mercoledì 18 novembre 2009

La pellicola

Che strane cose che si dicono a volte. E il bello è che ci si capisce anche se si usano metafore azzardate. Sappiamo che si tratta di un linguaggio in codice non per tutti. Così quando mi dice che in fondo quella pellicola c'è in me, la guardo e realizzo che capisco cosa vuole dirmi anche se non esattamente quello che dice. Poi dice che c'è un "più" a cui corrisponde un "meno" e che la mia pecca consiste nel non rendermene conto in tempo. Capisco anche questa. Come?

La "pellicola", la nostra,si trova ad avere a che fare con situazioni difficili e tristi. Parlarne con te mi fa bene. Mi fai ridere quando racconti qualcosa che è successo anche a me. Certo che se siamo arrivate a desiderare che ci lascino guardare la pubblicità in pace...

Ma esiste anche il mascara piccolino che mi regali, ammetto, lo avevo visto sul banco del tuo lavoro e lo avevo desiderato. E il mouse senza fili minuscolo, il più mini della terra, che mi mostri con gli occhi luccicanti, da invasata.
E tu che ridi con gli occhi spalancati alla Mara Carfagna mentre ti aggiorno sulla mia ultima avventura amorosa, che tu battezzi come la sfiga più grande del secolo.

Paghiamo e usciamo. Siamo state bene, anche se nel baretto di un presunto amico abbiamo speso quanto al Diana. Amen.

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