sabato 28 gennaio 2012

Catering e varianti allegre

Settimana di fuoco, lo stress che sale e sale e si satura nell'ultimo giorno della settimana lavorativa. Ma siamo pronti a fare scivolare via tutto nel fine settimana.
Che avere un alleato, un complice solidale in questi frangenti è un sogno, un'utopia che prende forma...
E mi guarda, sorride aprendo le braccia. E mi ci accomodo in quelle braccia chiedendogli di aiutarmi a svuotare il cervello. "Sono esattamente a tua disposizione", risposta e fatti a seguire in perfetta coerenza.

Ieri cenetta programmata da amici, solo che io sono l'addetta alla preparazione del cibo e quando esco dal lavoro sono ASSOLUTAMENTE a pezzi, fisicamente nei guai...
Prendo un farmaco che ho nel cassetto da due anni ("lo prenda in caso di emergenza", disse il medico) e mando sms che recita "potresti fuggire presto dal lavoro? sto male". Un'ora di speranza (non ho annullato la cena, ottimista)...

Imposto tutte le pentole e padelle, inforno la torta. Telefonata che recita "eccomi, sto arrivando". Provo a dire che...Cambio idea, gli dico di venire appena può...
Tutto fatto, ancora non sono molto stabile sulle gambe, mi abbandono al suo aiuto e sostegno amorevole.

Quando arriviamo l'accoglienza è meravigliosa, accolgono il cibo come avessi preparato il cibo dei loro sogni. Iniziamo a ridere e finiamo un paio d'ore dopo.
Dopo musica e canzoni. Dopo balli e visita guidata nell'atelier del pittore.
F. mi sorride mentre facciamo due passi nella notte profumata prima di tornare a casa, valeva la pena non rinunciare al catering...

A casa ritorno ad essere la malata da accudire, la sensazione è molto piacevole.

lunedì 23 gennaio 2012

Non mi piacciono i segreti

figuriamoci quando si tratta di segreti "istituzionalizzati".
E questo segreto mi rende nervosa e ansiosa.
Anche se mi incoraggio a non prenderla troppo male, se mi chiedo la pazienza di aspettare e vedere. Ma mi rende nervosa e ansiosa.
Non posso parlarne con nessuno e non è una mia scelta. Odio i segreti, odio le obbedienze, odio aver timore, odio tutto quello che chiede omertà e impone leggi che qualcuno si inventa e chiede di rispettare. Anche perchè sono leggi stupide, pericolose, ambigue, false. Da tutta la vita ho la mia opinione, la mia identità limpida. Non mi piacciono le para strutture, i fanatismi, le organizzazioni che strumentalizzano i bisogni delle persone.
L'ho detto, averlo detto non mi fa sentire meglio: ci sono alcune cose che proprio ho chiarissimo non condivido, non voglio condividere e neppure tollerare.

E, intanto, come se servisse, a me non serve che lo so già...
mi stupisco e mi chiedo perchè non sia così evidente per tutti...
la libertà e lo spirito critico, autonomamente critico, sono la base dei miei desideri e dei miei pensieri. Non abbiamo bisogno di ordine purchessia, cavolo!
E cosa sia questo smarrimento, veramente non lo capisco.
Fai la cosa giusta. Ci sono tantissime cose giuste, per fortuna.
E non sono "questa", io non ho alcun dubbio.

Dormiamoci sopra.

e...

giovedì 12 gennaio 2012

Cip e il suo toscano

Che l'ho chiamato in mezzo alla sala del cinema. Ho detto Cip, non Cipolla...
Che in realtà lo chiamavo Cipolla. Non potevo gridare Cipolla.
Era contento di vedermi, di vederci, certo che se la ricordava la mia amica, le persone simpatiche e dirette mica se le scorda.
Aveva voglia di chiacchierare, non ci ha lasciato farci i nostri saluti.
Cappellino e sigaro toscano, piumino corto e lucido da ragazzotto, soliti jeans ma scarpe diverse, non le solite scarpe inglesi super lusso, ora delle strambe con il tacco arrotondato. Il mio adorato Cip che si è ritirato in Garfagnana, dieci anni della mia vita, 6 notti a settimana per dieci anni. E' tanto tempo, come un compagno, forse di più.
Settan'anni? Mi, ci ha raccontato tutti i suoi malanni da vecchiaia, un paio gli ho spiegato che non sono solo da anziani, era tutto contento e sollevato.
Rideva molto, abbiamo riso molto. Delle malattie e delle paure e di tanto altro.

Sua moglie, confessa, gli ha detto che magari non dovrebbe raccontare a tutti del suo problema di DURATIO PENIS. Lui lo fa e ride e te lo spiega esattamente.
Buonanotte Cipolla, va bene, andiamo a mangiare indiano, promesso.
No Cipolla, non esiste a Bologna un indiano come Khan di Londra, Khan di Londra c'è solo a Londra, come faccio a farlo venire nella nostra città!
"Va bene-mi dice-allora se non c'è, andremo dove dici tu".
Buonanotte.

Emotivi anonimi



Leggero come una piuma, soave e divertente, nulla che pretende, nulla che vuole divertire, dire, evocare, spiegare...
Due grandi attori, due caratteristi che si mostrano e ci mostrano un'insicurezza non spiegata e non indagata, una paura che conosce le sue insidie ma che faticano a sconfiggere. Tutto è simpatico e lieve e lascia in bocca un sapore dolce amaro come quello dell'ottimo cioccolato prezioso che scalda la storia. Non vuole essere niente questo film francese, solo l'ennesima maestria di commedia divertente che stupida non è mai, non è mai banale, sempre sulla sottile linea che racconta il cuore delle debolezze umane con affetto e simpatia. Solo i Francesi lo sanno fare. Grazie Francia.