sabato 28 maggio 2011

Apparizioni improvvise

Sapevo che doveva arrivare, in effetti mi è stato detto che avevamo un appuntamento con questo tizio. Poi, a volte mi accade al lavoro, che quando succede lo trovo divertente, quando me lo sono visto di fronte mi ero completamente dimenticata che sarebbe arrivato. Insomma, mi ritrovo con un bellissimo sorriso che mi dice "avevo appuntamento". Ci presentiamo. Mi presenta anche la persona che è con lui. Gli offro un caffè e parliamo un po', di fatto iniziamo a dirci le cose che dobbiamo fare. Arriva D e mi siedo al tavolino. E lo guardo, lo ascolto e, mi ritrovo affascinata, mi piace. Mi piace molto. E sento crescere questa cosa e per un attimo mi imbarazzo...Per fortuna mi tocca spostarmi per assistere un paio di persone.
Proprio bellone e simpatico. Occhi da Paul Newman pure lui ma meglio, molto meglio!
Cazzarola, rientriamo in carreggiata, che la moglie (il secondo sorriso) è piacevolissima pure lei.

Niente, magari sto solo tornando ad interessarmi al mondo, che sarebbe anche ora.

Intanto:
Il collega melomane annuncia che sono invitata al suo concerto di esordio
Piccoli rituali con i colleghi nuovi, mi piacciono
Le difficoltà con le doppie degli stranieri sono curiose: riffiutare
Ieri discussione con collega, finisce che lui, che mi ha affrontato contestando e accusando, mi abbraccia e mi promette baci e stampe quotidiane
Turisti sessantenni conoscono ospedale italiano, dopo sette giorni il neo dimesso arriva sorridente, si presenta e festeggiamo la fine della disavventura
Cerco e trovo infermiere che verrà domattina ore sette e trenta per iniezione al signore spagnolo. Simpaticissimo l'infermiere Antonio
Assistenza alla collega mi tocca: telefonata in Grecia con autista di bus, uno spasso
Nipotuzza al settimo cielo: patente in avvicinamento, abbracci per tutti
Conferenza: vichinga bionda parla con gli angeli, consigli ottimi, platea inquietante

Lituani, Inglesi, Francesi, Americani commentano le intemperanze del Berlusca che troviamo sul giornale, io devo tradurre: empatici si augurano che finisca questa storia che l'Italia non si merita. se lo dite voi...
Speriamo

lunedì 23 maggio 2011

Never ending burocratici incubi

Udienza oggi. Dopo mesi di corri a destra e a manca.
Funziona che chiedi alla tizia dello sportello informazioni e manco si alza ma ti dice "non vedo niente". Le infilo la mia convocazione sotto al naso e mi risponde, svogliata ai duemila, che devo leggere da qualche parte dove sta oggi il mio giudice. Leggo, aula 29, cerco e mi dico che per fortuna sono brava a trovare le stanze non segnalate in mille corridoi. Il giudice è una bella signora in jeans ed elegante maglietta basic. C'è un ordine ma la realtà è che gli avvocati sono tutti intorno alla scrivania e lei ascolta chi avanza. Chiedo ad uno che numero abbia, che è alto e con piglio arrogante, la risposta è secca "non ci ho neppure guardato". Vabbè, le udienze sono pubbliche per legge, ma mi sembra un pochino esagerato che tutti parlino dei fatti di tutti davanti a tutti. La privacy?
Avanzo anch'io, tipo delicato gioco della "sgomitata garbata", la vedo la numero due un po' arretrata, lo so che eravamo le uniche a sognare si seguisse l'ordine...
Il mio fascicolo è nelle mani del giudice, che l'abilità è farlo sfiorare le sue dita quando non rischi di farla arrabbiare, se lo afferra gli altri aspetteranno e ascolteranno i fattacci tuoi. Sfoglia, ascolta, capisce. E, tragedia, afferma perentoria che la controparte non c'è e non ha avuto la notifica. Come??? Una minuscola cosa lo dice in un minuscolo timbro. Sì, discuto, ma io che cavolo ci posso fare se è sparita nel nulla??? Scambio fra l'unico cittadino privato e il giudice che poi dice che devo aspettare che poi mi farà il verbale. Aspettiamo facendoci una cultura sui dibattiti di cinque minuti. Una serie di cavoli di altri pazzesca! Mi innervosisco vedendo questa cosa non finire mai, che le partite le chiude tutte con seconde udienze per il 14 di ottobre. Poi mi calmo sotto suggerimento della mia testimone (che nessuno ha pensato di interpellare, ovviamente). E, venti minuti dopo, riprendo la parola, spiego la situazione un po' brontolando un po' proponendo, questa volta le chiedo di fare sentenza per liberarmi dall'incubo (mostro ingiunzione di pignoramento). Gli avvocati ascoltano in silenzio e annuiscono partecipi (ora sono i miei affari in piazza). Decide, acchiappa il foglio e dice "in effetti è stupido lasciarla in questa condizione assurda, qualcosa mi invento". Scrive e poi mi predica di non fare mai più una cosa del genere e di non fidarmi della gente e di utilizzare gli avvocati...Ora è discussione sui massimi sistemi fra la formichina (io) e la giudice. Immagino sappia meglio di me che la sua funzione sarebbe evitare iter legali immensi. La ringrazio infinitamente. Non ho letto ma confido nella sentenza definitiva.
Che cosa devo fare ora? Risposta semplice: aspettare, ma dai!

Non si è risolto ancora niente, ma si risolverà, quando non è dato sapere.

Chiamiamo l'amico splendido, esperto di beghe fiscali, pranzo con lui in tenuta da pinguino. Decifra le quattro righe "ha messo la tizia in contumacia, sentenzia".
Però il procedimento di ingiunzione cattiva andrà intanto fermato.
Indovina come? Devo pagare e poi rimettere in piedi un'altra storia lunga per avere il rimborso. Bello. E meno male che ormai sono anni che TUTTI dicono che non spetta a me pagare e che si evince da ogni millimetro dei documenti che presento.

Con qualcuno però pare si sia sciolto il nodo: chi mi ha messo in questo casino ha finalmente capito qualcosa compreso lo stress di questi dieci anni.
Meglio tardi che mai!

venerdì 20 maggio 2011

Gelsomino profumato

Che non mi ricordavo tanto gelsomino nella mia città, il quartiere è pieno, nel silenzio del tramonto in bicicletta mi arriva il profumo forte e deciso, dolce.
Mi ricorda tanto l'infanzia greca. Me ne porto un mazzetto a casa, trasferisco la musica dalle orecchie alle casse, che bello rimanere concentrati sulla musica.

Day off sereno, ci voleva.
Mi sveglio tardino e me la prendo comoda, l'amica è sveglia da un po'. Le propongo il mio buongiorno assonnato sotto le lenzuola. "sono agitata", mi dice. Allora le dico l'unica cosa possibile: "salta nel lettone con me".
Si tuffa e il sorriso arriva immediatamente.
Colazione e discorsetti rilassati poi si va a fare la spesa. Alla cassa mi tocca impormi per pagare metà conto, tant'è.

La "Piva" pare essere il muso storto di chi ti propone appuntamenti per salutarsi e invece ti propina le sue lamentele brontolone. In che lingua sarebbe 'sta Piva? So che quando ho visto quell'espressione ho subito cambiato il mio programma...
L'amica è tua, io me la batto!

Maurizio Crozza for president!
"Non siamo mica quì a rompere le noci a Cip e Ciop"

giovedì 19 maggio 2011

Luna in quadratura

"Temo che tu sia così innamorato della tua ricerca senza fine da aver perso di vista il suo oggetto. Sembra che tu preferisca questo inquieto girare a vuoto, per quanto a volte possa essere doloroso. Significa che probabilmente non sei più in sintonia con i tuoi desideri originari. Torna alla loro fonte pura e palpitante, per favore"

Willy, caro, che mi dici certe cose...

Che solo ora mi viene il sospetto che sia il caldo a darmi alla testa, troppo umido e troppo improvvisamente. Ripenso alla Doc che mi diceva ogni tanto "e che cavolo"! Che, in effetti, non è certo colpa mia se alcuni hanno modalità poco attraenti. Uff.
Ma non comincerò certo oggi a dare responsabilità ad altri.
E' che a volte vorrei solo piccole proposte di passatempi allegri invece di...

E' che poi immagino che a parte il quid astrologico (pare che l'opposizione della luna domani andrà a quel paese) ci sia quel rimescolo ormonale che da qualche mese mi sorprende sempre. Intanto mi sono fatta un bicchiere di magnesio. Ora invece mi vado a prendere una birra (che il mio amico tiene parcheggiata nel frigo solo per me) e la butto in "vacca". O comunque...

Accetto che la luna storta 18.30-20.30 esiste
(appuntamenti futuri da verificare con posizione lunare)

Bici o moto? Moto, non mi va di sdraiarmi con bicicletta sotto le auto per raggiungere la cantina:-)

mercoledì 18 maggio 2011

ore 22.00 binario 2 piazzale est

Ognuno ha la famiglia che si merita...
Le tre belle donne vanno in pizzeria e intortano il cameriere (io c'ero ma annuivo con sorrisi fra l'apologia e il divertimento). Cena allegra con partecipazione dello staff del ristorante che poi ci salutano con baci affettuosi. Effetto mia sorella socievole. Poi si cammina per il dintorni stazione fino al binario est. Stazione di notte, ci piace, un po'.
Da lontano parte l'abbraccio della ragazza cerbiatto, occhi dolci come quando era bimba, il suo abbraccio ancora profuma come allora.
La nonna abbraccia lei e cerca "piccolo cane" che il meeting in stazione è stato organizzato per le presentazioni ufficiali fra nonna e piccolo quattrozampe.
C'è anche Tia, ha lui Hydra, con la Y si raccomanda la nonna, in braccio.
Ragazzotto di vent'anni con tanti piercing e un po' di tatuaggi in giro... la dolcezza che regna nella sua faccia onesta e serissima. Sorride e mi tende le braccia, bacetti con lo schiocco per la zia, con vamolà ironico, tò.
Piccolo cane metterebbe di buon umore chiunque, chissà se un giorno sarà un cane di cui la gente potrebbe aver paura. Occupiamo la panchina di marmo un po', poi saluti e baci. Animaletto e padrona e nonna della padrona salgono sul treno che sale sui monti. Noi si ritorna verso il ristorante, la nonna alza la gonnetta e sale sulla moto con il casco che la fa sembrare "sessantasettenne frichettona con gambe belle sotto vestitino frivolo", uno spasso. Le ore fuori casa sono tante, troppe.

Ma sarà sonno perfetto

martedì 17 maggio 2011

Che peccato la distanza

Chiacchierata con la Grecia, alla fine con telefono normale che Skype non ci ha sostenuto...la chiusura della telefonata ha lasciato una malinconia nel mio cuore. Perchè sarebbe stato stupendo e risolutivo (immagino, ovviamente) finire questa giornata con una bella cenetta in qualche taverna della metropoli dove, nelle belle serate, il profumo del mare arriva anche in mezzo allo smog cittadino.

LaMaria, la splendida ottantenne, si è rotta un braccio, accidentaccio, non c'è pace quaggiù! Mi ha segnalato una lettera pubblicata on-line su un giornale di motociclisti. Proprio una bella lettera con foto deliziose e commenti molto dolci.
E mi riguardo la faccia da schiaffi del MrC felice e sereno che ho conosciuto anch'io. La distanza fa male. Ma sapere che le cose belle e importanti ci sono state ricorda anche che ci sono e ci saranno sempre.

Così, struggimenti vari in una serata inutile, che l'ozio oggi è senza remore.

Ps: desisto dall'andare a recuperare l'auto: 'sti fetecchioni dei miei vicini hanno parcheggiato tutti come ubriachi, sarà che sono sconvolti dal risultato elettorale?
:-)

E meno male!

lunedì 16 maggio 2011

Confesso che non ho vissuto


Negli ultimi due anni? Non è esattamente così. Ma un po' sì. Un po' come se fossi stata parcheggiata e il motore si sia ingolfato. Devo rifare il tagliando e cominciare a circolare nuovamente. Penso a Mr C, mi manca e mi fa una tenerezza infinita sapere che non c'è più, una parte di me ancora non ci crede. Una parte di me è ancora così sconvolta e perplessa.

Biciterapia versione solitaria che così diversa è dal giretto in compagnia dell'altro giorno. L'amico non aveva colpa se aveva una bici scassata e i freni assenti e cento chili da portare in giro con indole pigra...
La mia versione è pedalata veloce, orario del tramonto oppure ora pranzo, quando la strada è sgombra e incontro altri solitari a piedi o in bici, niente bambini o famiglie che non "danno strada", musica nelle orecchie e pensieri accesi e sereni, sguardo su ogni angolo, luce, colore, fiore, volto, albero. La mia versione è una pausa ma anche una presenza in cui la mente e il corpo ritrovano energia e fanno un reset che si nutre dell'aria sulla faccia e del cielo e dei suoi colori.
Quando arrivo a casa che quasi è buio il mio cuore è sgombro, respiro meglio e farei tante cose, vedo tutto come possibilità e non come ostacolo.

E che cavolo, com'è che troppo spesso non mi ricordo e mi faccio prendere dalla pigrizia?

venerdì 6 maggio 2011

Giochiamo senza ritegno


LaMaria ed io in camera di Claudio, il sole che scalda la stanza, le gazze ladre che fanno il bagnetto in giardino. Dopo pranzo, caffè, sigaretta in giardino, racconti vari e divertenti. Dopo che abbiamo parlato anche delle cose tristi e importanti e ci siamo scambiate qualche emozione. Dopo che mi ha detto una storia vecchia e "scandalosa" del mitico Giuseppe e della sua amica Gianna...

Insomma, siamo andate a vedere negli armadi cosa c'era ma prima mi voleva mostrare alcune cose che le hanno portato, che qualcosa lo terrebbe per sé ma magari c'è qualcosa che mi piace. Ed ecco che si prova le giacche e ascolta i miei commenti e passeggia davanti allo specchio e ride e mi dice "provalo tu". Che qualcosa "rubo" al guardaroba di Mr che mi serve e mi piace.
Insomma ridiamo e scherziamo e prendiamo decisioni, ci rilassiamo e stiamo bene insieme. LaMaria e i suoi ottantun anni tutti energia, serenità e amore.
E simpatia infinita, un pomeriggio piacevole.

Dopo un po' di ordine in due/tre carte, che è bravissima a mandare avanti la famiglia ma la burocrazia a volte la mette a dura prova, ci facciamo le ultime battute scherzose e mi abbraccia forte, forte mentre il Walter sorride e non vorrebbe andassi via. Gente allegra il ciel l'aiuta.

Ecco, Plain hai ragione, brave persone non significa niente, anzi, è sospetto...
Belle persone rende bene la differenza fra chi ti piace e chi meno.

giovedì 5 maggio 2011

Precarietà? Possibilità?

Si naviga a vista. Che un po' di ansia si insinua...
Ma oggi mi godo il momento ipotetico, il cambiamento di panorama, il gioco della vita che ti porta nel posto che sarebbe giusto, che potrebbe esserlo. E con la gente che magari vorresti avere come compagno di viaggio, più o meno.
Magari, forse, che cavolo ci posso fare? Fare finta che.
Chi non risica non rosica.
Ma che strampalata situazione mi è capitata!

Oggi mi sento così, scaccio la preoccupazione e mi guardo vivere e sognare. E non è che mi senta male. Non so se durerà. Troppe cose non dipendono da me. E allora pace per qualche giorno, mese...Forse sono solo felice di essere uscita da una scatola che non mi piaceva. Intanto.

vabbè, se sono rose fioriranno
vabbè, se il disastro è in manovra di avvicinamento, dovrò inventare altro.

Ma c'è qualcuno che crede alla morte di Bin Laden? E a tutta 'sta manovra mediatica al limite della barzelletta?

lunedì 2 maggio 2011

Pani e tulipani

Il film dove vorrei tuffarmi e non tornare più.
La favola della rinascita nella semplicità di una vita di colori e suoni e profumi. Nessuno schema da seguire, solo quello del cuore.

"aggi sbagliato pure 'sta volta"! E' la mia frase preferita quando mi sento abbastanza bene da vedere con sospetto e ironia le mie ansie da prestazione. Vorrei poter riprendermi quello spirito e quella leggerezza...

Leggendo "non li sopporto più i latifondisti beceri e la loro corte di ruffiani di campagna", sì, ho bisogno di altre cose e me le vado a cercare.

I tulipani sul tavolino, i tulipani che mi compravo per farmi una gentilezza quando nè sentivo il bisogno, i tulipani che ho preso a Claudio, il mio ultimo regalo per lui. I tulipani che sono colore e simbolo dell'allegria della primavera.

Ballare con un fiore nei capelli in riva al mare...
Via, lontano dalle pozze di infelicità e dalle lotte per la supremazia, via dalla rabbia e dalla competizione sterile. Un vestito a fiori, un piccolo angolo di pace.

Oggi, primo giorno nel new job, semplice serenità, per la prima volta dopo tre anni esco e non mi sento una bestia da soma esausta.
La pace sia con noi e con il nostro spirito