martedì 8 dicembre 2009

La cena delle cretine

Quando l'avvocato decide nessuno discute. Ma vengono proposte altri nomi al simposio stabilito per almeno una volta al mese. Stasera Cà Di Bazzone autunno-inverno.Polenta e ragù (salto il ragù avedo preventivamente anticipato alla cuoca che la mia maledizione di Montezuma mi esortava a farne a meno). Ma per quanto riguarda il vino non sfuggo, mi viene subito passato un bicchiere versato per me quando abbiamo suonato il campanello. Che lo devi assaggiare, lei è ansiosa di sapere cosa pensi. Ottimo. Sì, sa di pipì di gatto, ammicchiamo alle adepte. Il gioco è rumoroso e divertente: siamo in casa di colei che fuori ci fa vergognare per il volume che tiene nelle sue lunghe esibizioni oratorie con figuracce assurde nei ristoranti e simili. La vendetta si impossessa della tavolata. Urlano tutte, a turno e insieme. Lei urla come sempre ma è costretta a ridere anche della cagnara che deriva da sette persone che la imitano. Giochiamo al mitico Tabù di cui si parla da almeno quattro anni. Gag continue, risate esagerate. Troppi discorsi sulle pulizie domestiche. In tre ci dissociamo dopo quattro minuti. Anche i prezzi della spesa ci lasciano perplesse. Il fastidio di vedere impronte non tue sullo specchio del bagno come motivo basic per il fallimento dell'amore ci appare un po' esagerato, non reale. Ci viene assicurato che lo sia. Non veniamo credute quando raccontiamo di non avere mai trovato impronte moleste all'interno di una convivenza.
Al ritorno la donna che odia le impronte non trova i fanali antinebbia. E dice "un tempo che mi mancava la lucidità trovavo tutto quello che serviva ad arrivare ovunque, ora che sono lucida mi perdo continuamente e non trovo più niente".

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