, ride anche lei quando le dico che certo non andrò prima delle dodici e trenta...e parlo di domenica.

ps: il collega un po' distaccato si sta sciogliendo. Non solo ha deciso che mi darà il suo prezioso contributo al lavoro ma anche che saremo amici e confidenti (oggi mi ha mostrato un ulteriore pezzo di pelle con allegato tatuaggio simbolico).