Nuovo lavoro, nuova zona. Il movimento comporta scambi nuovi che ripescano amicizie che si erano perse/sospese. L'imminente assunzione del dolce uomo spagnolo mette allegria a me e a colleghi e capi. E il suo fidanzato entra con un sorriso luminoso e ci lanciamo in un abbraccio gioioso e ci ricordiamo che stavamo così bene insieme. E sono due bellissime persone e ci divertiremo. Il cliente napoletano rimane affascinato dal mio intervento per chiudere la porta della sua camera, chiede dove si va...Faccio finta di niente. Entra un uomo con cappello, è il proprietario di un jazz club vicino "Bello, sei vicino a me. Passerò a trovarti, sei uguale". Dieci anni che non lo vedevo. M.V. si presenta con la sua gonna palloncino psichedelica di seta e mi racconta di pazzoidi galleristi milanesi, tentiamo visita notturna della mostra di Morandi, non riesco a spacciarmi per giornalista d'arte (strano, vogliono vedere la seconda tessera vip). Si arrabbia, sventola il suo accredito e conclude demolendo l'allestimento della permanente, esagera come spesso sua abitudine. Si va in enoteca, tavolo vip, abbracci vari, mi chiedono il biglietto da visita (ce l'ho). Insalata di carciofi e vino docg (offerto dalla casa). La splendida donna che era mio datore di lavoro anni fa, mi manda curricula e mi assolda per tradurre il menu di un lussuoso ristorante chic di Maranello (Ferrari etc). I clienti americani mi vogliono raccontare la loro gioia e la loro speranza, offro loro un amaro non-bolognese e sorrido empatica (gli occhi lucidi mentre parla di Obama, mi spiega che è di Chicago).
Un po' di vortice, un po' di colore.
2 commenti:
Leggendoti ho l'impressione che il nuovo lavoro abbia davvero portato nella tua vita una ventata d'aria fresca. Tutto il resto, vedrai, arriverà di conseguenza.
plain@ Sì, intanto un po' di movimento, poi vedremo. Che stare ad aspettare Godot non è poi così salubre...
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