domenica 17 maggio 2009

Il mago della gaffe

Incontri un vecchio amico e vi salutate con gioia, gli presenti l'uomo che è con te, scandisci i loro nomi con quella chiara impostazione da persona educata che mette in comunicazione due sconosciuti. E' una situazione pubblica, intorno ci sono altre persone. Il tuo accompagnatore tende la mano e l'altro sorride e dichiara "ma ci siamo già visti". Silenzio. Lui insiste, "ma sì quella sera...". Allora tu dici che no, si sbaglia. E lui persevera, "ma sì, mi ricordo bene". Io ripeto, piano, che no, si sbaglia. Non demorde. Il mio accompagnatore viene in mio aiuto e chiarisce che no, non era lui, sorridendo. All'ennesima insistenza (perchè lo farà ci chiediamo con uno sguardo complice?), lo fissiamo allegri e gli diciamo, in coro, "era un altro". Proprio non riesce ad uscirne e tenta la strada della rovinosa giustificazione: "era uguale a lui, mi ricordo uno alto, anche gli occhi...". Ciliegina sulla torta del mago della gaffe reiterata: "ah, allora uscite da poco".
Risolviamo allontanandoci, lasciando passare altre persone che vogliono arrivare al vino alsaziano (o che, impietositi, ci vengono in sostegno). Al successivo brindisi, l'uomo alto mi dice sorridendo "meno male che non sono il tuo fidanzato geloso, certo che quello può mettere nei guai una coppia". Fra parentesi: la somiglianza tra i due uomini in questione è pari a zero!

Bella serata e ottima sintonia, l'uomo alto è proprio piacevole.

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