giovedì 16 dicembre 2010

Quando le donne...

Scendo le scale per cambiarmi, che in questi giorni di gelo lavoro con altra tenuta da quella del gelo cittadino. Incontro le ragazze delle pulizie dei piani. Sorridono e mi accolgono con rumorosi saluti come se non ci vedessimo da giorni. Rosy è truccata e luminosa e mi abbraccia piena di entusiasmo. "Sono finalmente divorziata"!
Ricambio l'abbraccio e ascolto la descrizione della sua gioia, mi mostra che si è truccata per l'occasione e mi dice che quando toglierà il grembiule da lavoro indosserà i suoi abiti migliori e andrà con le sue figlie a festeggiare.
Ha tre bambine meravigliose e fascinose che la adorano e un passato terribile che è appena concluso. E' riuscita a dare alle sue figlie una casa che ha decorato e curato con tutta la passione possibile, una serenità che erano anni che aspettavano, una vita italiana con la scuola e tutto il resto. La ammiro per la sua forza ma soprattutto per l'allegria e la generosità con la quale festeggia ogni meta raggiunta, che mi chiede sempre che turno farò per preparare una torta o un pranzetto speciale da condividere nei tre minuti di pausa comune che riusciamo a fare. Ormai ci salutiamo spesso con una delle poche parole che conosco in albanese, kusheri, cugina.

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