martedì 25 agosto 2009

Rientro alla base

Il pc di casa non mi permette di connettermi. Boh.
Rientro in città e al lavoro. Pomeriggio in solitaria pace, quasi noia anche se ho smaltito un bel po' di posta. L'energia è buona, le intenzioni pure. Acquistato due libri per intraprendere la battaglia, la mia e quella di Mr C che mi fa una gran tenerezza.
Con calma e amore possiamo passare attraverso questo passaggio stretto, lo sento, lo spero, lo voglio.

Ricordare la notte delle due lune: 27 agosto circa 00.30 tutti con il naso per aria nella notte per vedere un Marte che conversa con la luna.

ps: accidenti alla mia indole curiosa! Ho indagato è ho scoperto che si tratta di una "bufala marziana", che non è possibile che Marte venga tanto vicino alla terra senza provocare catastrofi terribili, maree e inondazioni.
Va bene la solita luna nostra!

sabato 15 agosto 2009

Le parole che non bastano

L'ufficio è in fondo al corridoio, silenzio, solo i nostri passi. La porta si apre ed arriva lui, vestito di verde da testa a piedi, due baffi allegri e un bel sorriso serio ed empatico. Premette che la situazione è molto complessa poi la descrive. E' chiarissimo, non omette nulla ma rimane delicato. Qualche domanda la faccio, le risposte sono precise, dettagliate. Usciamo lentamente, un passo dietro l'altro.

Sarà durissima, è durissima. Le parole fanno quello che possono, non bastano.

venerdì 14 agosto 2009

Gatti e bullismo

Storie raccontate su una terrazza. Gruppo eterogeneo di Buddisti. Un'ora di recitazione che ascolto dal divano. Si sta bene, il suono riempie l'aria calda, il mantra incalza e ti avvolge nel suo ritmo, la mente si svuota fino a che si riesce a isolare i pensieri "buoni e utili". Determinazioni. Ho chiesto a me stessa di sconfiggere la pigrizia, di avere maggiore disciplina e meno confusione.
Il buffet è carino e originale, spiedini di frutta e altre cose.
La signora buffa che andrà a ballare alla gelateria sulla Bazzanese (si balla in gelateria?), ci racconta della crisi condominiale. Il suo gatto bianco che abbaglia, pare torturi un vicino antagonista con azioni sconvenienti e aggressive. Avvocati, amministratori e, udite udite, veterinari comportamentisti sono stati coinvolti nell'indagine. Pare che l'altra padrona sia a questo punto da sottoporre a visita medica: il gattone bianco è stato assolto. E' stato sancito che non è affetto da turbe strane e che le suddette azioni inverosimili sono sicura invenzione della fantasia umana. I gattacci sono semplici gatti in competizione. Le sconvenienti azioni sono state analizzate con prove e contro prove. Nulla di vessatorio oltre la normale crudeltà della natura quando mette due maschi a scontrarsi per la supremazia territoriale. L'angelico gatto candido è solo più forte (e stronzino).

Immagino test e coinvolgimenti della CSI veterinaria.
Immagino un processo con tali imputazioni e testimoni e arringhe finali.

Che di follie e stranezze e pieno il mondo.

mercoledì 12 agosto 2009

Donne, libri, Somatoline

Cinema in una serata di ferragosto, sala deserta come le strade, tutto chiuso, anche i locali che non chiudono mai. Parcheggio quasi facile.
Il film recita "Uomini che odiano le donne". Il "bullo" (libro ndr, che le parole coniate dai bambini di due anni sono per noi neologismi d'autore) non l'ho letto. Non mi attraeva, comunque. Lei sì ed è delusa. L'inizio non è male, poi diventa esagerato, troppo veloce, superficiale, inverosimile. La violenza è data quale realtà non spiegata e non risolvibile. La risposta nella legge del più forte. La donna subisce e soccombe o si vendica e si difende offendendo con le stesse armi. Sadismo e pesantezza mischiate a banali scene di azione e personaggi inconsistenti.

Un'insalata di mezzanotte. I soliti aggiornamenti sulle amiche A and R. Non so perchè né parla ancora, cosa ci sarà da capire? Sì, immagino che entrambe le amiche abbiano fatto uno strano compromesso e gestiscano le loro relazioni (tutte, matrimonio compreso) come un gioco di interesse in cui stare comode. Niente scambio e generosità o sentimento. Lei è diversa, il suo matrimonio è diverso, i suoi sentimenti sono diversi. Perchè parlarne ancora? Anche l'altra famiglia sceglie strane cose. E allora? Altri interessi, semplice.

E, mentre l'insalata finisce e si ricorda che questo è l'unico posto carino dell'estate in città, arriva l'argomento che arriva sempre: l'età e la decadenza del corpo. L'interno cosce è da curare, l'addome è un po' lento, la magrezza estrema è deleteria oltre i trent'anni (felice che l'abbia finalmente deciso dopo vent'anni di gusto anoressico), Somatoline il salvifico prodotto dell'estate 2009...A questo punto si ride delle fatiche e dei discorsi e dal cappello viene estratta la lettura che suo marito ha pensato per me. Esulto, lei sorride, tanto lo sa già che i gusti di lui mi sono più familiari.

E penso alle fatiche e alle coppie e alle donne.
Qualcuna è in difficoltà perchè troppo esigente e severa con sè stessa. Qualcuna è talmente forte da non poterne più di mandare avanti la baracca. Qualcuna non sa gestire la solitudine e diventa inaffidabile anche se non vorrebbe. Qualcuna vorrebbe non dover portare i pantaloni in ufficio e a casa. Qualcuna ha costruito la sua vita sulle sue forze e, finalmente, riesce a condividere gioie e dolori. Qualcuna deve recitare la parte debole in casa anche se al lavoro è il capo di tutti. Qualcuna ancora si confonde e sbaglia, e agisce per cercare il favore degli uomini e le scappano piccoli gesti scorretti nei confronti delle amiche.
Altre storie raccontano di alti e bassi, di percorsi e consapevolezze, di sforzi e sincerità, di vissuto e amicizia, di amore e semplicità.

martedì 11 agosto 2009

Monte Battaglia by night

Invito segreto, si va in un posto che non si sa. Si parte presto che è lontano. Man mano che si va e si sale il panorama diventa verde, verdissimo e l'aria si rinfresca. Ho quasi freddo. I tornanti diventano tanti, il cielo si scurisce e fra le nuvole ci sono striature rosso fuoco. La strada poi si stringe e le auto parcheggiate fanno capire che siamo arrivati. Incastriamo la mini macchina a pelo del burrone e ci avviamo nel buio del bosco. All'inizio del pezzo che si deve fare a piedi, ci fermiamo a riflettere: la salita è tosta, non si vede la fine. Il dubbio arriva prepotente, non siamo sicuri che riuscirò a fare quell'ultimo tratto, dopo tutti quei chilometri! Due minuti e parto, ci proverò. La mia gamba urla un po' ma poi prende il ritmo e, appoggiandomi al braccio del mio compagno, arrivo fino in cima. La musica aiuta, chiama, attira, incoraggia. Lo spettacolo che ci aspetta dietro l'ultima curva è splendido: siamo in cima ad un piccolo monte, il bosco intorno profuma di lavanda, una vecchia torre illuminata si staglia nel cielo insieme alla luna a forma di pesca, ai piedi della torre un piccolo gruppo di persone sdraiate nell'erba ascolta e guarda le stelle. Il violino, l'oboe, il clarinetto, il sax e la tastiera paiono essere stati sempre quì a far compagnia alle due statue adagiate sulla terra. La musica suona dolcemente accarezzando gli alberi. E' veramente meraviglioso.
Valeva la pena intraprendere quella salita!
La discesa sarà ancora più difficile (che il ginocchio impara prima a salire che a scendere, ma questo già lo sapevo) ma la stanchezza si fonde con la calma e la dolcezza infuse dalla musica e dall'aria pura della notte stellata. GRAZIE

sabato 8 agosto 2009

Ordine o disordine?

E' un periodo in cui l'ordine è uno strano oggetto del desiderio. Non proprio cercato e amato, non viene da sé. Invece viene da sé questa sensazione di essere in una bolla sospesa chissà dove. Come se non ci fosse luogo dove andare, cose da fare, parole da dire. Un giorno, quando è stato non si sa, c'è stata una brusca frenata. E una caduta. Gli angeli hanno chiuso la porta del paradiso. Ordinare, devi ordinare. Mettere in ordine cosa significa? Fare spazio, dare spazio, pulire lo spazio. Gettare quello che non serve, quello che non vale per dare collocazione più comoda a ciò che serve, che è utile, che richiede tempo e spazio. Gettare, voltare pagina implicano un atto di volontà e un desiderio, un progetto. E una fede deve sostenerti. Tagliare i rami secchi è come fare piazza pulita dei rossetti che affollano l'armadietto del bagno. Lo sai benissimo che non li userai mai. Che mai hai messo un rossetto rosso fuoco, per quale motivo dovresti, un giorno, trasformarti in qualcos'altro? E, nel pur lontano caso, chi ti dice che non sarebbe marcito nel frattempo? Disordine è il momento prima della decisione. Ordine è la meta da raggiungere. Quell'ambizione ad andare nella tua direzione. La caduta ti fa ancora male? Poco male. Rialzati e ridi della tua capriola e della tua impotenza temporanea, riprendi il binario e seguilo. E non ti curare di loro ma guarda e passa.

Armadietto bagno: fatto.

giovedì 6 agosto 2009

Il pepe affranto

Dove si va? Sedute sul muretto dell'ospedale cerchiamo l'idea, che Re Artù non se ne può più. La mia amica adorata declama "voglio un posto sereno, piacevole, tranquillo, senza rumori, con una bella poltrona (ristoranti con poltrone?), che sono stanca e stressata, praticamente isterica". Il malato, che è nella sua giornata nervosa, che è stanco di non sapere cosa accadrà e quando, sorride e accarezza con lo sguardo la donna che amo tanto e lui non aveva ancora conosciuto. Deciso per quel ristorante all'inizio della salita per la collina. Si sta benissimo. E' un posto strano. Semplice ma con un servizio degno di tre stelle Michelin. Anche troppo. Donne che usano termini forbiti, vere oratrici che pare descrivano il menù in decasillabi. Ordiniamo, scegliendo delizie e scartando a malincuore altre delizie. Antipasto: un errore ci delude, siamo tre, perché due tigelle? Tutto ottimo. Quando ci viene detto in tono semi petulante che il formaggio non s'ha da mettere...quando chiedo pepe da macinare... Arriva un, come si chiama? Mortaio di legno.
Lei lo chiama "pepe infranto".
Non ci stiamo più. E iniziamo a ridere. Che non si deve esagerare! Il detto pepe profuma potentemente, ma sempre semplice pepe è. Va bene la qualità e la raffinatezza ma la leggerezza è indispensabile, sempre, comunque. E abbiamo una nuova citazione per le nostre memorie divertenti. Il pepe affranto, deflorato, afflitto, distrutto, depresso. Al dolce veniamo costrette a scegliere ad occhi chiusi il dessert di Omar, che non è dato avere nessuna informazione in merito. Segreto militare. E il mistero crea favole di cucina. E qualcuno si inventa un amore gay non ricambiato fra lo chef e il lavapiatti della mensa. Il dolce in questione è in effetti apparecchiato con disegno fallico, è ottimo, come tutto del resto.

Alla partenza il mio ginocchio non risponde, non mi regge. Esco presa dai due lati dalle mie amiche che affettuosamente mi prendono in giro, sembro persona in arresto. Mica si può infrangere il pepe senza conseguenze.

mercoledì 5 agosto 2009

Identità e salvezza

Rifletto in questi giorni su come le persone cerchino sollievo e risposte. Sulle scelte di adesione incondizionata, su come i malesseri e gli ostacoli portino a rivolgersi a certezze precostituite, a dogmi e rituali. Alcuni seguono un percorso di dubbio e di studio. Altri si affidano in toto a un gruppo, a una fede, a regole che vivono come salvifiche. Spesso siamo alla ricerca di un "impianto" che ci aiuti a disciplinarci, tutti cercano un aiuto per dirigere la propria vita. Alcuni seguono un percorso che prevede la consapevolezza e ci arrivano cercando di non farsi prendere nelle maglie di schemi rigidi, cercano aiuto ma non si affidano a qualcosa di esterno. Ho incontrato qualcuno che non ha saputo fare di meglio che identificare la sua salvezza con l'abbandono acritico a qualcosa, qualcuno che decide per lui. Mi spaventano queste cose e sono scandalizzata che esista ancora una chiesa che convince la gente che esiste un "male" come se fosse un'entità tangibile e reale che ha il potere di decidere tutto della vita degli uomini. E mi stupisce che persone intelligenti che vivono nel complesso mondo degli anni 2000 si affidino a chi spiega tutto togliendo responsabilità e potere alle persone. E mi fa anche arrabbiare vedere come tante persone soffrano e tanti altri usino la sofferenza altrui per mietere adepti da condizionare. Come se le difficoltà possano essere gestite solo se si abbandona sè stessi per assumere l'identità che qualcun altro prepara per te, come se la salvezza fosse in vendità su uno scaffale. E il prezzo da pagare?

lunedì 3 agosto 2009

Polvere di libri

Giornata che segna un passaggio.
Ho camminato! Nel senso che da sola, andata e ritorno, sono stata all'ospedale a piedi, senza ansia, con calma e determinazione, annusando l'aria e scrutando quello che c'era da vedere (ben poco: strade deserte, strisce blu vuote, serrande abbassate, passanti zero). Abbiamo anche preso un caffè al bar dell'ospedale, deserto. Abbiamo riso delle nostre infermità nel cortile, anch'esso deserto.

Ho iniziato a spostare i libri. Come se fosse un rito, una cerimonia di rinascita. Intanto ho riempito una piccola libreria poi vedremo. La polvere raccontava di un mese di stand by ma anche qualcosa di più. E abbiamo sfogliato pagine e fatto piccole pile di categoria, accarezzato qualche libro significativo, letto dediche e date, trovato piccoli bigliettini di note e messaggi.

E se andassimo veramente ad Istambul a Natale?
Ho messo qualche volume in un angolo separato, a portata di mano. Che alcune letture sono dei desiderata senza essere stati ancora affrontati. Istambul lo leggerò, lo so.

Musica: Days of wine and roses - Earl Klugh Trio- deliziosa

News e piccole gioie

Dall'ospedale: in attesa del responso hanno deciso di liberare per qualche giorno l'uomo paziente. Evviva, anche se ci saranno i sacchettini brutti potremo fare piccole passeggiate. (che avrà fatto km nel cortile e nei corridoi)

Dall'Argentina: sono riuscita ad avere notizie dell'amica che fuggì anni fa da un marito violento. Lei e la bambina stanno bene. Che gioia.

Fatto login di un nuovo blog di una bella donna conosciuta sabato: l'atmosfera di sogno e favola è necessaria come l'acqua.

Uscire dalle pozze di infelicità si può e si deve

sabato 1 agosto 2009

L'ospite d'onore non ci sarà

E non so se mi dispiace, e non so se me lo aspettavo, e non so se la cosa mi tocca. Che se le persone ci sono si vedono benissimo. Che la lingua biforcuta pare una moda un po' noiosa. Che mi va benissimo una cena fra brave persone. Che non c'è tempo per complicatezze e sfuggenti parole inutili.

Qualcuno ha mostrato due lacrime di fragilità. E tutto il resto è scivolato via in una nuvola di dissolvenza. Occupiamoci di cose serie, di persone serie, di affetto serio e di rimettere in piedi questi due.

(Sto facendo amicizia con un sacco di tassisti gentilissimi)

Marte in gemelli, brutta storia

Nuovo mese, speriamo sia un po' meglio. Presupposti?

Quando meno te l'aspetti, quando sei distratto, quando la coincidenza di umori e dolori crea un epicentro dove si concentra l'elettricità...Due minuti e il danno è fatto: la tempesta è scoppiata inaspettata ed è uscita di casa mia così com'era entrata. Non ho mediato, non questa volta, non ci sono riuscita, non ci ho provato. E' la solita storia, che anche se ci sono legami indissolubili, vanno usate cortesia e garbo e rispetto, attenzione. Reciproche. Qualcuno vede solo sé stesso e il suo vortice non si ferma davanti agli altri. Non so come andrà. Mi dispiace ma da sola non posso risolvere, soprattutto se l'interlocutore non affronta l'argomento.

Shanti. Speriamo che Marte abbia finito con me.