domenica 14 dicembre 2008

La voce del silenzio canta per noi

Piccoli movimenti, piccoli avvicinamenti. Al mondo e alla vita. Che mi pare che l'ultimo mese sia passato in una specie di limbo. Che la vita che avevo si è improvvisamente fermata e sono rimasta allibita e affranta a guardare le ore scorrere cercando di capire cosa sia successo. Che ho sospeso il respiro attendendo un segnale che non è arrivato. Non sono rimasta ferma. No. Ho invece fatto una delle mosse più drastiche che si possano fare. E mancano tre giorni. Tre giorni a una nuova dimensione dove mettersi in gioco. A un cambio panorama e prospettive. Che non so dove sto andando.

E si inseriscono varianti. E rivedo due donne che non vedevo da molti anni. E vengo abbracciata da due famiglie e invitata a passare il Natale in casa Natali.
E vado in provincia a sentire l'amica dell'amica che canta da mezzo soprano. E in auto parliamo con l'altra donna bellissima e incasinatissima. E il mondo si colora di altre storie e altre voci parlano e mi parlano. E si decide per un cinema pomeridiano mentre i bambini sono a teatro con i padri.

E penso ad un altro padre. Quello con cui dormivo un mese fa. Quello che non mi rivolge più la parola. E, se ci penso, mi sento ancora il sangue che si ferma e mi rivolge uno sguardo interrogativo. Come se fosse un piccolo fumetto surreale. E, in quei momenti, non riconosco il mio volto e faccio fatica a ricordare il suo.
E passo oltre. E mi chiedo quando mi scorderò di tutto questo.

E sento che devo tornare a casa. E vorrei non sentire questa scissione dentro di me. Ma i volti che vedo oggi, le emozioni di un pomeriggio fra persone "normali e speciali" mi ridanno la forza per riprendere una strada che sento frammentata un giorno, un mese fa. E non vorrei fosse così ma è così che sento.

Perchè la spiegazione non c'è, non c'è per me, non ancora. Perchè ancora sono ossessionata dal rude contrasto fra quello che sentivo e La bastonata. Perchè, anche se me lo spiegate in mille maniere, non ho capito proprio niente di questa faccenda.

E, l'unica cosa che ho capito è che non posso fare altro che accettare che vanno accettate anche le cose che non hanno spiegazione, che devo fare i conti anche con qualcosa che non dipende da me e rispetto alla quale sono del tutto impotente.

Mica piccola la lezione, quando l'avrò digerita immagino che sarà un giorno importante. E lo so che non soccomberò come so che si tratta di un piccolo istante in mezzo a tante, mille possibilità presenti e future.

E ringrazio gli sguardi e le parole che mi aiutano ad attraversare questo silenzio per ritrovare la mia voce e quella del mondo.

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