martedì 25 marzo 2008

Mi hanno chiesto in sposa!?!

Questo uomo mi lascia interdetta.
Ascolta ogni più piccola parola che esce dalla mia bocca e ci "lavora" sopra.

E così finisce che arriva con la disinvoltura che solo lui riesce ad avere e mi elenca le possibilità scovate in rete per un matrimonio in un' isoletta della Grecia.
Lo guardo, aspetto, muta come un pesce.

"Ho deciso come usare il tuo sì."

Le informazioni riguardano anche eventuale conversione alla chiesa ortodossa.
Parliamo di dogmi e riti delle due chiese, della figura di Giuseppe, padre di Gesù.
Di altre mille cose. Quando esco dalla doccia
(la conversazione si è tenuta mentre mi docciavo),
lo trovo seduto sul divano con uno strano sorriso.

"Stavi scherzando, vero?"

Nessuno scherzo, certo che non pretende una risposta ora, dice.
Ritorno muta, paralizzata.

Non c'è modo di smorzare il suo totalizzante entusiasmo.
Rimane fermo nella sua convinzione.
Non mi chiede niente. Solo di prendere in considerazione l'idea.

Dopo dieci minuti abbandono la discussione,
ridiamo un po', balliamo un po', ci abbracciamo un po'...

Questo spazio-tempo dilatato e morbido,
queste parole che non pretendono e non incantonano,
queste possibilità aperte e libere

(sogno o son desta?)

2 commenti:

Giulia Lu Mancini ha detto...

E' un uomo che non ha paura degli impegni e delle responsabilità, e direi che è molto innamorato!
bb tientelo stretto e magari pensaci su..

inattesa ha detto...

Perché no?
Sposarsi per allegria è un ottimo motivo.
Isoletta greca?
Io vengo :-D