mercoledì 3 febbraio 2010

Burocratiche demenzenzialità

Sono sul piede di guerra. Per contrastare il senso di ingiustizia e i bastoni fra le ruote dei tempi della sanità. La questio è una di quelle che conosciamo ma in questo caso i suoi effetti sono molto più fastidiosi. Se l'appuntamento per una visita o prestazione disgnostica, per me, per noi si riduce ad un ridicolo "fra 4/5 mesi", ci ridiamo, né parliamo e cerchiamo soluzioni alternative. Pagando un po', rassegnandoci un po', che tanto non è la fine del mondo.
Invece, se la malattia incombe e la burocrazia sanitaria costringe chi ha bisogno a una visita per certificare qualcosa che è già ampiamente certificato (che se sei un malato oncologico con invalidità al 100 % è chiaro che potresti, e HAI, bisogno del contrassegno disabile per l'auto), e se questa prenotazione te la danno 4 MESI dopo!!! Allora si chiama follia pura.

Sto telefonando a mezzo mondo. Il volontario dell'associazione europea diritti del malato ha telefonato all'altra metà del mondo. Ho chiamato amici che hanno amici. Il responsabile del servizio pubblico atto alla suddetta certificazione (doppione di quella che c'è già ma fatta appositamente per chi rilascia il contrassegno), propone la soluzione: chiamare l'addetto alla visita (medico X o Y) e chiedergli di fare uno strappo alla regola e fare "infilare" il malato in questione fra una visita e l'altra. Passando davanti agli altri "ufficiosamente".
Praticamente si chiederà un favore a qualcuno.

Non so. Penso alle persone che intraprendono battaglie contro i mulini a vento e mi sento una formichina che non sa nulla della vita. E pensare che ci sarebbero leggi fatte appositamente affinché non si verifichino queste cose. Che poi, che tutte le voci all'altro capo del filo del telefono, gentili e solidali, spieghino che tutto 'sto casino è dovuto ai furbetti che usano abusivamente i contrassegni auto disabili, non consola, fa solo ancora più incazzare.

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