domenica 25 ottobre 2009

Dispnea

Asfissia. Senso di oscurità nel mezzo di una giornata assolata.
Vorrei.
Capire come farlo e non ci riesco. Trovare l'equilibrio per riuscire a non sentire questo macigno sul petto. Spezzare questo filo che non mi sostiene e, temo, porta anche risultati negativi a chi voglio aiutare. Lo voglio aiutare? Sì. So farlo? Temo di no. Temo che le mie scelte non-scelte stiano facendo danno su tutti i fronti. Bisogni: urlare, scappare, dimenticare, fuggire. Non sono bisogni reali. Sono desideri di chi non sa dove andare, come fare. Mi sento così.
Sola e disperata.

Disperato: senza speranza? Speranza e fede sono la stessa cosa?
Solo: chi si sente solo, chi vive nell'isolamento, nella separazione dale resto della gente, chi vive nella falsa credenza che a nessuno interessi il suo sentire.

Quando questa separazione si è concretizzata?
Perchè non riesco ad uscire da questo labirinto?

Ritornare sui miei passi per capire cosa cambiare. Subito, presto.

Lo so, è normale sentirsi male in questa situazione, è dura, è troppo.
Quando ho cominciato ad isolarmi? Quando hanno cominciato ad innervosirmi le "cose" del mondo? Quali? Come ritrovare un contatto? Cosa mi impedisce di aprirmi e mi porta a rintanarmi in una tana scomoda?

Domande, domande.
E le risposte?

E le soluzioni?

Non ho le soluzioni per gli altri, per chi non le cerca da solo. Cercarle per qualcuno che non parla crea solo un buco nero. E, nel frattempo, mi dimentico di cercare quello che serve a me (pessima abitudine sclerotizzata).

Cosa fare? Ora?

Ripristinare un "diritto" per sè e prestare attenzione e ascolto alle voci del cuore.

Muovere le gambe?

Nessun commento: