martedì 28 giugno 2011

Lentezze e tempistica della giustizia

della serie: ma che cavolo!
Urgente, convocata per dirmi che fra sette giorni in miei testimoni si devono presentare in udienza.
Cavolo! Due anni esatti di silenzio assoluto. E oggi mi si dice che sono in ballo soldi sufficienti a quella cosa che sarebbe così bello potessi fare.
E che i testimoni sono fondamentali che fra i due litiganti potrei spuntarla se oppongo bene i miei argomenti ai loro.
I loro mi accusano in modo pretestuoso e ridicolo. Dicono che la visibilità era alta (anche troppo dico io, sole accecante delle ore 13 di luglio), che, visto che abito vicino sicuramente avevo già fatto amicizia con la buca della strada (perchè avere familiarità con la strada dove ti schianti sarebbe un'aggravante?), che, essendo la strada bella liscia e pulita una solitaria buca sicuramente si vedeva bene (al contario, in un cesso di via piena di buche magari sarei scesa e andata a spinta).
Di fatto la buca c'era, tant'è che appena arrivata mia denuncia sono corsi a chiuderla, nero su bianco scrive il Comune.

Un testimone è morto. Sai com'è, le lungaggini della giustizia, la rapidità di una malattia devastante. Ora l'altro testimone non può, non ora, non si può muovere che ha fatto intervento da assoluto riposo per almeno venti giorni.
Inventeremo qualcosa. Peccato che siano i miei primi giorni programmati di svago dopo due anni!
Ce la faremo, sì.

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