martedì 8 dicembre 2009

Schedati dal grande fratello

Rientro a casa da una settimana lontano. Stanotte era troppo tardi e avevo una valigia in spalle (che anche se non starà bene è MOLTO più comodo e possiblie sollevare 15 kg su una spalla e salire cinque rampe di scale), insomma, alle quattro di notte non l'avevo visto. Vista. Stasera però sulla parete d'ingresso qualcosa luccicava.Una placca elegantona, tutta lucida. Che sarà?
Comune di...condominio numero...indirizzo...codice fiscale...nome amministratore e relativo telefono e fax...
Perchè? A che caspita serve? Vuoi dire che non ci fossero direzioni più intelligenti di questa spesa stanziata dall'amministrazione pubblica?
Perplessità, stupore. Il carattere è quel pretenzioso-antico da targa di notaio o simile. Immagino che il costo sia almeno di duecento euro. Paga il Comune? Oppure il Comune impone a noi di autoschedarci a spese nostre? Mentre i licenziamenti crescono e le tredicesime fanno una fine alternativa, mentre i travestiti stanno rubando la scena ai reality and talent show. La targa avrà inquietanti ruoli futuri? Censimento? Accatastamento? Dazio sul passaggio delle scale? Tassa sull'aria respirata sulla base del volume delle abitazioni? Balzelli nuovi per rioni suddivisi in condomini, sottosuddivisi in piani, in interni, in metri cubi di spazzatura?
Mah. La sensazione è strana. Solo una targa ma mi inquieta.
Come se ci trovassimo in un alveare che qualcuno organizza, non mi piace tanto.

1 commento:

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anche nel mio condominio è spuntata la stessa targa! in effetti mi ha dato da pensare..