sabato 25 aprile 2009

Border line

Esagerato entrambe. La collega ed io ieri siamo state inghiottite nel caos del nostro capo. Essendo che il guaio imponeva ricerca di soluzione, non ci siamo tirate indietro: sacrificio di entrambe, allungato orario di lavoro in modo vergognoso. Che il capo non aveva dove andare ed è rimasto tutto il giorno a renderci impossibile la giornata. Che, atteggiamento psicotico dichiarato, ogni tanto diceva "mi odi vero"? L'odio non conosco cosa sia. La signora crea mulinelli di caos e atteggiamenti odiosi che mietono vittime continuamente. E, fra un urlo pieno di disprezzo (non rivolto a me, ovviamente) e battute divertenti e frasette affettuose (quelle a me, uff), si mostra icona della bipolarità teatrale. Terrifica oltre l'ora e mezza.
Morale? Uscita ormai che è buio, distrutta, mi chiedo per l'ennesima volta come fuggire da questa situazione. Oppure, come fermare quella donna? Come arginarla per riuscire a lavorare per la sua azienda?

E mi accascio con un po' di cibo sul letto e chiudo i circuiti domandandomi dove sia finita la mia vita, l'altra, quella piacevole, quella che non dipende dall'umore scizzofrenico di un datore di lavoro capriccioso, quella della serenità e dei momenti gratificanti. Vabbè, immagino che le cose siano due: cercare altro con metodo o aspettare di risolvere o scoppiare. Bella prospettiva!?!

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