giovedì 15 ottobre 2009

Una cascata d'acqua in casa

Mi sono svegliata stanchissima, tardi. Che alle due di notte ero al telefono con il portiere notturno che non riusciva ad emettere una fattura. Non è colpa sua se per gli altri è un optional informarlo sulle cose importanti, che, e mi sono stufata di dirlo, se l'albergo è aperto 24 ore su 24, vuol dire anche che le persone vanno e vengono a tutte le ore, non quando vuoi tu. Che i voli sono a tutte le ore. Ma questo fa parte delle solite cose che non si può discutere.

La casa è gelata. Aziono la leva "inverno" della caldaia. E parte uno scroscio d'acqua, manco le cascate del Niagara. Secchio, perplessità, preoccupazione. Chiudo la leva generale dell'acqua. E adesso?
Telefono al magico manutentore. Mi risponde immediatamente (che il mio nome sul display gli piace di più di quello del lavoro)con voce pacata, gentile, dolce. Confrontate le interpretazioni e le soluzioni da mettere in atto, manometro antipatico, dopo avere sfiatato litri e litri d'acqua, l'emergenza rientra.

Bene. Allagamento sventato, mi consolo pensando a quante cose si imparano nella vita.
Bene. Anche oggi mi posso lavare con l'acqua calda. E lo so che, anche se non ce ne rendiamo conto, si tratta di un lusso, che in molti luoghi della terra tante cose non sono scontate.

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