lunedì 21 aprile 2008

Gita affollata e rumorosa

Appuntamento ore 09.00.
Da lontano vedo brillare le cromature, tutta la strada è occupata da "noi".
Un auto dei Carabinieri ferma in mezzo alle moto mi fa pensare che il luogo del meeting non fosse adatto.
Invece era un amico che faceva un saluto e la piazza è piena di gente e bambini che sorridono e salutano con la mano.
SONO TANTE, tutte bellissime e luccicanti.
Baci e abbracci, qualcuno mi ringrazia per essere venuta, occhiali e giubbotti di pelle, borse frangiate ai lati delle gomme, lucide marmitte enormi, svariati texani di tutte le forgie.
Si parte. Sono in mezzo a questa cosa, non capisco che rumore facciamo.
Autostrada, statale. Ad ogni rotonda ci sono tre, quattro moto che fermano il traffico finchè è passato l'ultimo.
A Ferrara ci fermiamo in città - prendiamo una compagna ferrarese -
Ragazze!!! C'è un posto meraviglioso che non abbiamo scoperto: palazzo Schifanoia, un cortile e un giardino strepitoso con un baretto da sogno (preso nota per una prossima gita ferrarese)- Parcheggiamo le moto lungo la strada e facciamo le solite cose: bagno, caffè, un po' di agio per le ginocchia.
Ripartiamo. Mi preoccupa l'impatto di decibel sulla città estense, invece, la gente esce di casa, si ferma ai lati della strada e saluta.

Arriviamo al Po. Stradina sull'argine. Mi volto a guardare la fila delle moto.
Un serpente rombante, lunghissimo, allegro e rumoroso.
Mi sento grata per la giornata di sole e per questa possibilità di giocare alla biker, ci godiamo il panorama, gurdiamo a destra e a sinistra, il calore del sole a scaldare il viso,il ritmo del motore, tempo rilassato e silenzioso.
Anche se silenzioso non è.
Al ristorante arriviamo all'una e mezza.
Mi impressiono a vederle tutte in fila parcheggiate.
54 moto, 75 motociclisti. BELLO.
Il luogo è spettacolare: cielo e mare si confondono, i gabbiani svolazzano indifferenti, il prato verde bottiglia chiama a sdraiarsi al sole.
Il pranzo non è di qualità, il vino è pessimo.
I commensali fanno come possono, nessuno protesta per rispetto a chi ha organizzato il tutto. Conosco un paio di persone che mi "protteggono" l'insalata e mi ordinano il caffè quando sono in bagno.
Troppa gente per poter fare di più di due parole in quà o in là.
Mr C è molto amato. Sono tutti molto affettuosi.

Ritorno un po' più faticoso. Il sedere non ce la fa più, la colonna e le sue attese ha stufato, i motori non gradiscono più la fila indiana.
Voliamo verso Bologna in solitaria.
E ricordo la sensazione della moto in velocità,indipendenza e libertà.

Carino il gruppo in gita...
ma, mi dico, solo ogni tanto.

1 commento:

Giulia Lu Mancini ha detto...

Però le moto che sfrecciano nel sole tutte in fila danno una bella sensazione, ogni tanto fa bene (magari non del tutto al sedere..)