sabato 17 settembre 2011

Sulla terrazza di Maraz

Che il nome è esotico, mi ricorda qualcosa che potrebbe essere in un romanzo di inizio secolo. Mi sembra di andare chissà dove, in moto sulla statale, una sera di venerdì. E' un posto strano ma accogliente, semplice, i ragazzi sono gran professionali nelle loro tenute che poco hanno a che fare con un ristorante. Si sta benissimo. Quando arrivano il polpo alla griglia e le vongole in zuppetta allegra con i crostini ci sorridiamo e brindiamo con il vino che è buono anche se non assomiglia al Fiano solito.
Cinque minuti e siamo noi, felici di dove siamo e con chi siamo...

Quando leggiamo insieme il messaggio pieno di ansia del fidanzato che cerca di trovare equilibrio fra i suoi ostacoli e il desiderio di accontentarmi, scatta l'operazione "sistemiamo le cose". E, in quattro e quattr'otto, confezioniamo la risposta per lui. E mi diverte vedere che le mie amiche conoscono tanto me da sapere che posso fare tutto, non conoscono bene lui ma gli vogliono già bene tanto da capire il suo stato d'animo. L'sms parte e aspettiamo la risposta. Tutto bene, ha capito esattamente lo spirito e risponde un semplice "grazie" che festeggiamo insieme. Siamo tutti piccoli cuori che tentano di districarsi con minor danno possibile fra le difficoltà della vita.

Allegramente chiudiamo la serata piacevole salutando i gattini della mia amica e la nipotina in crescita che accetta il mio regalino con una disinvoltura che mi diverte. Ci salutiamo guardando il cielo e le piccole stelle e godendoci l'arietta profumata della campagna. E penso che la famiglia è qualcosa di più e di meglio dell'istituzione standard, che l'amicizia porta risorse molto importanti nella mia vita.

Sulla statale, a notte fonda, la moto corre tranquilla e mi godo il fresco della campagna ripensando all'espressione usata da AR rispetto all'uomo "giusto".
Ci sono gli uomini e le donne GIUSTE, nessuna remora, è bello sapere che intorno a noi ci sono valori validi e persone che li rappresentano.

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