venerdì 26 agosto 2011

Che poi basta l'idea giusta


Afa, tanta, città incandescente, mansarda cocente. Il mio fidanzato (ieri sera mi disse che lo è, fino a nuovo ordine, che riesce sempre a farmi ridere), mi telefona e mi dice che si sente buono e che attende comunicazione di miei desideri per la serata, compreso un ripensamento dell'ultimo minuto per abbandono progetto uscita. Io gli dico che magari si potrebbe cercare refrigerio ma accetto la libertà proposta.
Quando sembrava che avrei mollato e me ne sarei stata in casa a cuocermi nel brodo dell'aria condizionata, ecco che mi arriva l'sms sfrontato che avrebbe convinto chiunque: "fra cinque minuti sono sotto casa tua, birretta al Cavaioni, mettici il tempo che ti serve". Bravo. Mi doccio in tempo record e scendo in strada. Ottimisticamente mi porto una pashmina, ho i capelli fradici ma va bene che ci saranno trenta gradi.

Detto, fatto. A guardare le stelle sdraiati sul prato con la birretta presa dai Pakistani della pizzeria d'asporto, discorsetti e amenità allegre, abbracci e sorrisi. E, miracolo delle meraviglie, il fresco c'è, abbondante e piacevole.
Tant'è, la pashmina viene indossata e mi sento proprio felice.

Proprio male non è, anzi.
Vado piano -io- ma vorrei andare sano e lontano...

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