domenica 28 settembre 2008

Vortice/2

Domenica. Lei dorme. Lui dice. Io dico.
Prendo la bici.
Troppo tardi, gli altri hanno finito.
Chi a casa, gli altri dall'altra parte della città.
Lo chiamo. Ci svaghiamo? Va bene, rimango in bici? Ok, mi raggiunge.

Mi fermo in piazza S. Stefano a smaltire struggimento e rabbia.
Non è rabbia attuale. Si tratta di cosa del passato.
Scrivo e penso e guardo e cerco di focalizzare.
Ho visto tanti bambini. Ho incrociato un uomo che mi aveva fatto battere il cuore un paio di anni fa. Lui e la sua voce emozionante a spasso ai giardini con un bebè fresco fresco.
I cani vengono a strusciare il musetto sulla mia gamba ai semafori.
Il signore che vende fiori di fronte a casa di Plain mi grida "ciao bella" da lontano.
I vecchietti seduti in strada mi salutano con la mano.
Il dog sitter sfoggia il suo cane, bellissimo.
Un po' mi sfugge la situazione di mano. Seduta al sole sento gli occhi lucidi.

Riparto. Pedalo cantando Il cielo in una stanza. Spero che Babà sia allegro. Mi chiedo se dirgli.
Uno spasso con la bicicletta. Al ristorante dove andavo sempre con Mr C. Vabbè.
Al parco come quindicenni. La nipotina si installa a casa mia. Invito a liberare il campo. Desisto.
Cambio programma. Babà va da suo figlio. (certo, come ho fatto a non pensarci!).
Ci vediamo dopo. Va bene. A casa mia. Mia sorella passata e andata. La nipotina mi molla e se ne va. E mi annuncia che non va più stasera non so dove. Zia stiamo insieme? Vabbè, no.
Babà mi chiama. E racconta cosa ha trovato a casa della ex. E mi chiede pazienza, deve rimanere un po' lì con i bambini (la ex è fuggita per un po').
Cosa mangiamo? Dove? Cosa vuoi? etc etc

E SE VI FERMASTE UN PO' TUTTI?

Nessun commento: