martedì 12 agosto 2008

Agosto in città e piccole gite

Lavoro e faccio piccoli spostamenti piacevoli.
Dalla mia "posizione indifendibile" mi guardo lasciare scorrere le ore e i giorni in una strana serenità che si nutre di semplicità.

C'è la calma intimità che prende la moto per raggiungere la spiaggia che mi piace tanto. E, a sorpresa, la trova bellissima e quasi disabitata.
Il saluto dei ragazzi del locale mentre passiamo dalla tenuta da bikers alla nudità da spiaggia, i teli stesi sul bagnasciuga dove guardiamo i gabbiani che si tuffano nell'acqua, il sole e la luce dell'estate che rasserenano l'anima, le nuotate e i cruciverba, il mohito al tramonto mentre le nuvole bianchissime creano forme di panna montata nel cielo, la pizza deliziosa che mangiamo ascoltando jazz con i piedi nella sabbia. Il ritorno in autostrada con Mr C che guida e ogni tanto richiama la mia attenzione perchè teme che mi possa addormentare alle sue spalle.

C'è la serata con le amiche del cuore in trasferta in provincia, un tavolo in una piazza dove man mano veniamo raggiunte dalle donne che conosco da vent'anni e che vedo ogni due o tre anni (ultima riunione nel 2005!). E vedere che c'è la proprietà transitiva dell'affetto, rassicurante e affascinante.

C'è la "comitiva" che ho assortito in un pomeriggio domenicale per andare in appennino a trovare un'amica che si è ritirata in un borghetto medievale dove ha aperto una piccola e deliziosa trattoria dove si ascolta splendida musica. Cena in esclusiva nella terrazza affacciata sul bosco e passaggio alla piccola sagra di paese dove suona un trio strepitoso. Discorsi simpatici e fresco ricostituente.

Ora lo so, arriverò senza particolari problemi alla fine del mese.

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