lunedì 16 novembre 2009

Un abbraccio bellissimo

Ci incontriamo per "vedere le nostre facce". Che a forza di orari che non si incrociano, trasferte di lavoro fuori città, mariti a Roma, bambini malati...Lo abbiamo fatto altre volte in questi vent'anni ma oggi era desiderato con forza e ci siamo riuscite. In erboristeria ci abbracciamo. E andiamo al bar bello, quello che avevo intravisto e mi aveva incuriosito. Strane figure in cartapesta invadono lo spazio, sospese e vagamente inquietanti. Al tavolo vicino all'ingresso alcune persone sono in fervore creativo per aggiungere altri figuranti da appendere al soffitto. E' bello vedere pennelli e colori e odore di colla in un locale così accogliente. La musica è piacevole. Non sembra un luogo della nostra città. Parliamo e ridiamo. E, improvvisamente siamo strette, con le braccia intrecciate, le mani che si sfiorano. Ridiamo mentre le lacrime scivolano. "Ci sono sempre, anche se a volte sono sorda". Sorriso. "Lo so, anche se a volte sono muta".

Responsi odierni: il menisco è frantumato, il legamento è stirato.
Agenzia di viaggi: lo faccio, parto.
Ospedali e sanità: Mr C è alle prese con un reparto che non si organizza per dargli da mangiare. Vi sembra possibile? La fila di questa mattina aveva del surreale (visite a pagamento, ritardi sull'ordine di un'ora). Il "mio" dottore decide che con me può fumarsi una paglia e lo fa, disinvolto e sicuro.
L'uomo buono oggi supera sè stesso: mi omaggia il trattamento e mi regala consigli e magiche pozioni. Decido che le belle persone sono patrimonio prezioso dell'umanità.

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