sabato 6 settembre 2008

Va tutto bene, ma proprio tutto.

In prima fila sulla piazza ai piedi delle torri.
Vi guardo sedute affianco a me e mi sento a casa.
I bambini sono meglio dello spettacolo, il clochard a lato palco rende la scena più affascinante. Fa tanto caldo, troppo.
Willy parla al telefono, ci raggiunge.
Mentre andiamo verso il bar incontro un mio vecchio amico.
Non nè sapevo nulla, è il suo ultimo giorno della sua vita in questa città.
Da oggi vive un po' più a nord, un nuovo lavoro, una nuova vita.
E' felice di avermi potuto salutare. Anch'io.

Tavolino nell'afa, una bella cagnona Terranova come compagna di aperitivo.
Stiamo bene, ci guardiamo e sorridiamo, dall'inizio.
Piccola gag sull'ordinazione, l'unico uomo ordina un'analcolico che finisce prima deriso e poi rovesciato su pizzette, pantaloni, scarpe e di tutt'un po'.
Mi chiama il corteggiatore, lo invito a unirsi a noi. Arriva.
Premetto che "è molto napoletano".
E le ragazze spiegano a Willy cosa vuol dire.
Capisco subito che la serata non avrà controindicazioni di sorta.
Lo vedo dal suo sguardo diretto sulle mie amiche,
dal sorriso che si muove sereno fra lui e Willy.
Dall'argomento che rimane lo stesso, dal tono intimo e divertito che prende piede fra vino bianco e bastoncini di carota.
Dalle sue mani che mi sfiorano, dall'allegria che sale.
Dalla sigaretta che accende Plain, segnale inequivocabile!

Saluti.

E continua ad andare tutto bene. Quando mi consegna il nuovo regalo. Quando camminiamo per tutto il centro per andare in libreria. Quando ci fermiamo ad ascoltare il concertino in piazza. Quando ci comportiamo come ventenni avvinghiati a sbacciucchiarci. Quando prendiamo la pizzetta orribile.
Le ore passano. E lui mi spalma le fette biscottate. E ridiamo del lenzuolo giallo che mi sono avvolta addosso per sedermi al suo fianco mentre suona il piano.
E non posso più dubitare quando prende la spazzola e riesce a districare i nodi assurdi che mi trovo fra i capelli.
Va tutto bene.

Nessun commento: