mercoledì 23 aprile 2008

Corteggiamenti stradali

La strada dove lavoro è piccola e trafficata di pedoni.
E allora, mentre me ne stavo a prendere una boccata di nicotina...
un tizio che abita di fronte mi dichiara che verrà spesso a trovarmi per bere un caffè e fare due chiacchere.
E' una certezza. Sorrido divertita.
Mi ha chiesto da quanti anni abito a Bologna, mi ha detto che ho una bellissima voce con una bella pronuncia "morbida".

Carino. Molto.
Napoletano.
Simpatico.
Piacevole il piccolo corteggiamento stradale.
(mi potrebbe piacere assai un tipo così)

lunedì 21 aprile 2008

Gita affollata e rumorosa

Appuntamento ore 09.00.
Da lontano vedo brillare le cromature, tutta la strada è occupata da "noi".
Un auto dei Carabinieri ferma in mezzo alle moto mi fa pensare che il luogo del meeting non fosse adatto.
Invece era un amico che faceva un saluto e la piazza è piena di gente e bambini che sorridono e salutano con la mano.
SONO TANTE, tutte bellissime e luccicanti.
Baci e abbracci, qualcuno mi ringrazia per essere venuta, occhiali e giubbotti di pelle, borse frangiate ai lati delle gomme, lucide marmitte enormi, svariati texani di tutte le forgie.
Si parte. Sono in mezzo a questa cosa, non capisco che rumore facciamo.
Autostrada, statale. Ad ogni rotonda ci sono tre, quattro moto che fermano il traffico finchè è passato l'ultimo.
A Ferrara ci fermiamo in città - prendiamo una compagna ferrarese -
Ragazze!!! C'è un posto meraviglioso che non abbiamo scoperto: palazzo Schifanoia, un cortile e un giardino strepitoso con un baretto da sogno (preso nota per una prossima gita ferrarese)- Parcheggiamo le moto lungo la strada e facciamo le solite cose: bagno, caffè, un po' di agio per le ginocchia.
Ripartiamo. Mi preoccupa l'impatto di decibel sulla città estense, invece, la gente esce di casa, si ferma ai lati della strada e saluta.

Arriviamo al Po. Stradina sull'argine. Mi volto a guardare la fila delle moto.
Un serpente rombante, lunghissimo, allegro e rumoroso.
Mi sento grata per la giornata di sole e per questa possibilità di giocare alla biker, ci godiamo il panorama, gurdiamo a destra e a sinistra, il calore del sole a scaldare il viso,il ritmo del motore, tempo rilassato e silenzioso.
Anche se silenzioso non è.
Al ristorante arriviamo all'una e mezza.
Mi impressiono a vederle tutte in fila parcheggiate.
54 moto, 75 motociclisti. BELLO.
Il luogo è spettacolare: cielo e mare si confondono, i gabbiani svolazzano indifferenti, il prato verde bottiglia chiama a sdraiarsi al sole.
Il pranzo non è di qualità, il vino è pessimo.
I commensali fanno come possono, nessuno protesta per rispetto a chi ha organizzato il tutto. Conosco un paio di persone che mi "protteggono" l'insalata e mi ordinano il caffè quando sono in bagno.
Troppa gente per poter fare di più di due parole in quà o in là.
Mr C è molto amato. Sono tutti molto affettuosi.

Ritorno un po' più faticoso. Il sedere non ce la fa più, la colonna e le sue attese ha stufato, i motori non gradiscono più la fila indiana.
Voliamo verso Bologna in solitaria.
E ricordo la sensazione della moto in velocità,indipendenza e libertà.

Carino il gruppo in gita...
ma, mi dico, solo ogni tanto.

venerdì 18 aprile 2008

Donne du du du

Poche note:
serata all'insegna di un aggiornamento scioccante.
Sotto al portico pieno di gente con aperitivo in mano.
Noi in cerchio e Lei che racconta.
L'inaspettata novità di un amante che lascia l'amante per un'altra amante.
La prima (la donna meravigliosa che tutte adoriamo) rimane allibita e decide una contromossa inaspettata.
Chiama la moglie dell'uomo.
Si vedono. Parlano. Finiscono per ridere insieme della situazione.
Di tutt'un po', compreso il riconoscimento dei rispettivi regali di Natale.

Noi partecipiamo, cogliamo la sofferenza, la accarezziamo.
E ridiamo.
Si progetta una cena fra donne compresa moglie e nuova amante.
Stampa di t-shirt da indossare per l'occasione.
"LIBERATELO"

la sensazione è sempre quella:
du du du
donne libere e belle, donne con le gonne.

Stela- dal Brasile con allegria

Stela- La mia ospite brasiliana con il suo "sobrino" Leandro.
58 anni- bionda e bella-nè dimostra 40- dermatologa- -ride dell'ammirazione non dissimulata della mia "signora calabrese"- mi strizza l'occhio mentre accenna al Botox suo bestfriend- ride descrivendosi sposata e divorziata tre volte. 4 figli- oggi dice 4 ieri aveva detto 3. E scoppia in lacrime: la sua quarta figlia è morta per uno "muy stupido incidente". Aveva ventitre anni.
Oggi Stela si è svegliata pensando a lei.

Stela arriva nella hall dell'albergo al grido di "Betch,Ciao! Hola!"
Sono io.
Mi ha coinvolto dal primo minuto nella loro vita da turisti stravaganti.
Tutto è cominciato dalla ricerca del numero di telefono di un tal Paolo con cui chatta da mesi. Le ha dato telefono fisso, indirizzo e cellulare.
Non riusciamo a trovarlo. Non risponde alle mail e non si fa più trovare in chat.
Ieri ha trovato un altro tizio di Imola che oggi è venuto per la seconda volta a trovarla. "Betch, carino ma està a casa con su madre!"
La prima sera, alle 2250, aveva un problema con la cassaforte, mi ha chiamato e mi ha detto che mi avrebbe dato una crema per il viso "yo soy dermatologa Betch!".
Le cremine sono arrivate tramite il mio capo che ha sistemato la cassaforte.
La mattina dopo si è presentata con un altro prodotto in regalo, ha insistito perchè bevessimo insieme un caffè, mi ha mostrato le foto di due uomini della chat e poi
la nuova macchina fotografica acquistata a prezzo ottimo e si è offerta di andare a comprarne una anche per me, mi ha raccontato che andranno a Feltre (Feltre??? da Rio de Janeiro!) per "ritirare" la cittadinanza onoraria (paesanza onoraria?) che un lontano parente-sindaco ha deciso di dare a lei e al "sobrino" (il figlio della sorella del suo primo marito).
Il ragazzo ha 25 anni, parla tutto il giorno con Skype e beve vino rosso, naviga in internet alla ricerca di non so cosa e ogni tanto viene da me a chiedermi lezioni veloci di italiano o a comunicarmi una qualche iscrizione a fantomatici corsi enogastronomici in località mai sentite(Porto Viro- esiste, giuro!).

Leandro e Stella hanno riempito le mie serate lavorative dei giorni passati a suon di chiacchere in lingua maccheronica (pseudo italiano ricordo di una bimba di immigrati da tre generazioni, brasiliano e spagnolo scolastico), di bicchieri di vino rosso e compilation di bossa nova.

(Dimenticavo: il vulcano Stela è riuscita anche a "combinare" una serata alla mia sobrina Selene con il suo sobrino Leandro. Che cavolo avranno fatto?)

Piccole avventure e opportunità di un lavoro che non so se ho scelto ma che forse ha scelto me :-). Veleggiamo.

SHANTI SULLA TERRA
...il malumore mi sta lasciando, era ora.

Quartieri

Capita di camminare per dieci minuti in un quartiere e vedere cose che a volte dimentico ci siano.
C'è il bar tirato a lucido frequentato dai soliti vecchietti, con la sala fumatori più grande dell'altra, rinchiusa da ampie vetrate.
C'è la profumeria che vende sottocosto prodotti di marca formato famiglia, seduta in un angolo del banco anni sessanta si intravede dalla vetrina la settantenne proprietaria con la tazzina del caffè in bilico sulla cassa e la pettinatura azzurrognola che fa tanto anni sessanta.
C'è la tabaccheria con slot machine e avventori gentili che parlano vari gradi di italiano da stranieri e da regioni varie dello Stivale.
C'è il mitico luogo dove avevo il mio appuntamento odierno: lo studio della podologa.
La mamma e la figlia, entrambe improbabili tagli di capelli aggressivo-trasgressivo, orecchini e bracciali in abbondanza, jeans carichi di paillettes e applicazioni, stivali colorati e appuntiti. Sorridenti e accoglienti.
La "hall" zeppa di ritagli e fotografie di ogni sorta di cuccioli d'animali, domestici e non, affiches varie di associazioni di volontariatoe leghe anti vivizezione etc.
Le solite due sedie di plastica che potrebbero fare bella mostra di sè in un mercato di modernariato, tavolino adeguato ricolmo delle riviste d'ordinanza: OGGI, VISTO, NOVELLA 2000, STARBENE e, guai mancasse, SORRISI E CANZONI TV.
Si parla di animali, di cani e di gatti. Di ex mariti, di serial e telefilm.
Il trattamento è risolutore e scientifico. Onesta la richiesta economica.

Mi tocca girare dieci minuti per assurdi sensi unici (i quartieri popolari devono obbligatoriamente avere questi percorsi paranoici?) e mi godo ancora un po' di vita di quartiere: i negozi di periferia con vetrine che mostrano abiti femminili pieni di lustrini, brillantini e colori sgargianti; alimentari che espongono merci degne di un mercato magrebino; nonne e nonni che trascinano la loro vita per le strade grigie e polverose, ragazzini in bicicletta, donne indiane avvolte nelle meravigliose stoffe colorate con ai piedi nike all'ultimo grido e ancora bar e uomini in tuta da lavoro, furgoncini di idraulici e imbianchini...
Il tutto mi appare di una serenità disarmante, come se ci fosse nella vita di una città un gioco di ruoli e appartenenze che resistono ad ogni interpretazione.
Come se la vita "ordinaria" avesse una forza e una fragilità unica.

Rimango della mia idea:
le opportunità sono distribuite in modo non equo.
Ma la dignità appartiene a tutti quelli che scelgono di sposarla.
E la gentilezza anche.

(che non è un dono di casta ma una realtà libera da schemi precostituiti)

martedì 8 aprile 2008

Desideri culinari

Avevo detto:
"che voglia di Paella!".

Ed eccolo lì, lì quasi a portata di mano.
L'invito da Mr Gallo: paella in compagnia dei bikers.
Urge trovare escamotage per cambio turno.

Che chissà che capisco un po' meglio quel nonsoche.

Ma il sole quando torna???

lunedì 7 aprile 2008

A Parigi e ritorno

Scappata a Parigi effettuata.
Contenta. Per esserci riuscita, nonostante il periodo pazzesco.
Contenta per l'atmosfera piacevole che abbiamo respirato.
Per gli amati quadri rivisti al Centre Pompidou dopo vent'anni.
Per la luce del cielo parigino.
Per le amiche che hanno macinato km a piedi con me con il sole,
il vento gelato e la pioggia.
Per il bicchiere di Bergerac a Montmartre.
Per il magnete di Chagall.
Per l'ospitalità di Gemmissima che ci ha concesso il lusso di arrampicarci per la ripidissima scala che porta alla sua piccola e deliziosa casa-museo.
Per la piccola avventura di un week end di aprile.

Rientro:
Rispetto a C... non so perchè, non ancora, ma ho una sensazione poco piacevole.Qualcosa è cambiato. In me.
Non so quando, non so dove.
Qualcosa mi sta stretto.
Lavoro: benino.
Ma tante cose dovranno cambiare, dovranno seguirmi.
Se non sono disposti a farlo non so.
Troppe cose fatte male, poca organizzazione e attenzione.
Se riusciranno a fare la loro parte potrò fare quello che mi hanno chiesto.Altrimenti la vedo dura.
Storie strane: raccomandata da ex lavoro.
Per dirmi di passare da loro.
Perchè? Tra l'altro retro datata. Mah!
Umore: strano, deciso e sereno, ma quasi...violento.

(non sono arrabbiata ma NON VOGLIO ROTTURE DI BALLE)

martedì 1 aprile 2008

Perplessa/3 in secca

Non mi sento affatto tranquilla.
Vorrei sentirmi meglio, vorrei avere la sensazione che la mia vita stia andando dove vorrei, vorrei sentirmi "a casa".

Non è così.
Mi disturba l'ex capo che mi ha fatto telefonata muta.
Mi disturba non sentire che il nuovo lavoro sia...
(d'accordo il contratto e l'aumento...ma, qualcosa non torna)
Mi disturba l'atteggiamento offeso del direttore dell'Holiday Inn
(perchè mi dice che potevo chiedere e ottenere se non è così?)
Mi disturba non sentirmi in forma fisicamente.
Mi disturba non avere il controllo della mia azienda domestica.
Mi mette ansia avere ricevuto- ORA???- altra offerta di lavoro.
Mi pesa dover accompagnare qualcuno da uno psichiatra.
Mi lasciano perplessi i "vuoti di comunicazione" del mio uomo
(dove cavolo sarà finito stasera? Dorme già?)
Mi fa orrore il piano dei turni mensile che ho visto oggi.
Mi fa tristezza il gioco in atto fra datori di lavoro e dipendenti.
Non voglio entrare in nessun balletto non mio.


E lo so che passa, che è un momento di stanchezza.
E' che oggi, in mezzo a tutti quei libri per bambini,
mentre cercavo di immaginarmi illustratrice
(che tavole splendide ho visto!)
mi sono accorta che la barca dei sogni si trova in secca.
E non dovrebbe essere così, non voglio che sia così.

Notte bastarda. Cena con i bikers.

Questo il nome di una "gita Harley".
Ho chiesto di essere inclusa nel gruppo ma mi è stato vietato: unica regola dei bikers pare essere questa, non sono ammesse le donne alla "notte bastarda".

UFF.
Mi piacerebbe, nè avrei bisogno, mi stuzzica il mondo delle serate senza donne... Non se pote.

Sabato sera a cena con gruppone dei bikers.
Prima vernissage della mostra di M.V.
Artista albanese splendida.
Tratti deliziosi, trovate geniali, soluzioni tecniche affascinanti.
Nome dell'artista tutto un programma:Venera Kastrati.

Arriviamo stra in ritardo alla cena, con Mr C e due mie amiche.
(quando si dice il mondo è piccolo: alle presentazioni salta fuori che C&C si conoscono da vent'anni. Caso vuole che lei, che io conosco da due mesi, sia stata intima amica della ex donna- diciottoanni-dico diciotto- del mio fidanzato)
Proseguiamo, un po' di imbarazzo e via.

I bikers sono TANTI.
Le amiche ridono, l'ambiente è rilassato.
I due che conosco mi abbracciano, gli altri sono gentili e simpatici.
Uno, la fonte dei biglietti per la fiera del libro per ragazzi,
mi pare di conoscerlo da sempre.
Alla mia amica scappa di dire, neanche troppo piano
"Ma è un gran figo!". Sarà che è vero.

Proprietà transitiva dell'amore.
Vogliono tutti bene a C. Qualcuno se lo bacia pure.
E quindi anche noi,soprattutto io, meritiamo lo stesso trattamento caloroso.
Jean e suoi bambini. Sandrone e morosa dolce.
Tizio con il sigaro e siciliano dagli occhi splendidi.

Todo bien.

Il mio amore ed io esageriamo e finiamo la nottata da Miki,
e finisco malmenata (per scherzo, ma i lividi ci sono!!!)
da un'amica. Ecco, come notte bastarda è sufficiente.