martedì 7 ottobre 2008

Aggiustamenti

Venerdì che si modifica in fretta sotto le nostre mani.
Una telefonata. A cena da me, ok.
Ok. Dormi da me? Ok.
Sono convinta al 70 %. Del dormire da lui.
Mi faccio anche un piccolo pensiero sul fatto che vorrei uscire.
Sì. Ma voglio vederlo. Mi chiedo se va tutto bene. Ancora.
Ma sto imparando: chiedo e rispondo nel giro di pochi minuti.
E decido. Decido serenamente e liberamente.
Lo richiamo per accordi. Sono stanca, la verità è che mi costa, non so cosa, non ancora. Mi dice, un po' agitato nel tono, che rimane sempre gentile e accomodante, che magari andiamo a mangiare fuori e poi andiamo a casa sua. Ok. L'ennesimo ok. Chiudo. Mi richiedo se vada tutto bene. Risposta diversa: non mi va il nuovo programma. Richiamo. Esprimo la verità nient'altro che la verità. Ricambio le carte in tavola. Faccio la mia proposta con calma. Accetta, con convinzione e gioia (sempre delizioso in questa suo talento). E faccio la mia telefonata e la mia cenetta (che bisogna essere pronti a colmare le carenze apportando ognuno quello che gli riesce meglio, momento per momento). Bella serata. Bella la serenità e l'allegria. Bella l'intimità e bella anche la piccola crisi. Bellissima la rilassata accettazione da parte nostra della piccola difficoltà e il modo in cui abbiamo affrontato e risolto. E dolce il risveglio con un'altra di quelle alzataccie in armonia che stanno diventando la nostra specialità.

Se inizi la giornata alle sei meno dieci ridendo a crepapelle il buon umore è assicurato!

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