mercoledì 22 aprile 2009

Una scelta drastica

Ho una nuova collega. Tosta e capace, allegra e determinata, affidabile e simpatica. Piena di grinta e vivacità, stiamo tentando di sollevare un'azienda che vive in stato di disordine da parecchio. Andiamo d'accordo, marciamo all'unisono e ci facciamo grandi risate. Ieri mi ha detto in due parole una storia, la sua storia.
Ha una bambina di tre anni. E mi ha raccontato che quando è rimasta incinta lo ha detto al suo fidanzato di nove anni. Il quale le ha chiesto due o tre volte di chi fosse il bambino. E questo atteggiamento di lui l'ha fatta arrabbiare, molto. E, triste risultato di una mancanza di comunicazione e di una delusione che ha preso il sopravvento, alla fine lei ha deciso di non dirglielo. Ha chiuso la relazione e si è tenuta la bambina. Non sapendo i dettagli, non so cosa pensare. Ma mi ha stupito la scelta drastica e la rinuncia a convincere un padre ad accettare il suo ruolo. Le donne spesso mi sorprendono.

2 commenti:

Giulia Lu Mancini ha detto...

Uno con cui stai insieme da nove anni e ti chiede di chi è il bambino si merita questa scelta drastica. Questa è una donna davvero tosta.
Il seguito (rapporto con la figlia ecc ) direi che sta a lui.
I bambini se crescono con delle figure destabilizzanti ne portano le conseguenze dentro tutta la vita...quindi a volte può essere meglio un solo genitore ...

bb ha detto...

Non so, la scelta è tosta e riguarda la vita intera di una persona, anzi di tre. Certo è che certa gente è strana! Parlo di chi si arrampica sugli specchi anche in situazioni importanti. Ma, come dicevamo oggi, per qualcuno sembra essere una malattia di abitudini fossilizzate...