lunedì 4 ottobre 2010

Turismo della prima immigrazione

Due facce della stessa medaglia, così la vedo.
Mentre l'Europa diventa terra di approdo per il sud del mondo, meta di ricerca di una vita migliore per i nipoti delle ex colonie, che poi sono semplicemente state terre di sfruttamento, che poi è l'antico significato della colonia (vedi l'antica Grecia)...e le conseguenze e le problematiche si moltiplicano proporzionalmente alle reazioni anacronistiche e violente...che a volte capita di pensare che abbiano tutti ragione e che ci vorrebbe un arbitrato saggio che certo non può essere quello dei governanti beceri che abbiamo.
Mentre il popolo della classe media e bassa si lascia intrappolare dalla guerra dei poveri che è, come al solito, risolutiva solo per chi guarda dall'alto e si sfrega le mani piene di soldoni...

Ci sono persone che viaggiano per vedere i luoghi di origine dei nonni o dei bis nonni, famiglie piccole e grandi che arrivano quasi in pellegrinaggio nella terra che ha visto l'antenato fuggire alla ricerca del pane in un paese del nuovo mondo.

Madre e figlio dal passaporto italiano che non parlano una parola di italiano sono arrivati da Sao Paulo du Brasil per andare a visitare la stradina di Bologna dove il bis nonno esercitava da ciabattino. Una milionaria dermatologa di Buenos Aires è stata invitata dal paese di origine nel Rovigoto più depresso per ricevere la cittadinanza ad honorem. La giornalista di New York visita l'Aspromonte alla ricerca dei ricordi della nonna con il quadernino di appunti che l'anziana signora teneva sul comodino.

Un nonno arriva con tutta la sua famiglia, tre figli, tre nuore, 7 bambini in visita dal Portogallo. Il primogenito parla italiano, tutti gli altri no, i bambini però parlano inglese perfettamente. Ci tiene a dirmi che è Bolognese, lui, nonostante sessant'anni sull'Atlantico.

Non so, credo si dovrebbe dare voce a tanta gente che non ha voce e che invece avrebbe tanto da dire.

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