martedì 12 agosto 2008

Aghi e fantasie infrante

Parlato con la mia sister che oggi compie gli anni.
Appoggiata sul famoso scoglio, mi racconta che il mitico doc (osteopata e affettuoso despota della sua guarigione) le ha regalato la soluzione alla sua dipendenza da tabacco. Agopuntura.
E, questo il bello dell'avere qualcuno a cui puoi dire "tutto", mi confessa che ogni volta che si parlava di agopuntura (ho da anni la mia agopuntrice di fiducia), lei immaginava qualcosa di assolutamente assurdo.
Reticolo di aghi collegati ad elettrodi collegati ad un macchinario rumoroso!?!

Rido. Ride con me. E i Cinesi? Che c'entrano gli elettrodi?
Felice mi descrive l'azione dei semplici aghetti e del super-ago-graffetta posizionato a tempo indeterminato dietro il suo orecchio.

Dalla casetta in città sento al telefono il canto delle cicale e il soffiare del vento dell'Egeo.
Un po' mi struggo rimpiangendo il mio angolo di armonia.

Ora in marcia per la collina imolese e la piscina con i fiori di Bach!

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