Esagerato entrambe. La collega ed io ieri siamo state inghiottite nel caos del nostro capo. Essendo che il guaio imponeva ricerca di soluzione, non ci siamo tirate indietro: sacrificio di entrambe, allungato orario di lavoro in modo vergognoso. Che il capo non aveva dove andare ed è rimasto tutto il giorno a renderci impossibile la giornata. Che, atteggiamento psicotico dichiarato, ogni tanto diceva "mi odi vero"? L'odio non conosco cosa sia. La signora crea mulinelli di caos e atteggiamenti odiosi che mietono vittime continuamente. E, fra un urlo pieno di disprezzo (non rivolto a me, ovviamente) e battute divertenti e frasette affettuose (quelle a me, uff), si mostra icona della bipolarità teatrale. Terrifica oltre l'ora e mezza.
Morale? Uscita ormai che è buio, distrutta, mi chiedo per l'ennesima volta come fuggire da questa situazione. Oppure, come fermare quella donna? Come arginarla per riuscire a lavorare per la sua azienda?
E mi accascio con un po' di cibo sul letto e chiudo i circuiti domandandomi dove sia finita la mia vita, l'altra, quella piacevole, quella che non dipende dall'umore scizzofrenico di un datore di lavoro capriccioso, quella della serenità e dei momenti gratificanti. Vabbè, immagino che le cose siano due: cercare altro con metodo o aspettare di risolvere o scoppiare. Bella prospettiva!?!
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