sabato 16 luglio 2011

Luna piena e moto

Non voglio rimanere in casa. Chiamo prima lei. Stasera esce con la V. L'ho intravista ieri al telegiornale. Che strana cosa.
L'impulso mi fa chiamare Beby, Il Barbone, Alì. Il mio compagno dei tempi della preistoria. Va bene, ti vengo a prendere. Con la moto? Ho solo quella.

La moto è un'altra, mi fa così effetto si sia deciso a comprare qualcosa di diverso dopo vent'anni della stessa cosa. Quando vedo i suoi occhi mi intenerisco e penso che questa telefonata è stata una buona idea.
Mentre viaggiamo in moto, guardiamo la luna in cielo e parliamo mentre un fortissimo sibilo dovuto al vento che passa fra i caschi ci rende le cose difficili.
Non lo dico ma mi sento un po' agitata. Che non ero più salita in moto dal funerale, che la moto sulla quale ho fatto tanti km era quella di Mr C, che questa moto è così diversa da quella bellissima che lui amava tanto.

Bella serata, rilassata e serena. E nessuno aveva sonno, anche alle 4.30 quando abbiamo deciso che fosse meglio andare a dormire.

Qualcuno mi disse un paio di giorni fa che le serate di luna piena possono essere "usate" per abbandonare qualcosa, per intraprendere nuove strade...

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