venerdì 23 gennaio 2009

Rimescoliamo le carte

Nuovo lavoro, nuova zona. Il movimento comporta scambi nuovi che ripescano amicizie che si erano perse/sospese. L'imminente assunzione del dolce uomo spagnolo mette allegria a me e a colleghi e capi. E il suo fidanzato entra con un sorriso luminoso e ci lanciamo in un abbraccio gioioso e ci ricordiamo che stavamo così bene insieme. E sono due bellissime persone e ci divertiremo. Il cliente napoletano rimane affascinato dal mio intervento per chiudere la porta della sua camera, chiede dove si va...Faccio finta di niente. Entra un uomo con cappello, è il proprietario di un jazz club vicino "Bello, sei vicino a me. Passerò a trovarti, sei uguale". Dieci anni che non lo vedevo. M.V. si presenta con la sua gonna palloncino psichedelica di seta e mi racconta di pazzoidi galleristi milanesi, tentiamo visita notturna della mostra di Morandi, non riesco a spacciarmi per giornalista d'arte (strano, vogliono vedere la seconda tessera vip). Si arrabbia, sventola il suo accredito e conclude demolendo l'allestimento della permanente, esagera come spesso sua abitudine. Si va in enoteca, tavolo vip, abbracci vari, mi chiedono il biglietto da visita (ce l'ho). Insalata di carciofi e vino docg (offerto dalla casa). La splendida donna che era mio datore di lavoro anni fa, mi manda curricula e mi assolda per tradurre il menu di un lussuoso ristorante chic di Maranello (Ferrari etc). I clienti americani mi vogliono raccontare la loro gioia e la loro speranza, offro loro un amaro non-bolognese e sorrido empatica (gli occhi lucidi mentre parla di Obama, mi spiega che è di Chicago).
Un po' di vortice, un po' di colore.

2 commenti:

inattesa ha detto...

Leggendoti ho l'impressione che il nuovo lavoro abbia davvero portato nella tua vita una ventata d'aria fresca. Tutto il resto, vedrai, arriverà di conseguenza.

bb ha detto...

plain@ Sì, intanto un po' di movimento, poi vedremo. Che stare ad aspettare Godot non è poi così salubre...