martedì 23 dicembre 2008

Qualcuno che c'è

"L'uomo che mi piace" mi ha chiamato. Non lo vedo spesso, anzi. Ma non si scorda mai di me. Arriva sempre. E mentre sento la sua voce al telefono, mi dico che ci sono legami che hanno una forza che attinge nel profondo, che alcuni incontri sono per sempre. Che siamo una famiglia, speciale e originale, sicuramente libera dagli schemi pre-confezionati. Che non ci sono obblighi o fraintendimenti ma semplice riconoscimento e solidarietà. E l'immagine che ho quando penso a lui risale ad un pomeriggio di 25 anni fa, vedo una vespa ed un violino e un paio di lacrime fra le lunghissime ciglia nere. E risuona la frase che mi ha detto quando ci siamo rivisti dopo vent'anni: "sto lottando contro la mia supponenza e coltivando la trasparenza".
Che di amore è pieno il mondo.

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