mercoledì 9 febbraio 2011

Malinconoia, la primavera s'avvicina

Esco dal lavoro e sento l'aria frizzante ma tiepida della notte, peccato sprecarla, penso, sento. E mi ricordo cose piacevoli e serate rilassanti. Quanto tempo è passato? Troppo. Che la mia parte vitale è stanca di starsene compressa, opressa, depressa. Che sì, ci sono i problemi e gli ostacoli, ma l'arietta fresca arriva sempre e vorrei condividerla passeggiando, fantasticando, sognando. Anche se, anche ma, anche oggi, anche domani.

Oggi ho visto lo sguardo vivace e allegro di mia nonna in video, affascinata dalla tecnologia che non conosceva. Ottantanove anni, sorrideva gongolante mentre mi parlava su Skype a qualche migliaio di km da casa mia. Le ho mostrato un po' la casa con la web e lei era felicissima e stupita. Continuava a dire "come sei bella, come sono contenta, ti vedo e ti sento come se fossi quì". Non è affatto "spenta" o rassegnata la mia nonnina, la sua forza è tutta lì.

Uscita dal lavoro non avevo voglia di andare a casa. Così ho rispolverato una vecchia cosa che facevo tempo fa, ho preso e sono andata in un bar-amico a bere una birretta. Sola, come fanno gli uomini e come non fanno abbastanza le donne. E ho apppoggiato il sedere sullo sgabello, ho ascoltato un po' di bella musica bevendo la mia piccola birra simbolo della mia voglia di uscire, di non rimanere incastrata nelle "pozze di infelicità". L'oste è sempre felice di vedermi, che sono due parole e un abbraccio ma anche questo è qualcosa.

Facile non è, facile non sarà, ma la primavera la sento già e sono felice che i miei sogni si stiano svegliando, da troppo tempo sono rimandati, abbandonati, bistrattati...

Rammendiamoci, dai!

Salutandolo gli dico che ho bisogno di mare. Mi risponde che se compro un bel biglietto...

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