venerdì 22 gennaio 2010

Veloce mezcla

Tre contatti di persone che un tempo vedevo quotidianamente. Dopo un lancio "cenetta" mi arriva un messaggio di quelle catene odiose.
Facebook: chi mi ha detto a voce che il venerdì non può mi chiede cosa faccio venerdì. La nipotuzza che rientra ad un orario indicibile e trovo nel mio letto che se la dorme felice mi dice "da quando hai questo lavoro la tua vita è cambiata, non sei allegra e stai sempre in casa". La sorella ha subito un intervento chirurgico ed è felice e dolorante, finalmente ci vede. Le notizie di genitori in ospedale questa settimana abbondano. Mr C è agitato e preoccupato. L'amica che sparisce e ricompare mi telefona due volte al giorno con notizie bellissime su centri Ayurveda che mai potrò raggiungere, ma a maggio la dottoressa verrà in città, sono attrezzata con tutti i contatti che servono. Dopo mesi di attesa e mail non risposte, è arrivata. L'amica della Nuova Zelanda è quì, anche se fa su e giù per l'Italia e la devo beccare. Al job risponde la capessa frettolosa, stai meglio, sì. La collega si ricorda e mi concede il giorno che avevo chiesto. Esco? Mentre l'infuso bolle e ho in testa le ricette drastiche dell'amica che consiglia digiuni disintossicanti, mi verso un bicchiere di vino, sentendomi un po' in colpa. Il naso cola, ho un'ora per decidere. Credo che uscirò, prima o poi dovrò rientrare in una presunta comunicazione col mondo. Domani la missione è l'atrezzo concordato come salvifico per quel che resta da salvare, dentista dixit.
La musica che trovo mi mette un po' di malinconia, Babà è riuscito a riempirmi la casa di cd in così poco tempo! Fetecchia d'uomo.

Voglia d'estate, voglia di luce, di camminare e di farsi scaldare la faccia dal sole.

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