lunedì 29 agosto 2011

Ei pelkoa, vain rakkaus

Scrivo.
Mi arriva la risposta:
mutta toivon, se on kestava

Giochiamo, mai stati così seri nella leggerezza.

Che è un po' quello che credo aver deciso come rotta dei prossimi giorni, mesi, anni.

sabato 27 agosto 2011

SAUDADE, meglio lasciar stare

Se saudade è: “Un vago e costante desiderio di qualcosa che non esiste e probabilmente non può esistere, di un momento passato o futuro ma comunque diverso dal presente. Non è una vera infelicità né una tristezza struggente, ma una malinconia pigra e sognante”.
Dice il saggio Willy: "Credo che tu debba bandire la saudade dalla tua mente il più possibile. Se proprio ci tieni, in seguito potrai farla tornare, ma per il momento devi affinare il tuo desiderio di cose possibili. E per questo devi liberarti di quelle illusorie".

Non solo l'ho capita io, l'ha capita anche lui (l'uomo che mi cura gli occhi con passione da ieri sera, da quando non so cosa o chi ha deciso di farsi un giro nel mio occhio sinistro, l'uomo che se la ride un mondo quando mi invento burlesche definizioni di mie o sue piccole scivolate di stile).

Decisamente ridere rende il tutto molto più gestibile und affascinante:-)

E chi l'avrebbe detto? Passato circa un'ora a cantare canzoni vecchie e simpatiche che davano per radio e non ero da sola!!!

venerdì 26 agosto 2011

Che poi basta l'idea giusta


Afa, tanta, città incandescente, mansarda cocente. Il mio fidanzato (ieri sera mi disse che lo è, fino a nuovo ordine, che riesce sempre a farmi ridere), mi telefona e mi dice che si sente buono e che attende comunicazione di miei desideri per la serata, compreso un ripensamento dell'ultimo minuto per abbandono progetto uscita. Io gli dico che magari si potrebbe cercare refrigerio ma accetto la libertà proposta.
Quando sembrava che avrei mollato e me ne sarei stata in casa a cuocermi nel brodo dell'aria condizionata, ecco che mi arriva l'sms sfrontato che avrebbe convinto chiunque: "fra cinque minuti sono sotto casa tua, birretta al Cavaioni, mettici il tempo che ti serve". Bravo. Mi doccio in tempo record e scendo in strada. Ottimisticamente mi porto una pashmina, ho i capelli fradici ma va bene che ci saranno trenta gradi.

Detto, fatto. A guardare le stelle sdraiati sul prato con la birretta presa dai Pakistani della pizzeria d'asporto, discorsetti e amenità allegre, abbracci e sorrisi. E, miracolo delle meraviglie, il fresco c'è, abbondante e piacevole.
Tant'è, la pashmina viene indossata e mi sento proprio felice.

Proprio male non è, anzi.
Vado piano -io- ma vorrei andare sano e lontano...

mercoledì 10 agosto 2011

No, non ti voglio con me

anzi, non capisco proprio cosa ti presenti a fare...
Così inopportuna, così fastidiosa e noiosa.
Sei pregata di farti in là, di lasciarmi in pace, di non farti più vedere né sentire.






Cara ansia da tre soldi, chi ti ha chiamato?
Una semplice valigia, devo fare una semplice valigia e lasciare che il vento mi trasporti dove vorrà portarmi (il timone un po' lo avrò, un po' no, così vanno le cose del mondo, dovrei saperlo).

martedì 9 agosto 2011

Cotta come un cece ma...in partenza

Programma fatto, volo prenotato. Inventato varianti, che anche se stanchina ho bisogno di un po' di movimento. A sorpresa verrò prelevata all'aeroporto da una donna che sono anni che desidero rivedere. Che ci saranno un po' di mezzi di trasporto da incastrare...Ma che gioia vedere un po' dei miei volti greci della gioventù allegra. Voglia di fare, voglia di andare.
Voglia di progettare.
La ripresa si sta finalmente facendo vedere.
E sì, me la merito proprio un po' di vacanza e aria leggera.
E sì, arrancato ho arrancato, un po' ho anche strisciato...
Ma, suvvia, ora ho proprio desiderio di svolazzare un po' in cose carine.
Che, dai, me lo merito proprio, no?

Tuffo, come me lo sogno il primo tuffo nel mare di Poseidone!

domenica 7 agosto 2011

The voice

Telefonata the day after. Ieri notte io fuori campo, lui a novecento km di distanza dopo tredici ore di strada in bollino nero. I ragazzi dormono, la sua voce mi arriva forte e chiara, si capisce che è nel silenzio assoluto del campo di ulivi. Voce bassa la mia, voce bassa e bellissima la sua, ci siamo appena svegliati entrambi.
Mi racconta degli ulivi, dei fichi, del mare, della festicciola in riva al mare, delle tredici ore di auto, dei suoi ragazzi che dormono esausti, dell'autostrada incubo, di come ha pensato a me appena arrivati nel regno degli ulivi e aranceti.
Io ascolto la sua voce così vicina e vorrei essere lì.
Lui ascolta il racconto della mia serata e mi dice che avrebbe voluto essere con noi.

Stiamo tutti bene e ci vogliamo bene, mica male.

sabato 6 agosto 2011

Le donne del sesto piano



Grazioso filmetto che accosta la Francia e la Spagna, le donne e gli uomini, le debolezze e la passione, la leggerezza innanzitutto, l'ironia che non giudica e non vuole dire cose altosonanti. Tenerezza che rifugge l'intelligente visione, siamo tutti un po' quello che siamo. E va bene così, nessuna ricetta di perfetto nulla.

Gente allegra il ciel l'aiuta.

Perfetto per una serata d'estate, perfetto per invitarci a prenderci un po' meno sul serio, perfetto per incitare alla libertà, siamo tutti piccole anime inesperte e grandissimi eroi del quotidiano.

Tu chiamale se vuoi...emozioni

Chiedo "serve qualcosa"? La risposta è "ci servi solo te".
Arrivo. Con un po' di emozione, commozione. Perchè i miei vecchietti adottivi sono un pezzetto del mio cuore, un pezzetto importante.

E mi viene in mente l'altra sera quando ero con la mia amica del cuore (espressione da ragazzini, lo so, ma è così, che lei mi legge come un libro aperto). Perché c'è ancora nel mio cuore uno struggimento (passerà?) che riguarda lui, Mr C, lui che non c'è più ma è ben presente nei nostri pensieri. E lei lo capisce, l'amica che mi prende in giro ma che è sempre pronta per un abbraccio pieno di lacrime, lacrime per le mie batoste e per le mie fatiche. E per le sue difficoltà, per la vita che riprende dopo una malattia che l'ha fatta stare con il fiato sospeso per due anni, per la forza che ci vuole, sempre.
Stiamo tutti bene, quasi tutti. E siamo più semplici, vero?
E vogliamo andare avanti, sempre.

Intanto qualcos'altro inizia, continua.
Io non ho quelle parole per lui, spero di averle, un giorno.
E un po' mi spaventano i suoi abbracci accompagnati da parole così importanti, un po' rimango ammutolita quando mi chiama "amore" e mi sorride appassionato. E, mi dico, ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi...
E, se mi trova con lo sguardo preoccupato, mi ricorda che mi vuole bene "gratis" e ride e mi fa ridere. E mi tengo le emozioni, tutte.
A fari spenti nella nebbia.

E vogliamo andare avanti, sempre.

martedì 2 agosto 2011

Cenetta che scava nel profondo

...di cose dette e avvenimenti che spaziano in più di trent'anni.
Sarà un tranquillo vortice che un po' farà male,
un po' per uno finisce che non fa male a nessuno.
Comincia dicendo che sa qualcosa che non avrebbe dovuto sapere, qualcuno ha fatto quello che aveva promesso non avrebbe fatto. Non mi deludo anche se mi stupisco.
E, in un balletto di "dico e aggiusto", alla fine riesco a parlare con la persona con la quale è tutta la vita che cerco di parlare, con chi è tutta la vita che cerca di parlare con me. E, sorpresa delle sorprese, ci accorgiamo che le cose si sviluppano e trovano la loro dimensione anche se ci sembra nulla stia cambiando e ci guardiamo con dolcezza finalmente liberi sapendo che qualcosa è cambiato.

Hai ragione, padre, ogni tanto siamo capaci di andare avanti insieme.
Grazie

(e improvvisamente mi manca Mr C, due lacrime e si va a letto)