lunedì 31 dicembre 2007

12 ore ad est

Primo messaggio di buon 2008:
dalla Nuova Zelanda.

Risveglio con sms da laggiù della mia splendida amica

Il mondo è così grande
la vita è così vasta
l'amicizia non si preoccupa del tempo e dello spazio

Love, honey

domenica 30 dicembre 2007

SMS ssone-ipse dixit

Cosa possiamo fare nella vita e nel mondo come singoli individui ?
Possiamo fare del nostro meglio.
Possiamo lottare con tutte le nostre forze,
sfidarci incondizionatamente,
così come siamo, nelle circostanze presenti e a modo nostro,
imperturbati dai capricci di lode e biasimo.
Possiamo avanzare in allegria,
orgogliosi del fatto che stiamo dando tutto di noi stessi.
Se possiamo attenerci il più possibile a questo per tutta la vita,
siamo certi di essere, alla fine, vittoriosi.

Quando ti arriva un sms così in una gelida notte,
da un'amica buddista,
pensi che va tutto bene,
che il giardino è grande e profumato,
anche se è inverno e c'è qualche erbaccia.

Poi leggi quello successivo e ridi del tuo sentirti vagamente,
molto vagamente, in colpa se non rispondi ad un paio di persone...

la solita catena imbecille delle renne e delle sfighe
se non inoltri ad altri poveri destinatari
NOOOOOOO!

(fondamentale dei fondamentali:
un uomo che ti fa il filo e ti manda 'ste robe : croce)

Vita notturna

Rientro dal lavoro nella nebbia gelata.
Troppa nebbia, troppo gelo, troppo buio.
A casa rifletto sul corpo e le sue difese
(le mie dieci dita chiedono di tornare nel circuito sanguigno)

Qualche piccolo pensiero,
riflessioni accennate sui propositi di inizio anno,
rimando a domani.
Che devo fare per il lavoro?
Agire. Semplice. Dal 2 gennaio.
Apro un libro e lo richiudo,
sono stanca per leggere.

Mi accomodo nel letto,
computer sulla pancia,
film: POLLOCK

Ed Harris mi piace.
Alle tre spengo.
Sogni sogni sogni

sabato 29 dicembre 2007

della TV

Sono ad un mese senza TV.
Niente di eroico o deliberato:
ha fatto uno scoppio di addio ed è rimasto immobile e silenzioso.
Immobile lo era già.

Ammetto, per qualche minuto al giorno ho pensato a come fare.
Per un paio di giorni.
Poi ho accettato l'occasione, l'ho riconosciuta e accolta.

Il silenzio dato dalla sua uscita di scena è piacevole.

I libri sorridono soddisfatti,
la carta mi guarda e mi suggerisce dove sono i colori,
la tastiera mi attira a sè e mi incoraggia a scrivere,
anche la casa mi suggerisce qualche piccolo atto d'amore che avevo dimenticato.

E ascolto il mio respiro
e canto le mie canzoni
e faccio ipotesi creative
(e penso al social network del secolo!)
e medito su come liberarmi da altri vizi
(le sigarette mi hanno stancato)


Non male questa disintossicazione

NO GRAVITY

Quando abbiamo perso la leggerezza?
Siamo nati pesanti, non possiamo saperlo.
Quando abbiamo perso la percezione della gravità?
Siamo nati troppo leggeri per ricordarlo.
Gravità e leggerezza sono due tacche sull'interrutore dell'universo.
Perchè non lo regoliamo al centro?
L'interrutore è rotto.
Siamo diventati effimeri e nostri sogni sono caduti sulla terra.
Ripariamo l'interrutore.

La telefonata è stata fatta,
l'elettricista ha detto che appena potrà verrà a sistemarlo.
Si sa come sono fatti gli elettricisti...

Come possiamo intanto essere leggeri e pesanti allo stesso tempo?

In un movimento? Sì.
Ballando.
E allora
SI APRANO LE DANZE

giovedì 27 dicembre 2007

Dilatata mente

Dilatatamente.
Mente che mente.
Immanente scarsamente mente
Raramente e gelatamente.
Non trovo la corrente.
Questo torrente è bloccato.

Non so uscire
Non so tornare
Ho perso la via e la sua idea
Non mi aiuta il contatto
Scarto l'idea e scappo dalla gente

Cinicamente lui mi mente
Stancamente gli mento anch'io

Il lago è ghiacciato
non è profumato

Il tempo si ferma,
non posso fare altro che lasciarlo fare.

mercoledì 26 dicembre 2007

Natale con "l'uomo che mi piace"

Della serie "aiuto vorrei fuggire in un'altra dimensione!"

E' arrivato appena abbiamo creato un momento di tregua.
Subito dopo lo scambio dei regali.
E' arrivato quando il mio mal di testa regnava incontrastato.
Ha salutato gli altri, come sempre affettuoso,
è venuto verso di me, ha allargato il sorriso, mi ha ficcato gli occhi negli occhi,
mi ha abbracciato.

se non fosse che non ci capisco più niente,
penso,
penserei che questo uomo mi ama,
se non fosse che ho perso la fiducia nelle mie capacità di lettura,
penso, penserei che non è una mia follia

Sei ore dopo, e il mal di testa che ha preso possesso di me,
il mio imbarazzo è sovrano. Vorrei dissolvermi.
E invece sono a dieci centimetri da lui, in mezzo a tutta quella gente.
E poi sono in macchina con lui, e a una festa con lui, e stiamo ballando, e mi accompagna a casa.

E l'amaro in bocca è terribile, e, ancora una volta,
il dubbio è una ferita che non so gestire.

E cerco di non pensare, e vedo i suoi occhi.
E cerco di ricordare quando questo è cominciato e a come farlo smettere.
E cerco di spegnere la mente.
E lascio perdere. Mi convinco che sono tutte fantasie.
E mi dice che ha una sciarpa che gli ho regalato io e che che non si toglie mai.
Basta.
Un altro Natale così e mi dovranno ricoverare.

Natale e parenti

Taxi, ritardo, corri, treno. Arriviamo.
Ho un troller pieno di regali d'orati e fiocchi argentati, bottiglia vino, torte (DUE!) di mia produzione, salata e dolce (delirio di cioccolata)
In casa della sister. Frenata brusca. Emotiva.
La donna pret a porter dorme,
Occhi di cerbiatto è in piedi (ma dorme),
Gigione dormirebbe. Ma parla.
Gatto e cane, dormono.

Inizio delle parole "stonate", a raffica, con voce rauca.
Facciam buon viso a...

Occhi di cerbiatto inizia a scrutarmi,
indaga e sorride. Quando era piccola temeva le mie sfuriate,
ora, si preoccupa per me, non vuole che soffra.
Reggo le prime, reggo le seconde e le successive trenta.
Provo a gestire, provo a condire di buone parole.

o.d.c mi controlla.
cedo le armi, mi sposto, mi isolo.
o.d.c. mi si sdraia addosso
La donna pret a porter si alza dal letto.
Sorride, dolce.
Ai fornelli agitazione. La nonna produce.

Amorino (ladonnapretaporter)
prende il posto di o.d.c., mi si sdraia addosso.
Un libro io, un libro lei.

Le nipotine, pelle sulla pelle.
Mi distraggono. Lo fanno benissimo.

A tavola. uno, due, tre
SCATTO URLO
otto secondi in cui potrei fare male
SMETTO DI PARLARE

Mi dispiace. Per le piccole.
Ma le piccole sanno.

Regali.
Ok, emergenza passata.
Tutti contenti.
(Il mio mal di testa galoppa senza redini da tre ore)

martedì 25 dicembre 2007

fuori uno!

Finito, la sera della vigilia è andata.

Cucinatomangiatoscambiatoregaloconlamamma.
Le sono piaciuti i libri.

Ecco.
Risolto:tutti avranno vita natural durante un bel libro.

(anche perchè ho deciso che l'unico luogo
che posso frequentare in frenesia natalizia è la libreria).

p.s: avrò ricevuto almeno 15 sms di auguri, alcuni non so da chi...
ma dove sono 'sti quà gli altri giorni??)

p.s.p.s: "l'uomo che mi piace" ha deciso che fa Natale con me
(ognuno faccia come gli pare, non so più che pensare)

domenica 23 dicembre 2007

Sniff sniff .

Ma che strano odore, penso.
Continuo a digitare (e a chiedermi se stiamo facendo una cretinata)
Inserisco dati, invio, altri dati, intoppo.
Ma io lo sento, annuso, non mi alzo,
chissà cosa stanno cucinando, penso.

Sono registrata.
Chissà se ci andremo.

Decido che uscirò per motivi di nicotina.

Sniff Sniff

Realizzo, scatto in piedi, corro.
Troppo tardi, di venti minuti

FUMO ACIDO
CAFFE' OVUNQUE
LA CAFFETTIERA
irrimediabilmente
SCIOLTA SUL FORNELLO

Avevo bisogno di un caffé...

Serata variegata

Non ho capito bene chi ci sia. Donne. Poi si va da Miki.
(Miki è un uomo ma anche un locale, molto... notturno)

Un, due, tre, quattro, donne.
A cento metri da casa mia l'appuntamento.
A piedi, riesco ad arrivare con ritardo.

Nevrosi, parlare concitato-aggressivo nell'aria.
E' lei. Sempre lei. Ma passa, in fretta.

Andiamo a cena.
Arriva la Monci. Noi e la Monci.
Ridiamo molto.
Arriva Betulla. Bel nickname Betulla.

Io parlo con MV di internet/di antivirus (mi passa il suo )/di blog/di arte e di lavoro come pierre o venditrice della galleria d'arte/del cagnetto Rosa/di ballare e di vecchiaia.
Di droghe e di "indemoniati" uomini
(ci unisce una serata estiva all'insegna di "Truzzoland" ).

Ogni tanto appoggio la mano sulla testa/viso di S, in una carezza ricambiata con un sorriso.

Arriva Ninni. non sa che siamo quì. E' un anno che non lo vedo.
Coretto del tavolo "Ninniii". Personaggio assurdamente sopra le righe.

Arriva R, è il fidanzato di S.
Viene ad abbracciarmi, mi strofina la pancia,
(allude alla mia "magrezza" e ride)
S. scuote la testa.
Mi chiede del lavoro
(mi sconvolge: è l'unica persona sulla terra che SA delle mie difficoltà attuali).

Caffé, ammazzza caffé.

Paghiamo e andiamo.

R. mi scruta...come facciamo io e lui ad andare da Miki?
Potremmo. Vorremmo.
Niente Miki.
Non possiamo.
Lui a casa con S. Io a casa con M.V.


Capodanno semi-organizzato.
M.V. sancisce che l'antivirus sarà in cambio di...
Chiamerò l'amante calabrese. Si può fare? no

Natale.

P.s: oggi ho garbatamente rifiutato di pregare con un cliente che mi ha chiesto se credo che Dio mi perdona...perdonare cosa?

sabato 22 dicembre 2007

Interurbane notturne

Stavo spegnendo tutto, stravolta e stanca.
Stavo per chiudere tutto, giornata compresa.
Avevo deciso che la pagina si girava e finiva nel lettone.

DRINN
"Scusa, è troppo tardi?"

No. Se sei in pigiama e ti chiama la Tua amica, nulla di male.
Anzi.

Alle due però ho dovuto dire che dovevo dormire
(dover dormire è diverso da voler dormire)

Incipit: Mi ha detto che il suo ex marito aspetta due gemelli:
sono scoppiata a ridere di gusto.
Poi mi sono ripresa e ho fatto il mio dovere di amica.
Tutto, comprese le prediche e le carezze.

'zzarola donne! Più leggerezza.

Ma rideva già anche lei.

Alle 05:30 la sveglia gridava e io facevo finta di niente.

La rubrica delle frasi stonate/ 1

"Mi risulta che B. domani abbia una cena con amici" amica x
"Sì, quindi?" io
"se ti va ci potremmo vedere" amica x

Considerando che non ci vediamo da mesi e che gli ultimi scambi telefonici sono stati all'insegna di "ti chiamo ma non posso ascoltarti, ho sempre qualc0s'altro da fare, ciao ciao"

Ma v.....
La gente si ascolta quando parla?

venerdì 21 dicembre 2007

Crollata, scendo quì

Capisco che mi sono sentita in colpa fin'ora...
"Disdicevole" dice la vocina, non si può fare.

No?
comunque l'ho fatto.

Non ho chiamato nessuno.
Non ho richiamato chi mi ha chiamato.
Non ho mandato messaggi a chi aveva detto "venerdì si può fare"
Neppure a chi ha detto "sicuro" e non si è fatto vivo.
Non ho telefonato a chi non mi ha trovato ieri
(ma non sa che io so)

Non ho lavato i piatti
Non ho fatto la spesa
(il frigorifero URLA)

Non ho comprato niente nonostante l'attraversamento del centro

Ho lavorato nove ore dall'alba
Ho passato un'ora in biblioteca
Ho fatto un salutino ad un'amica

Ho iniziato due libri
Ho momentaneamente abbandonato un libro
(l'altra mattina lo leggevo in autobus alle 06:15 a.m.)

Non socializzo- la vocina petulante sibila

Sono cotta, non ho il fisico! Non oggi.

Domani si vedrà

giovedì 20 dicembre 2007

bb- poesia su foglio a quadretti

VORREI TOGLIERE
L'ATTIMO PER AVERTI
BIONDO POLLINE
D'ORCHIDEA
LIETA AMPOLLA
D'ORTENSIA
TU CHE ACCENDI
L'IDEA
DISTRATTA
DA UN SUADENTE
SORRISO

Poeta operaio

Ho letto questa definizione di quel tipo che scrive poesie sul blocco a quadretti.
Simpatico, misterioso.

Appena mi ha visto mi ha regalato un enorme sorriso.
Confesso, per venti secondi mi sono chiesta chi fosse.
Poi ho capito che avevo fumato una Muratti con lui la volta scorsa.

Ogni tanto se ne usciva con il mio nome quasi urlato.
"Betty, ascolta questa".
Tutti fermi e zitti.
Lettura e sorrisone.
Fine serata, (sicuramente ero anche un po' brilla),
lui che legge le poesie e Vladimir che ride,
A. che non mi molla un secondo.

All'uscita, per strada, il poeta estemporaneo
mi consegna l'ultima creazione.
Per me.

mercoledì 19 dicembre 2007

ASSEOPITA

SMS alle 09:13
"ho scoperto cos'è:la torta con la monetina che si fa in Grecia"

Apro gli occhi, vorrei tenermi il mio sogno ma sono curiosa.
Rispondo e dichiaro "la facciamo".
E' la tradizione di Capodanno,
la monetina è, per chi la trova, buon augurio per il nuovo anno.

Il sogno l'ho perso.
Braccia maschili sulla schiena e un brivido
NELLA pelle

Mi alzo. C'è il sole.
C'è il vino nel sangue, c'è questo battito nelle tempie.
Ci sono i sorrisi e gli occhi di ieri sera.
E le risate, e la prof che mi si avvinghia e mi bacia
(senza lingua).
E Oliver che mi incantona dicendo "sei una bella gnocca".
E A. che mi ricorda la nostra serata di qualche tempo fa.
E il pretendente inconsapevole di Plain, (mah)
e la cla che quando la vedo la gioia mi sprizza da tutti i pori.
nel suo vestito troppo serio, mostra la sua anima selvaggia e sorride.
E gli uomini.
Tutti piacevoli e accoglienti.
la venditrice di mutande e l'ex pugile
propongono un fuori programma che crea movimento, per un attimo.
Willy intrattiene le single più giovani proponendo uomini che non verranno.
E discorsi zodiacali, e donne anorgasmiche, e feste fetish in programma,
e regalini lanciati dall'alcova della prof dove siamo sdraiate,
e strizzate d'occhi, e carezzine, e risate sonore, e tacchi alti sadomaso,
e la prof che risponde al telefono al fidanzato
"non ora, sto scopando".

In vino veritas?

Se così...allegria.

lunedì 17 dicembre 2007

Situazione fuori controllo

Lasciamo perdere i pensieri angosciati
Lasciamo perdere le sensazioni sgradevoli
Lasciamo perdere come siamo arrivati fin quà

La realtà è questa:
ho il pavimento ricoperto di libri
ho gli occhi stanchi da video

ho dimenticato di stirare
ho dimenticato di mangiare
ho dimenticato che ho un lavoro
ho dimenticato chi mi ha dimenticato
ho dimenticato chi promette e non mantiene
ho dimenticato perchè è tutto cambiato

Ho trovato un nuovo gioco
(acc...di chi sarà lo zampino?)

e mi piace MOLTO MOLTO

Ho già trovato due uomini che mi interessano
ECCO PERCHE' NEVICA

uno scrive cose romantiche (è innamorato, sigh)
l'altro legge, scrive e disegna vignette molto simpatiche.
SIAMO COMPATIBILI

sai che dico?
  • chiudo il becco-quel becco
  • me la spasso-è inutile fare altro

domenica 16 dicembre 2007

Regalo di Natale

(Senza vergogna: Il Natale mi infastidisce.)

Ho un 'amica, Paperina.
Che sparisce per mesi e poi ritorna.
Che smette di mangiare carne e, dopo qualche mese, mangia solo carne.
Che ha comprato tre appartamenti in due anni.
Che restringe sempre più la metratura del suo spazio abitativo.
Che sta riducendo ogni cosa all'essenziale.
Che non ha più: frigorifero, televisore, forno, pentole, accessori.
Che ha chiuso la libreria in un armadio.
Che ha uno specchio di lato 20 cm
Che non compra più cibo da tenere in casa
Che passa dalla solitudine assoluta ad un fidanzato "stretto" .
Che beve caffè SOLO al bar.
Che sostiene Emergency e Amnesty. Sul serio.
Che ha una vera paranoia per la polvere.
Che nuota, va a cavallo, si imbarca su una barca a vela per mesi.
Che non sai più dove sia finchè ti telefona dal centro del Mediterraneo.
Che, ogni volta che ricompare, ha una nuova frase assoluta
Che ti dice e non ti dice.
(che fine ha fatto l'uomo che le aveva chiesto di sposarla?)

Ho imparato a prenderla come è, come vuole essere.
Mi ha detto tempo fa che sono "preziosa " anche per questo.
Le voglio bene. Lo sa. Mi vuole bene. Lo so.

Ieri mi ha chiamato
Quando vuoi venire che ti regalo un massaggio?

Due ore di massaggio super professionale,
di mani esperte che ti smuovono l'energia,
di amorevoli cure del corpo e dell'anima.

grazie Pape

sabato 15 dicembre 2007

Non resisto, lo trascrivo

Accettando l'idea di essere il prodotto di una sottile combinazione tra forze genetiche e sociali, ci riduciamo a un risultato.

Più la nostra vita è giustificata da quello che è già successo ai nostri cromosomi,
da quello che i nostri genitori hanno fatto o non fatto e dai nostri primi anni ormai lontani, più la nostra biografia diventa la storia di una vittima

Questo è un buon momento per ribellarti alla tua eredità genetica,
alla tua educazione e ai condizionamenti della società.


Immagina una vita in cui quei fattori non possano controllare quello che
sei capace di fare

Questo è quello che dice l'amico Willy nel mio oroscopo della settimana.

Ogni commento è superfluo.
Ma...meglio tenerlo d'occhio.

IL TAMBURO

Come promesso.
Il Tamburo è un mensile sull'immigrazione a Bologna, pubblicazione gratuita gestita dall'associazione bolognese immigrazione e inter cultura.

Che c'entra?
C'entra, c'entra...

Se ti ritrovi in un ristorante cinese zeppo di gente e di rumore.
Se esci dal ristorante con un ronzio nelle orecchie e un leggero seppur fastidioso mal di testa.
Se anche la gola si sente un po' sottosopra per la fatica di scambiare due parole con una persona con cui hai voglia di parlare e invece ti tocca urlare, aspettare che finiscano di urlare, fare pausa perchè finiscano di scattare fotografie con flash accecante.
Se per ordinare devi escogitare trucchi e appostazioni.

Sabato vicino a Natale.
Le varie cene rituali.
Chiunque crede di appartenere ad un qualsiasi gruppo (leggero tono acido, involontario)
partecipa a questi ritrovi in cui si mangia (e si rompe le scatole- torna il tono acido).

Non importa.
A parte il ragazzino, un po' odiosetto (hai ragione Lù),
gli altri non hanno colpa.
E' Natale. E' sabato sera.

Buddismo?

Ospite donna.
(ho provato a chiedere venisse scritto "giovane ospite donna",
hanno riso tutti ma non mi hanno accontentato)

Così sono stata registrata ogni volta che ho partecipato ad un meeting .
L'altro giorno ci sono tornata dopo quasi un anno.
Le persone buddiste conosciute in questi anni?
piacevoli e intelligenti, interessanti e MOLTO positive.
Mi rilassano, mi fanno sentire a mio agio.

Sentire le voci che si alternano e creano un tutt'uno armonico distende,
distrae dalle voci nevrotizzate del quotidiano.

I concetti sono semplici e li condivido, il modo di relazionarsi è garbato e non affettato,
le intenzioni e l'impegno che mettono sono sinceri, l'agire disinvolto.

Ho provato a recitare anch'io per la prima volta.
Riuscivo solo ad accennare il ritmo.

Non so se potrei farne un rituale quotidiano.
Però capisco la forza del gruppo.
Nessuno mi forza. Vedrò.

nam myoho ren ge kyo

venerdì 14 dicembre 2007

AIUTO, casalinga disperata

HELP!!

Rischio all'orizzonte: dipendenza dal pc e dalla rete.

Mi sposto nella micro casa in trance,
lavatrice-youtube
fornelli-sito rai
rifaccio letto-sito beppe grillo
piego i vestiti-sito internazionale
bagno-blog vari
guardo il sole fuori-mi risiedo a scrivere un post
taglio le carote-scrivo una mail

Sarà che ho arretrato
sarà che a quest'ora che altro si può fare se
  1. l'aria natalizia mi disgusta
  2. no tiengo dinero per nada
  3. non VOGLIO comprare nulla
  4. mi annoia il rumore della strada

La bicicletta- domani si viaggia in bicicletta

Che strano, quando si dice il caso

L'ultimo post della "vecchia" serie parlava di un uomo.
Pochi giorni dopo, ho avuto uno scontro con quel uomo.
Dopo quella volta in cui ho perso le staffe e gli ho quasi urlato che non sopportavo più il suo atteggiamento e me ne sono andata sbattendo la porta (anche se la porta non c'era, eravamo ad un vernissage in una galleria)
NON L'HO PIU' VISTO

Non l'ho più chiamato, non mi ha più chiamato, non ci siamo più incrociati.

Ieri.
Esco dal supermercato con i miei sacchetti annodati .
Lo vedo. uguale. stesso giubbotto di pelle. stessa pelle. stessi occhiali
(no, non porta quasi mai gli occhiali...perchè li ho visti?).
Lo chiamo.
Si avvicina. Sorride ironico.
E, accidenti, mi appoggia addosso lo stesso sguardo che mi riservava.
Mi ricordo come mi faceva sentire. Capisco il fascino che emanava.

Lo sento ancora. Ma è diverso.

Parliamo un po'. Mi fissa vicino vicino, lo stesso modo.
Mi dice, e mi fa ridere,
che la sfuriata che gli feci otto mesi fa, è stata la prima di altre che gli hanno fatto altre donne.

Dice, e mi fa ridere,
che quando io sono scattata (ma lo aveva detto anche in quell'istante)
sapeva che, se mi infuriavo "proprio io", sicuramente aveva esagerato.

Dice "nè parliamo, vero?"
Sì.

Ma tengo una nuova distanza. Rilassata.
"Ci vediamo?"
Sì.

Ma chiudo la giacca e afferro le buste.

Mi da il nuovo numero di telefono.
Lo saluto tre volte ma continua a sorridere, mi scruta e sorride.
Ha questo sorriso che ti spalma addosso come fosse un fluido.

Faccio due passi. Mi prende per la manica della giacca.
Mi fa ridere.
Sì. Ok. Ma mollami!
Ridiamo. Un piccolo strattone e mi libero.
ciao.

Scoperta la giusta distanza.

Sì. Chiuderemo questa partita.

Mi sento più libera

Ma dove eravamo rimasti?

Ritorno in linea.
Quasi nove mesi di silenzio, mesi di assenza, di riflessioni e confusioni, di isolamento e silenzi densi di fatica espressiva.

Ritorno.

Breve riepilogo alla rinfusa:
  • qualche pausa
  • qualche addio
  • qualche litigio
  • qualche viaggio
  • lavoro nuovo
  • ripreso contatto con qualcuno
  • abbandonato qualcuno alle sue scelte
  • ripreso postazione sul lettino