Seconda serata all'insegna del
"ma che rompi che sei, sposatelo!".
Le amiche del cuore la settimana scorsa mi hanno allegramente "mazzato".
Hanno disrutto tutti i miei se e ma,
mi hanno tacciato di essere la solita "terribile puntigliosa",
hanno parteggiato per lui spudoratamente,
mi hanno preso in giro e mi hanno incoraggiato a veleggiare senza dubitare.
Un po' come stasera.
Una più allegra e possibilista,
l'altra più cauta e silenziosa.
Una più disillusa, quella che mi conosce meglio,
che sa dire frasi meravigliose, che spinge per l'azzardo divertito,
per il gioco libero, per accogliere il bello quando c'è.
E se si tratta di progetto che si chiama matrimonio,
che problema c'è?
Un po' come te, Plain.
E' così.
intanto organizzo la festa!
4 commenti:
Ma quella disillusa sarei io??
E' un'altra amica ma vedo in voi qualcosa in comune: disillusa nel senso di pragmatica, scevra da schemi e stereotipi...
Lei è molto "quadrata" ma anche ironica e allegra, e, conoscendomi bene, mi incita a fregarmene di tante cose e vivermi il bello in divertimento. Un po' come te
t.a.
bb
Quella cauta e silenziosa probabilmente sono io; "cauta" è vero perchè il matrimonio fallito mi pesa addosso ancora come un macigno, "silenziosa" perchè non me la sento di frenare gli entusiasmi, perchè penso che in fondo ogni storia è una storia a sè e che ognuno dovrebbe seguire il proprio istinto (consigli e pareri si possono ascoltare, ma seguirli poi è tutta un'altra cosa), goditi tutto il bello di questa storia.
Un abbraccio di cuore.Lù
Cara Lù, so di cosa parli...
I fallimenti sono duri a digerire.
E non basta sapere e "studiare"...
Non so cosa farò e come lo farò, cercherò di ascoltare la spinta allegra e quella saggia (se fossero la stessa cosa? chissà)
baci
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