venerdì 14 gennaio 2011

La tazzina dell'amore coniugale


C'è un piccolo vassoio di plastica, bruttino. Se ne sta sull'angolo del tavolo della cucina da 57 anni. Sul vassoio c'è una tazzina di vetro mezza piena di caffè, freddino perennemente. Stasera la signora Maria si prepara un caffettino in un ora strana, mentre prepara la cena. Le chiedo perchè beva il caffè a quest'ora. "Perchè è da tutto il giorno che aspetto questo caffè". Che è stata una giornata d'emergenza. Che avere un figlio malatissimo e un marito al quale viene consegnata una prescrizione per una radiografia d'urgenza in un venerdì pomeriggio nebbioso...E sapere che sei una sola e hai due persone di cui occuparti...Come? Ecco cosa mi sussurra ogni tanto: "come faccio?" E meno male che avevo un auto e le ho detto che volavo a casa loro. Che lei, pragmatica donna, decise che prendeva il malato bis e correva all'ospedale. Che quando sono arrivata c'era solo Mr C. Che sta meglio rispetto a ieri ma che è così debole, tesoro. Al loro rientro le notizie sono buone e lei sorride e si fa 'sto benedetto caffè. E con il cucchiaino asporta la schiuma e un po' di liquido e lo aggiunge alla tazzina sul vassoio. Che il marito sono 57 anni che passa da quell'angolo della vita famigliare e beve un piccolo sorso di quella sbobba che sembra essere il vero fulcro della famiglia. Immobile, disponibile a chi desideri un goccio di simbolo dell'amore, nero e forte. Anche Mr C appoggia le labbra su quella tazzina a volte, l'ho visto!

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