giovedì 7 gennaio 2010

Dell'aiuto

Difficilissima cosa aiutare qualcuno. Difficile cosa chiedere aiuto. Aiutare è sostenere, dare appoggio e solidarietà, complicità e indovinare cosa possa essere di aiuto. Indovinare perchè non sempre si hanno gli strumenti per capire cosa sia meglio o per farsi spiegare cosa serva. E si deve fare i conti anche con il fatto che magari la tua ipotesi di soluzione o apporto non coincida con l'aspettativa o il bisogno dell'altro. E anche, se l'altro si basa sull'aspettativa senza capire quale sia il bisogno reale? E se l'altro ti chiede e poi fa a modo suo? Che magari vedi che sbaglia? Che poi, sbaglia secondo il tuo pensiero. E se non ti dice dove vuole andare? Difficile aiutare e consigliare senza essere supponenti e invasivi, il rischio c'è sempre. Sarebbe utile imparare a comunicare la propria disponibilità senza demoralizzarsi mai. Senza deludersi se vedi che quella persona si sta lanciando nel baratro mentre ti racconta piccole bugie. La tentazione a volte è lasciare perdere, spostarsi. Bruttissima sensazione perchè non puoi abbandonare la lotta nel bisogno. Allora? La giusta distanza dovrebbe servire a liberarsi dagli impicci emotivi e personali per non rinunciare ma modulare il proprio aiuto su quello che accade all'altro. Mi dico sempre che dovrei imparare a chiedere "cosa ti serve? Cosa posso fare?" senza sostituirmi alle decisioni altrui. Anche se decisioni non sono ma hanno tutta l'aria di essere semplice lasciare le cose andare alla deriva.

Allora provo a immedesimarmi, anche se sono diversa e so essere diverse le mie reazioni e azioni. Cosa vorrei come aiuto se fossi demotivata e triste e preoccupata? Vorrei sentire che ci sono persone che mi vogliono bene, vorrei che mi distraessero e mi dessero consigli senza esagerare con le soluzioni drastiche, vorrei che mi ascoltassero e mi fermassero quando entro in un loop negativo, che mi coinvolgessero nella loro vita, un po', che mi facessero sentire che questo è un momento che passerà, vorrei che mi spingessero a vedere la relatività del tutto. Certo avrei bisogno che non mi mollassero, nonostante i miei rintanamenti e i miei silenzi e le mie recite. Capisco che non sia facile.
E sicuramente bisognerebbe avere forza e strumenti e un proprio equilibrio.

La verità è che sto facendo tentativi su tentativi sapendo che da sola non ce la posso fare. Anche perchè mi sa che sono un po' incastrata dalla stessa parte della barricata. Devo fare una scelta, che ho già fatto, cercare alleati, distribuire il ruolo ad altri soggetti che sanno fare il mestiere meglio di me sicuramente. Ora devo ottenere il consenso dell'interessato, tecnicamente. Per il suo bene e il mio.

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