giovedì 25 settembre 2008

Mambo

Alla fine.
E all'inizio.
Invito vip al Mambo per inaugurazione mostra alla pàge.
Solo la crème degli addetti e degli "introdotti".
E moi.
Che si traduce in facce incartapecorite versione maschile e femminile.
Con abiti che si chiamano ricercati perchè proprio hanno cercato e cercato di sembrare affascinanti e ricchi e originali e alla moda.
Il risultato mica tanto bello: rughe cotte dall'abbronzatura, labbra colorate e rinsecchite, scarpe che vabè saranno quasi belle ma...troppo viola mie care vecchie bacucche del jet set!
Omini brizzolati con codino: alcuni 10+
Le solite donne giovani, magrissime, frigidissime, con voce querula e spalle da scoliosi che ti capita di pensare ma com'è che 'ste famiglie bene hanno questi geni dell'anoressico dai colori grigio topo?
L'artista, che non c'era, mostra lato A e lato B.
Lato uno: belle cose emozionanti seppur troppo cerebrotiche (pannelli fatti con le spine e lunghissimi alberi finti che diventano veri). Lato B: due palle. Citazioni e fotografie di boschi che fanno sbadigliare. Gli addetti del museo scassano le balle appena ti avvicini di un metro ad una spina. (Giustamente la mia amica giornalista-direttrice di galleria si indispettisce non poco).

Bar dei vip e dei scarsamente ma aspiranti vip: carino ma la "pretenzia" dopo un po' annoia.
(Perchè sai...ero a Milano per la Settimana. Tu?)

Cambio scena. Al barettino con un litro di vino.
Bla Bla racconti simil realistici di decenni amorosi.
Ascoltando capisco (per l'ennesima volta) che va tutto bene. Da me, intendo.
Poi ridiamo e tocchiamo TUTTO. Filosofia esistenzialista, letture adolescenziali, Totò letto a gran voce dall'avvocato marchigiano, psicanalisti con cui berresti il bevibile, i morti recenti (oggi un funerale) e quelli degli ultimi vent'anni, buddismo e rosari e mafia e l'educazione alla correttezza, e Platone, pure!

Ma tu non pisci mai? Puntata alla toilette e si va.

Party finlandese con performance di karaoke digitale.
EH? Sotto terra, posto bello. Pochi ma buoni-
Due o tre ci provano, bravi, simpatici.
Arrivederci Roma in finlandese, poi in tedesco e francese, rappato sulla base psichedelica con l'uovo sullo schermo che ruota al ritmo delle parole.
Si sta bene, comunque, belle facce.

Finale con mambo e si balla, tutti.
E ho negli occhi queste facce, dormirò pensando a quei sorrisi.
Grazie M.V.
Anche della spesa di "cose morbide" per il compagno clarinettista sdentato.
Il modo dell'arte, questo sconosciuto.

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