domenica 27 dicembre 2009

Mataro da Vergato

Che lo devo scrivere subito sennò me lo dimentico.
La descrizione non gli fa onore. Non ha suonato la lira e capisco che tutti né sono stati felici. Si comincia con cenetta alla romanesca con oste molto romanesco che, visto che eravamo ospiti vip, ci tratta con i guanti. Tutto bene, rilassante, abbiamo fatto un po' di casino ma ci stava tutto, che se non ci si diverte fra cretinette nelle cenette natalizie?!?

Saltimbocca, abbacchio e carciofi, caffé, si va.
Festa, serata ritrovo con performance, non sappiamo cosa ci sarà.
Casa-studio in cantina, non è una casa, è dimora di artista. L'età media è alta, qualcuno ha look discutibile. Mi viene detto che c'è alta densità di galleristi.

Incontro subito due/tre vecchie conoscenze del periodo delle feste con cui si scambiano due parole simpatiche. Ci sono video della mostra, si visita la casa mausoleo. E poi c'è lui, il padrone di casa, l'artista, colui che mi hanno descritto due giorni fa come un torso nudo e muscoloso che suona la lira al cospetto di cento ospiti. Mataro,un genio, un mito, una splendida anima che galleggia insieme a noi nell'universo. E quando si mette a cantare accompagnato dal mitico Emilio (settantanni, una chitarra e accordi che devo leggere io), siamo affascinate e divertite. Intorno le rughe sono tante, nessuno balla, la musica non c'è. Noi siamo allegre. Vic ride di gusto alla recitazione cantata che mi ha anticipato la sera della vigilia. Se non fosse così, lo vorrei come regalo di Natale.

Buona notte tesorine, siete proprio buone amiche, ci vorrebbe una foto. Mataro mi è proprio piaciuto, senza lira anche meglio. La sua allegra follia è proprio simpatica.

www.matarodavergato.com

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